Nel film Trascendence, il dottor Will Caster è il più importante ricercatore di intelligenza artificiale e sta lavorando alla creazione della “singolarità tecnologica”, una macchina che contenga in sé l’intelligenza collettiva, tutto ciò che è conosciuto, e l’intera gamma delle emozioni.
Caster ha però dei nemici: terroristi anti-tecnologici che lo avvelenano con il polonio, provocandogli la morte biologica del corpo, ma non quella della mente.
Quest’ultima viene caricata su un computer da Evelyn, moglie di Caster e sua stretta collaboratrice.
Sarà sempre Evelyn a collegare la “macchina”, ossia la coscienza cibernetica di Will, alla rete internet, mettendola in rete con tutti i computer del mondo, permettendogli così di portare avanti le sue ricerche e di assumere un controllo assoluto sulle menti umane con le quali entrerà in contatto.
Nel film Humandroid, ambientato in una Johannesburg del 2016, dove la polizia è stata soppiantata da robot dotati di intelligenza artificiale, in grado di contrastare meglio degli umani l’alto tasso di criminalità, protagonista è Chappie, egli stesso un robot, ma diverso dagli altri perché in possesso di una coscienza che lo spinge a interrogarsi sulle azioni e sulle scelte da compiere.
Chappie è come un bambino: non conosce http:\\/\\/psicolab.neta del mondo e lo esplora con la curiosità tipicamente infantile. Scoprirà presto di essere un robot “difettoso”, destinato a morire non appena la batteria che lo tiene in vita si scaricherà.
Mediante un casco neurale, riuscirà a trasferire la propria coscienza in un computer, mettendosi successivamente alla ricerca di un corpo immortale dove caricarla.
Quando l’avrà trovato, deciderà tuttavia di usarlo per trasferire non la sua coscienza, ma quella del suo creatore, l’ingegnere Deon Wilson, rimasto nel frattempo ferito mortalmente in uno scontro a fuoco.
In questo nuovo corpo, il creatore, a sua volta, riattiverà un robot sul quale caricherà la coscienza di Chappie.
Alla fine del film, anche la madre adottiva di Chappie, Jo-landi, la donna della banda che aveva sottratto il robot al suo creatore, tornerà in vita sottoforma di droide, grazie all’intervento preventivo di Chappie che ne aveva salvato la coscienza su una chiavetta magnetica.
Tema comune dei due film citati è la sopravvivenza della vita umana sul corpo biologico, resa possibile grazie alla simulabilità della coscienza con la tecnologia artificiale, tema che recentemente ha ispirato anche un ambizioso progetto, noto col nome di “Iniziativa 2045”, promotore e finanziatore del quale è l’imprenditore milionario Dmitry Itskov.
Secondo l’imprenditore, entro 30 anni la tecnologia permetterà all’uomo di raggiungere l’immortalità, trasformandolo in intelligenza artificiale in grado di manifestarsi anche sotto forma di ologramma.
Entro il 2020 sarà possibile, infatti, costruire cyborg in grado di provare le medesime sensazioni di un corpo biologico per arrivare, nel 2025, a isolare il cervello dal resto del corpo e impiantarlo su un supporto vitale artificiale, dal quale verrà completamente sostituito entro il 2035.
Le ricerche condotte dagli scienziati capitanati da Itskov si fondano su studi che hanno dimostrato l’effettività di sostituire parti di cervello con supporti digitali.
Si pensi agli studi condotti da Ted Berger.
Sostituendo l’ippocampo di un topo con un chip, il ricercatore ha provato che la ritenzione dei ricordi viene mantenuta nonostante il supporto biologico, preposto a tale funzione, venga rimpiazzato con uno digitale.
Nel 2045 si dovrebbe pertanto arrivare alla completa eliminazione della fisicità e alla realizzazione di una eterna vita digitale.
Sarà veramente fattibile, in un così breve lasso temporale, giungere all’intera sostituzione di un cervello umano con un supporto sintetico, dove far dimorare per sempre la coscienza?
Le scienze psicologiche sembrano nutrire forti dubbi, come riporta in un articolo a riguardo Santo Di Nuovo, il quale evidenzia come la simulabilità della coscienza richieda anche la perfetta riproducibilità artificiale di un substrato vitale e ambientale1.
E, per quanto possa essere avanzato il livello di simulabilità raggiunto, la coscienza umana è talmente complessa da non essere a essa riducibile, essendo fatta, citando le parole del medesimo, “di emozioni, creatività e libertà di opzioni in relazione alle opzioni di altre coscienze e di un’autocoscienza individuale e collettiva di tutto ciò.”2
Mi viene da aggiungere che la coscienza sconfina in quel noumeno kantiano che la mente umana non può esperire.
Ciò che è esperibile, invece, è l’originalità di ogni coscienza.
Se fosse possibile tuttavia caricare quest’ultima su un cyborge, quindi, duplicarla, non si rischierebbe di farle perdere questo suo intrinseco significato esistenziale?
E nella consapevolezza di aver trasceso la realtà corporea e di essere destinata a vivere per sempre dentro un cyborg, suo alter-ego, non finirebbe essa di viverlo come un corpo estraneo, un’alienazione da se stessa, sentendo solo il desiderio di uscirne?
Nuove eterne emozioni, nuove eterne percezioni forse, ma con la nostalgia di un io biologico che non sarà più.
Infine, sul piano etico e sociale cosa avverrebbe se fosse possibile realizzare l’immortalità?
Chi potrebbe permettersi l’aquisto dei cyborgdi vita eterna se non i più ricchi sulla terra, vanificando così l’unica giustizia sociale finora certa, che è la morte universale?
A chi verrebbe, poi, affidato il compito di costruire e programmare tali cyborg?
A esseri umani o a esseri dotati di intelligenza superiore?
Ed essi si riserverebbero la possibilità di uno o più poteri sui cervelli costruiti o sarebbero solo meri esecutori nella realizzazione di vite immortali per chi le ha loro commissionate?
1Santo Di Nuovo, Un futuro eterno nel cloud?, Psicologia contemporanea, Giunti Editore, maggio-giugno 2018, p.45
2Ibidem
Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Transcendence_(film)
https://www.panorama.it/cinema/al-cinema/transcendence-johnny-depp-recensione/
http://www.ondacinema.it/film/recensione/transcendence.html
http://www.ondacinema.it/film/recensione/transcendence.html
https://cinema.everyeye.it/articoli/recensione-humandroid-25430.html
http://www.cineblog.it/post/499596/humandroid-le-recensioni-dagli-usa-e-dallitalia
https://cinema.everyeye.it/articoli/recensione-humandroid-25430.html
Emerografia
Santo Di Nuovo, Un futuro eterno nel cloud?, Psicologia contemporanea, Giunti Editore, maggio-giugno 2018, p.45