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Professioni

Testimonianza del Minore e Abuso Sessuale

Premessa
Lo studio dei bambini come testimoni sta per compiere un secolo di vita: in quest’arco di tempo si è cercato di sciogliere il dubbio che investe la loro affidabilità. La questione diventa particolarmente delicata nei casi di un sospetto abuso sessuale poiché da un lato, gran parte della presenza dei bambini in un’aula di Tribunale è motivata da questo tipo di crimine, dall’altro il bambino, oltre che vittima, è spesso l’unico testimone oculare disponibile[1].
Nel sistema processuale la testimonianza occupa un posto centrale, è considerata la prova regina. Al giudice comunque è riservata sempre un’ampia possibilità di valutazione del suo livello di attendibilità, che può dipendere da vari elementi; è così, ad esempio, la testimonianza del pubblico ufficiale verbalizzante, o di chi ha assistito ai fatti in virtù di un certo ruolo o professione, assume una rilevanza probatoria maggiore, mentre la testimonianza dell’uomo comune o, ancor di più, del minore è accolta con maggiori cautele critiche.
La testimonianza possiede una parte di verità oggettiva e un’altra parte di costruzione soggettiva che va verificata di caso in caso, in relazione al tipo di persona che testimonia e al suo coinvolgimento[2]. Per questo motivo ogni testimonianza deve essere letta in un quadro più ampio, come fonte per la ricostruzione storica dei fatti, ma non come elemento sul quale basare le indagini o l’esito del processo. Occorre cioè, attraverso verifiche incrociate, che la testimonianza possa essere confermata da altre risultanze o che sia essa a confermare altre prove e non costituire di per se l’elemento fondante del giudizio.
La testimonianza del minore è un evento ancor più particolare e complesso, che induce a riflettere circa le determinanti che la influenzano.


[1] F. Agnoli, S. Ghetti, Testimonianza infantile e abuso sessuale, in Età evolutiva, n. 3, 1995, pp. 66-75.

[2] E. Altavilla, Trattato di psicologia giudiziaria, Torino, Utet, 1948;
C. Musatti, Elementi di psicologia della testimonianza, Cedam, Padova, 1931;
G. Gulotta, Psicologia della testimonianza e prova testimoniale, Giuffrè, Milano,1986.
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Francesca Lecce

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