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Secondo Freud l’aggressività deriva da una tendenza innata che egli chiamava istinto di morte, funzionante secondo un modello idraulico: l’energia verrebbe accumulata fino a raggiungere un livello tale da dover essere scaricata, con modalità socialmente accettabili o disapprovate. Il controllo dell’aggressività può avvenire tramite un processo di catarsi, dando al soggett...

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È utile dire che prosocialità e aggressività possono essere considerate opposte strategie di problem solving che il bambino acquisisce presto, è quindi questione di come i bambini selezionano le risposte e di come elaborano le informazioni, si tratta di interpretazione prima di tutto, che passa attraverso una prima codifica dell’informazione, processo influenzato dai segnali sociali ma anche...

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Una buona competenza sociale è costituita dalla capacità di trovare una mediazione tra la necessità di opporsi per soddisfare i propri bisogni e quella di andare incontro alle esigenze degli altri per non perdere i legami con il gruppo. Quando questa mediazione è raggiunta, i bambini sanno fare obiezioni, negoziare e trovare strategie per risolvere i conflitti. In condizioni normali, aggressiv...

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A quanto detto sull’empatia si contrappone l’aggressività, ossia ogni comportamento progettato per arrecare danno ad altri, in forma verbale o fisica, di gruppo o individuale, accompagnata da emozioni o meno, selettivamente diretta o indiscriminata. Possiamo distinguere l’aggressività ostile, dove l’obiettivo è quello di infliggere un danno alla vittima, ed aggressività strumentale, mo...

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L’autostima è il sentimento che ognuno ha del proprio valore e delle proprie capacità, rappresenta l’aspetto valutativo del sistema di sé e si riferisce all’immagine di un sé ideale che tutti possiedono: quando la discrepanza tra sé ideale e sé percepito è minima, il soggetto avrà un’alta stima di sé, che tuttavia non è statica ma suscettibile a variazioni nella fase iniziale del...

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I bambini elaborano attivamente le esperienze e il loro comportamento è il tentativo di dare senso a ciò che accade; in ogni situazione essi acquisiscono dati, riflettono e analizzano le informazioni, la loro risposta sarà il risultato di questa valutazione. Il concetto di sé, permette di adottare un punto di vista da cui osservare il mondo, organizzare il comportamento e determinare le modali...

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Alla fine del primo anno compare l’uso dei gesti, mezzi non verbali, convenzionali nella forma, universalmente accettati. Il primo a comparire è il gesto deittico, il gesto dell’indicare, che assume significato intorno ai 9 mesi, quando dall’indicare a se stesso, il bambino passa ad indicare ad altri. L’uso dei gesti diminuisce ovviamente con l’acquisizione del linguaggio. Intorn...

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Intorno agli 8/9 mesi, emergono molte nuove abilità che rendono il bambino più flessibile, coordinato, finalizzato e capace di impegnarsi contemporaneamente in molteplici attività, il ché lo rende partner maggiormente in grado di agire reciprocamente e intenzionalmente nei rapporti sociali. Tali cambiamenti sono evidenti nei giochi adulto-bambino convenzionali e basati su regole chiare, che r...

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Ogni interazione ruota attorno ad un argomento, e se nei primi mesi l’attenzione è catturata da espressioni facciali, suoni o movimenti, intorno ai 5 mesi emerge la capacità di manipolazione e il bambino rivolge la sua attenzione al mondo delle cose. Il compito materno cambia e diviene la condivisione di elementi esterni alla coppia, a questo scopo usa il coorientamento, l’attenzione congiun...

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