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Le tecniche a carattere “Psicomusicale” vedono la musica collocata a metà strada tra la psicologia e la funzione terapeutica ed artistica. Così come l’ho pensato nel suo progetto di ricerca – intervento, il Laboratorio Psicomusicale è un approccio, un metodo, uno strumento di lavoro e di relazione con il singolo e con il gruppo, capace di distinguersi nelle relazione con il paziente/cli...

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Parlando di musicoterapia dobbiamo riferirci non solo alla terapia in senso stretto ma anche ad altre attività come la riabilitazione, la prevenzione, l’integrazione e l’educazione. Il percorso che rende possibile l’utilizzo della musica in ambito terapeutico/riabilitativo inizia dall’incontro tra musica e mente e dalle esperienze emotive che ne derivano. E’ ut...

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La musicoterapia, come ogni attività, necessita di uno spazio in cui aver luogo. Questi deve essere prima di tutto delimitato, stabile, riservato e protetto. Deve avere poi medie dimensioni (circa quaranta metri quadrati). Lo strumentario deve essere sufficientemente nutrito e vario e provvisto di strumenti di ampia facilità e libertà d’uso. La famiglia di strumenti più...

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Uno stretto legame è da sempre presente tra musica e medicina. Le antiche civiltà (cinese, indiana, greca, medioevale) credevano che entrambe le discipline avessero avuto origine dall’incantesimo magico, prototipo della musica e primo gesto dell’arte di guarire e che fossero dunque tra loro complementari. La nascita della musicoterapica come disciplina scientifica vera...

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La musicoterapia è una modalità terapeutica atta a favorire la costruzione di relazioni nelle quali vengono messe in gioco, da parte degli operatori attivi nel campo dell’educazione della riabilitazione e della psicoterapia, competenze tecniche, culturali ed umane, mentre da parte di coloro che ricevono viene messa in gioco la disponibilità a farsi conoscere (Postacchini P.L., Ricciotti A., B...

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Producendo una lesione localizzata nella coclea di una cavia adulta, le soglie dei neuroni presenti in certe regioni del cervello aumentano, queste erano le regioni che rappresentavano le frequenze sonore corrispondenti alla parte danneggiata della coclea. Un mese dopo la lesione, comunque, i neuroni delle aree corticali coinvolte rispondono con una sensibilità normale alle frequenze sonore vicin...

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Esistono 3 tipi principali di disturbo dell´udito: 1. la sordità di conduzione, un disturbo uditivo associato alla patologia delle cavità dell´orecchio esterno o degli ossicini dell´orecchio medio. La sordità di conduzione consiste nella perdita di udito che risulta da un disturbo della stimolazione meccanica che dovrebbe arrivare alla coclea. La causa può essere una semplice o...

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Gli uomini e gli altri animali acquisiscono informazioni sugli stimoli uditivi per tutta la loro vita. Allo stesso tempo, tuttavia, le caratteristiche della discriminazione uditiva e i circuiti neurali coinvolti nell´udito cambiano. Le esperienze sonore nella parte iniziale della vita possono influenzare successivamente la localizzazione uditiva e le risposte dei neuroni nelle vie uditive. Le esp...

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La maggior parte di noi può discriminare differenze molto piccole nelle frequenze sonore lungo l´intera gamma di suoni udibili (da 20 Hz fino a 20000Hz). La capacità di individuare una variazione di frequenza viene normalmente misurata in termini di differenza di frequenza minima discriminabile tra due toni. Il tono si riferisce esclusivamente all´esperienza sensoriale, oss...

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Attraverso il padiglione auricolare, l´orecchio esterno cattura ed incanala i suoni attraverso il canale uditivo. A chiudere questo canale troviamo una membrana, chiamata timpano, che vibra in base alla pressione e alla rarefazione delle onde sonore. Saldati al timpano, troviamo tre ossicini (staffa, incudine e martello) che trasmettono la stessa vibrazione all’orecchio interno...

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