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Tipica del primo anno di vita e prevalente fino ai 6/7 anni, essa codifica la realtà attraverso l’azione, per Bruner rappresenta l’inizio dello sviluppo culturale e sociale; lo sviluppo motorio e manipolatorio è, secondo questo studioso, un processo costruttivo che dipende dagli scopi del soggetto e dalle esigenze che nascono in base all’ambiente di vita. In questa fase la realtà è codif...

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Possiamo ritenere Bruner un funzionalista, egli infatti è interessato ai processi delle conoscenza, allo svolgersi degli atti mentali, in un ottica di continuità, dove scopi, intenzioni e funzioni degli atti sono fondamentali per la comprensione degli stessi. Egli considera l’intelligenza come un insieme di modalità usate per risolvere problemi, per prendere decisioni, per analizzare gli even...

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È quella zona identificata come area sensibile, dove si evidenzia la differenza tra ciò che il bambino sa fare da solo, e ciò che può fare con l’ausilio di una persona più competente; in questa situazione il piccolo interiorizza il dialogo riflettendo su quanto gli viene suggerito. L’apprendimento anticipa l’espressione di potenzialità già esistenti: tutto questo risulta di utilità s...

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Secondo Vygotskij la formazione dei concetti, funzioni psichiche superiori, è costruita secondo fasi e modalità diverse, che egli studiò ideando il metodo della doppia stimolazione: si usano due stimoli diversi, materiale su cui agire (blocchi di legno diversi per forma e colore) e segni o mediatori simbolici che servano per organizzare l’attività pratica (sillabe scritte sotto ogni b...

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Secondo Vygotskij, e contrariamente a quanto affermava Piaget, il bambino esprime subito un pensiero attivo, pratico, rivolto alla realtà, la socialità del bambino ne è tratto innato ed il suo linguaggio, inizialmente solamente sociale, diverrà nel tempo intrapersonale e sarà usato per comunicare con se stesso. Prima di divenire linguaggio interno, passerà attraverso una fase egocentrica, sa...

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Il pensiero di Vygotskij è sempre stato rivolto ad una psicologia “storico-culturale”, che ha trovato notevole sviluppo per le sue implicazioni psico-educative. Egli riteneva l’evoluzione umana come il prodotto di una maturazione biologica, di uno sviluppo storico-culturale e di uno sviluppo ontogenetico di appropriazione dei significati culturali da parte del singolo. Secondo questa impost...

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Diverse critiche sono state mosse alla teoria di Piaget, partendo dalla considerazione che le situazioni presentate ai bambini oggetto di studio, fossero decisamente non familiari per loro e quindi prive di significato, si è arrivati a dire che condizioni facilitanti possono far sì che si abbiano prestazioni corrette prima di quanto Piaget sostenesse. A sua volta tale pensiero ha indotto una rev...

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Piaget considera come fattori di sviluppo la maturazione del sistema nervoso, l’esperienza acquisita, l’esperienza logico-matematica, ovvero la sperimentazione delle proprietà delle azioni e la loro astrazione, e l’interazione sociale insieme al linguaggio. Le differenze interindividuali sono spiegate alla luce dell’esperienza, che può favorire o ostacolare il...

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L’osservazione del comportamento è un metodo usato per studiare lo sviluppo intellettuale nei primi 3 anni di vita, quando le risposte verbali non possono essere ottenute; si tratta di un’osservazione guidata da ipotesi dove si creano situazioni critiche atte allo studio del fenomeno oggetto di indagine. Il metodo clinico: al bambino vengono posto delle domande che altri b...

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Lo stadio operatorio concreto, che va dai 7/8 anni agli 11/12, caratterizzato dalle vere strutture intellettuali, le azioni interiorizzate si coordinano e si raggruppano per dar luogo a strutture d’insieme dette operazioni intellettuali. Le operazioni sono sistemi di azioni organizzati e reversibili: ad ogni operazione ne corrisponde una inversa. Così il bambino scopre di poter tornare a...

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