E’ indubbio che il sistema di informazione, di comunicazione, ma pure il criterio tattico di soluzione del problema dei trasporti, il rapporto tra micro e macroeconomia come quello tra spazio rurale e metropolitano, assieme alla sua dinamica demografica, sta progressivamente ed irreversibilmente mutando, in una fase come quella attuale in cui problematiche di ordine socioeconomico annegate in realtà postindustriali, eccitano ed incalzano istantaneamente il divenire e l’aggregarsi di concorsi di scuole di pensiero e di condotte non più passive nei confronti dell’ambiente globalmente inteso. Assistiamo alla riuscita di nuovi livelli di passione percepiti mediante un riorientamento culturale che non può più prescindere da un corretto rapporto tra cultura del pragmatico e del materiale e sensibilità alla risorsa non rigenerabile nel breve periodo. In altri termini, improcastinabile, si configura l’aggressione progettuale ed interpretariale del sistema oloecologico, organizzato a livelli non indipendenti delle strutture trofico-qualitative di cui sia fa esso stesso manifestazione sensibile nel bilancio energetico di entrata uscita ecosistemica.
Una metodologia che emerge nel contesto del dibattito contemporaneo sulle soluzioni prospettabili sul medio periodo consiste nel porre come logico indirizzo obiettivale, la dissoluzione del nodo problematico esaustivizzato e trasceso dalla rete contestualizzata di approssimazione successiva al target. E’ posto, ovvero, a priori, l’ideale sostanziamento del modello evolutivo per misurare il calibro, con uno sguardo all’indietro, delle operazioni strumentali da adottare per il congiungimento del fatto ipotizzato con le verifiche proiettive. L’accumulazione progressiva di strategie tese ad eliminare le anomalie del tessuto territoriale vengono così sostituite da un approccio categoriale e sistemico tributario della ecologia del paesaggio scientificamente intesa.
Il nostro paese possiede il più cospicuo patrimonio di beni culturali esistente al mondo e tuttavia l’apporto tecnologico e le conoscenze scientifiche restano quasi del tutto inadeguate. Nessuna azione scientifica o tecnologica può essere proposta senza una chiara indicazione degli obiettivi di una definizione di Beni Culturali. Secondo una nomenclatura largamente accettata tra gli studiosi, ogni azione deve avere come obiettivo un unicum indissolubile, un marketing mix culturale i cui ingredienti sono la tutela, la valorizzazione, la fruizione del Bene.
Primo obiettivo: tutelare il patrimonio. Tutelare un Bene significa conoscerlo, cioè rilevarne la sua presenza e indicarne tutte le caratteristiche scientifiche; poi catalogarlo; infine esercitare, ove se ne ravvisi la necessità, vincoli idonei affinché non venga distrutto. Conoscerlo, catalogarlo, vincolarlo: questa la triade dell´obiettivo tutela;
Secondo obiettivo: valorizzare il patrimonio. Valorizzare un Bene vuol significare l’insieme delle azioni sull’analisi dello stato materico, sulla diagnosi del suo stato attuale di conservazione, sui metodi di intervento per il restauro e sulla futura conservazione;
Terzo obiettivo: fruire il patrimonio. Fruire un Bene, secondo noi, è modificare i contenuti di coscienza dell’universo degli individui a contatto con l’universo dei Beni.
Per il perseguimento degli obiettivi indicati le Università dovrebbero implementare lo studio in scienza e tecnologia per il patrimonio archeologico; in scienza e tecnologia per la conservazione del patrimonio storico, artistico e scientifico; in scienza e tecnologia dell’informazione per il patrimonio culturale, avviando una seria sperimentazione sull’analisi e la classificazione dei siti archeologici e dei manufatti, sulla provenienza e l’uso delle risorse, sul telerilevamento, sulle nuove metodologie diagnostiche, sull’informatizzazione museale, sulle problematiche connesse con i rischi ambientali e le grandi calamità naturali. Dal punto di vista della comunicazione turistica i sistemi da sviluppare devono considerare la progettazione di soluzioni informatiche mirate alla realizzazione di una rete nazionale dei patrimoni audiovisivi e testuali, caratterizzata da elevati requisiti di riservatezza, sicurezza, fault tolerance, impiego di sistemi avanzati per l’esercizio di archivi multimediali integrati. Sempre dal punto di vista economico e turistico, i sistemi da sviluppare, inoltre, possono considerare la messa a punto di procedure per la realizzazione di documenti destinati alla Electronic Publishing di alta qualità; la messa a punto di una metodologia di Electronic Commerce utilizzabile nel comparto Beni e Servizi Culturali; messa a punto di programmi e kit informatici, dotati di supporto intelligente per l’accesso guidato ai documenti, accessibili via rete.