Ti sei mai chiesto perché un giorno hai la sensazione che tutto vada alla grande e un altro giorno invece pensi che tutto vada per il verso sbagliato?
Parlando ad esempio dell’ambiente sportivo, ci sono delle giornate in cui ti senti imbattibile, per cui se sei un giocatore di calcio realizzi goal con grande facilità, se sei un ciclista viaggi come una locomotiva o se sei un tennista i tuoi “ace” hanno una impennata. In altri giorni invece non ne azzecchi una o sei “scarico”.
Come mai questa notevole differenza nei tuoi risultati, tra giorni magari anche vicini? Il fattore che determina queste “strane” differenze è il tuo stato emotivo.
In taluni giorni ti senti attanagliato da paure ed ansie, mentre in altri sei fiducioso e contento. Capire questa alternanza e riuscire a gestirla è fondamentale per ottenere maggiori successi non solo nello sport ma anche nella vita.
Il nostro comportamento, quello che diciamo, il tono con cui lo diciamo, è il risultato dello stato d’animo in cui ci troviamo in quel momento.
E guarda caso, la differenza tra coloro che non ottengono risultati e quelli che li ottengono, sta proprio nel fatto che i primi non riescono a trovare uno stato d’animo positivo, mentre coloro che accedono con facilità a stati d’animo ottimali, hanno l’energia per raggiungere tutti i propri obbiettivi, vincendo qualsiasi avversità gli si pari davanti.
Quello che che tutti noi cerchiamo e vogliamo in ogni momento della nostra vita non sono oggetti né situazioni, bensì stati d’animo: sicurezza in noi stessi, amore, ricchezza, eccetera, sono tutti stati d’animo. Ecco perché c’è chi si sente ricco con qualche migliaio di euro e chi invece pensa che non gli bastino 10 milioni; quello che li differenzia è il loro stato d’animo.
E’ la percezione del mondo esterno filtrata attraverso i nostri pensieri, che descrive la realtà. Affermare quindi che “la realtà non esiste” è meno folle di quanto sembri, poiché in verità esistono almeno 6,5 miliardi di interpretazioni della realtà ovvero quelle di ogni essere vivente su questa terra.
Essendo impossibile per gli umani percepire il mondo senza influenzarne la descrizione con i propri pensieri ed i propri sensi, ecco che la realtà oggettiva, non essendo obiettivamente descrivibile, non esiste! E quindi esiste solo quella realtà che ognuno di noi vede (percepisce) o vuol vedere e questo è veramente il massimo della libertà che si possa desiderare!
In verità noi siamo un continuo susseguirsi di pensieri e di giudizi concatenati sulla realtà che ci circonda ed è proprio la padronanza di tali concatenazioni che può fare la differenza nella gestione del nostro stato.
Se rimaniamo vittime dei collegamenti che la nostra mente è abituata a fare, dovremo solo sperare che la nostra mente “agganci fortuitamente” dei collegamenti positivi, altrimenti agiremo secondo gli schemi negativi che frequentemente la mente è portata a fare anche a causa del fatto che i mass media ci “sparano” addosso quasi esclusivamente notizie negative.
Ma c’è una bella notizia: le rappresentazioni interne che ci facciamo sono gestibili ovvero, così come è possibile allenare il nostro fisico, è anche possibile allenare la mente e renderla più padrona di se stessa e libera dai condizionamenti esterni.
Se vogliamo vivere una vita diversa, dobbiamo compiere azioni diverse; e per compiere azioni diverse dobbiamo trovarci in uno stato mentale diverso.
Lavorando con costanza sul tuo stato emozionale e su come ti rappresenti le cose, allenandoti quotidianamente con specifici esercizi impostati da un coach esperto, metterai le basi per iniziare a vivere una vita migliore.
Allora succederà che trovandoti in uno stato frequentemente positivo, compirai azioni positive per la tua vita. Quindi, se vuoi più felicità, più ricchezza, più libertà ed anche più salute, devi imparare a gestire i tuoi stati d’animo.
A volte ci vuole davvero poco per gestire lo stato emotivo anche collettivo, per sentirsi più liberi: qualche tempo fa, presso un mio cliente, azienda di prestigio con una bellissima area di accoglienza clienti in cui mi trovavo a lavorare, c’era un “clima” davvero pesante: ogni collaboratore aveva una qualche ragione (anche giusta) per lamentarsi e nessuno sembrava riuscire a vivere la giornata con più leggerezza, prendendosi un po’ meno sul serio.
Allora, prima ancora di effettuare qualsiasi tipo di azione verbale tesa alla ristrutturazione della loro visione della realtà e poi alla ricerca delle soluzioni, ho pensato che prima dovevo creare una forte rottura dello schema in atto.
Ho quindi chiesto se fosse presente in azienda uno stereo ma, con stizza e nervosismo, mi è stato risposto che nonostante una predisposizione di impianto invidiabile, mancava l’ingrediente principale ovvero proprio lo stereo.
“Nessun problema” ho pensato, “useremo il mio”. Mi sono piazzato in una zona acusticamente appropriata ed ho quindi acceso il mio computer, avviando iTunes e schiacciando “play” su una bella playlist ritmata ed allegra ed alzando il volume al massimo.
Come per incanto l’umore generale è cambiato ed è iniziata una “processione” di collaboratori che venivano da me a commentare la bravura dell’artista che stava cantando oppure il concerto visto giorni prima ed anche per farmi i complimenti su come avevo saputo risollevare il morale di tutti, con questa mia iniziativa apparentemente un po’ pazza, visto l’ambiente decisamente formale.
Non solo, la mia idea è stata talmente di impatto, che ha fatto si che si scatenasse la voglia di rimediare alla mancanza dello stereo in azienda, che è stato acquistato il giorno stesso della mia visita!
A quel punto, lo schema mentale negativo di quella giornata è stato davvero cancellato ed uno schema positivo ha preso il suo posto consentendo, in ultima analisi, di lavorare meglio, con una “biochimica cerebrale” più adatta alla ricerca di soluzioni.
Ecco perché la consapevolezza di come sia relativamente facile appropriarsi del proprio stato emotivo, può davvero fare la differenza. Rendendoci più liberi.