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Gli aspetti dell’organizzazione più propriamente legati e dipendenti dagli individui che la compongono si annoverano tra gli elementi centrali del pensiero sociologico di Selznick, come di quello di Amitai Etzioni, presentato nel 1960. L’autore sottolineò, infatti, che i sistemi aziendali si reggono, fondamentalmente, sulla congruenza tra il tipo di controllo organizzativo e l’orient...

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Del contributo di Merton hanno risentito altri due autori funzionalisti: Selznick ed Etzioni. Philip Selznick, tra gli anni ’50 e ’60 evidenziò l’importanza dei fini informali e naturali che si sviluppano, all’interno di ogni organizzazione, parallelamente a quelli formali e razionali. Secondo l’autore, questi obiettivi individuali, che dipendono prevalentemente dagli attori...

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Un approccio diverso fu quello di Robert Merton, assai incentrato sui soggetti e sulle loro caratteristiche personali. Merton, nel 1949, nella sua critica ad alcuni dei postulati del funzionalismo, sottolineò la necessità di non considerare i sistemi sociali come entità paragonabili ad organismi viventi e di considerare invece gli aspetti caratteristici della personalità di coloro che op...

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Ben diversa da quelle dei precedenti autori è la posizione del funzionalista Talcott Parsons, che sembrò dimenticare la centralità dell’individuo, per lasciare spazio all’entità organizzazione. Parsons tra la fine degli anni ’30 e gli inizi degli anni ’60 elaborò la cosiddetta teoria AGIL (Adaptation, Goals, Latency, Integration), secondo la quale ogni sistema sociale, per sopra...

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Anche Piore e Sabel, negli anni ’80, cercarono di sottolineare la pluralità delle forme industriali. Gli autori, si fecero promotori della cosiddetta “specializzazione flessibile”, ovvero di un sistema industriale costituito da piccole e medie imprese specializzate, da contrapporsi alle fabbriche di stampo fordista ricordate tutt’oggi per le mastodontiche dimensioni. Questo t...

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Nel 1964, si colloca il contributo di Robert Blauner, che nasce da un’indagine comparata condotta in quattro diversi settori (grafico, meccanico, tessile, chimico) dell’industria americana, all’interno dei quali l’autore volle osservare il differente grado di alienazione del settore operaio. Il concetto di “alienazione”, così come viene considerato da Blauner, sottolinea...

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Alain Touraine osservò invece l’evoluzione tecnologica da un punto di vista nuovo, propositivo, anziché critico: la considerò non come il presagio di una irreversibile condanna al degrado del lavoro umano, ma come una possibilità di riqualificazione intellettuale: “…l’evoluzione tecnica condanna lo spirito tecnocratico che ad essa immediatamente si richiama…” L...

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I fattori ambientali, come l’evoluzione tecnologica, nel corso della storia del lavoro, hanno spesso penalizzato l’individuo; non è stato sempre facile, come dimostrato dall’approccio taylor-fordista, porre in essere delle modalità di lavoro che rispondessero in ugual misura a esigenze individuali e di produzione. Questo nodo cruciale è stato sottolineato spesso, numerosi autori non hanno...

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Rensis Likert, a differenza di Herzberg, partì innanzitutto dal confutare la tesi che il miglior rendimento dipende sempre e unicamente dalla soddisfazione dei dipendenti e dal loro rapporto positivo con l’azienda. Egli fa notare che dove i lavori sono più ripetitivi è possibile raggiungere un alto livello di rendimento anche in assenza di soddisfazione, quasi attraverso una sorta di voluta s...

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Mentre Argyris ha cercato di evidenziare le differenze tra le necessità individuali e organizzative, Frederick Herzberg ha concentrato l’attenzione prevalentemente sulle motivazioni all’agire umano che, secondo l’autore, affondano le loro radici nei cosiddetti bisogni superiori dell’uomo. I bisogni vengono intesi come qualcosa che opera per dirigere il comportamento e soprattutto Herzberg...

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