È una nuova psicoterapia di gruppo che affonda le proprie radici tra la psicologia analitica, la psicologia sociale, il gioco simbolico e la legge della sincronicità che si traduce straordinariamente in realtà quando un gruppo di persone sconosciute si incontrano per condividere e risolvere le loro vicende conflittuali nella vita quotidiana. Una terapia innovativa che si può applicare sia per la cura delle nevrosi ma anche per risolvere conflitti in azienda, nelle organizzazioni e compattare a livello profondo lo staff aziendale, migliorare la motivazione e i rapporti interpersonali e conseguentemente la produzione e il rendimento dei collaboratori.
La Sand-play Therapy classica, nasce negli anni ’50 da un’intuizione della psicologa svizzera Dora Kalff (1960), allieva di C.G. Jung, come gioco proiettivo per comprendere le emozioni dei bambini con gravi patologie, ma in seguito viene applicata anche agli adulti come strumento terapeutico con ottimi risultati, ma sempre individualmente. La terapia della sabbia pertanto una terapia individuale in cui si lavora soprattutto con il mondo immaginale del paziente. Si fonda sui concetti della psicologia archetipica junghiana, la quale ha la caratteristica di andare in profondità della persona per di cercare un modo per vivere in equilibrio nel presente. A differenza di altre prospettive teoriche, la psicologia analitica è profonda e per questo molto efficace, ma anche molto pratica e concreta.
Il prof. Giovanni Gocci (1989), psicologo analitico, formato allo Jung Institut di Zurigo, da circa 20 anni ha ideato una variante della terapia con la sabbia introducendo un potente elemento archetipico: il gruppo. Nella sand play of Group, o sabbiera di gruppo, così denominata nella nuova variante, il prof.Gocci utilizza come materiale un grande contenitore circolare e girevole con i bordi trasparenti e il fondo azzurro, contenente della sabbia e numerosi oggetti. La utilizza con persone adulte in assenza di disturbi neurobiologici. Questo perché nella sand-play of group è fondamentale e straordinariamente rapido il passaggio alla coscienza attraverso il linguaggio di contenuti inconsci e di episodi rimossi del proprio passato al livello cosciente e consapevole. Questo passaggio è fondamentale per attivare un cambiamento nella persona che è bloccata in una situazione di sofferenza.
Con tale straordinaria tecnica di gruppo si crea spontaneamente un clima rituale particolare che ha un effetto di abbassamento del livello di coscienza e che fa emergere, in un clima divertente, di grande condivisione, di non giudizio, contenuti inconsci della sua vita infantile personale, contenuti riconducibili alle predisposizioni archetipiche ma viene indirettamente rappresentata anche la relazione con gli altri nel mondo nel momento attuale.
Nello spazio della sabbiera i partecipanti hanno la possibilità di rappresentare liberamente, attraverso il gioco, il loro mondo interiore utilizzando gli oggetti. Nella seconda parte del gruppo il terapeuta conduce singolarmente i pazienti a importanti prese di coscienza attraverso potenti immagini mitologiche e archetipiche.
La sand-play di gruppo diventa uno spazio gruppale amorevole, libero e protetto all’interno del quale, ognuno dei componenti rappresenta degli aspetti propri, ma costella sincronisticamente anche un tema archetipico di gruppo.
Dal confronto con gli elementi inconsci personali e transpersonali, ma soprattutto nel clima terapeutico del Sé di gruppo, si possono trovare rappresentazione nuove di sé in un processo di trasformazione armonico e realistico della personalità ( R. Amman 1989).
Ma soprattutto l’individuo contatta le proprie risorse psicologiche, la propria forza interiore, le qualità creative e i propri limiti anche rispecchiati e rimandati dal gruppo oltre che dagli oggetti che utilizza.
Seguendo i contenuti che emergono dal paziente, l’analista permette il confronto tra coscienza ed inconscio, favorisce l’integrazione psichica e il recupero del rapporto con il Sé individuale originario e quindi un miglior funzionamento nelle relazioni interpersonali e sociali.
Bibliografia
Gocci Giovanni (1989) “ Gruppi di individuazione” ed marcon
Gocci Giovanni (2001) “aspetti psicologici della creatività” ed Goliardiche
Kalff D.M. (1960) “ Il gioco della sabbia e la sua azione terapeutica sulla psiche” ed. OS Firenze
Joel Ryce-Menuhil (1992) “il gioco della sabbia. La terapia delle meraviglie” ed.Magi, Roma
Rhut Amman (1989) “ Immagini che curano e trasformano” Ed. la biblioteca di Vivarium
Per informazioni gocci@unisi.it ; emanuelapasin@tiscali.it
Parole chiave: psicoterapia, azienda, nevrosi, sincronicità, gruppo