L’11 aprile debutta a Roma, al Teatro Olimpico, Paradiso, ultimo lavoro della trilogia sulla Divina Commediadi Emiliano Pellisari e la sua compagnia di straordinari danzatori. Lo spettacolo chiude il Festival Internazionale della Danza 2012 dell’Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico, con veri e propri quadri viventi ispirati alla pittura contemporanea (Mondrian, Dalì, Fontana…) per interpretare la filosofia del Sommo Poeta.
Con Paradiso si compie la trilogia sulla Divina Commedia ideata da Emiliano Pellisari che con i primi spettacoli (Inferno e Cantica II) ha stupito e meravigliato negli ultimi tre anni il pubblico di tutta Italia. Lo spettacolo, dopo un anno e mezzo di preparazione, debutta al Teatro Olimpico mercoledì 11 aprile come quarto e ultimo appuntamento del Festival Internazionale della Danza 2012 dell’Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico, e sarà in scena fin0 a domenica 22 aprile.
Paradiso è formato da tredici quadri, tredici idee originali che sapranno ancora una volta portare con la mente lo spettatore ai confini della pura astrazione. “Se in Inferno i corpi nudi dei danzatori sono stati i protagonisti e in Cantica II i costumi e le attrezzerie di scena hanno offerto la chiave simbolica per interpretare il pensiero dantesco – racconta Emiliano Pellisari –, in Paradiso saranno veri e propri quadri viventi ispirati alla pittura contemporanea a fornire la chiave interpretativa della filosofia di Dante. Nel Paradiso i non-luoghi e i non-personaggi, spazi eterei ed essenze luminose, offrono un codice spazio-temporale astratto che forse soltanto la forza concettuale dell’arte contemporanea può rappresentare”.
Nello spettacolo, la complessità teorica dell’universo dantesco descritto nella terza cantica si scioglie in un mondo colorato e astratto. I pianeti – che nella cosmologia del Poeta sono elementi strutturanti del Paradiso, in quanto i cieli in cui sono collocati rappresentano i luoghi dell’ascesa verso l’Empireo – sono rappresentati attraverso enormi sfere in cui si intravedono solo le teste sospese dei danzatori, a simboleggiare le intelligenze motrici della cosmologia dantesca, come in una magia surrealista; il celebre Angelo di Dalì si materializza sul palcoscenico e misteriosamente dai cassetti che ne costituiscono il corpo si levano altri angeli; una stanza magica fatta di oggetti e corpi nudi si crea davanti ai nostri occhi, acquistando via via un ordine che simboleggia l’ordine divino che regge tutte le cose.
Lo stesso gioco spiazzante tra corpi umani e oggetti viene riproposto nella coreografia dedicata al mondo lunare, in cui i corpi si compenetrano con gli oggetti mostrando immagini di arti che fuoriescono da superfici solide; in un enorme quadro di Mondrian i quadrati colorati diventano tessere di un puzzle in continua trasformazione come nel gioco di Tetris; una grande tela bianca si taglia in tre facendo il verso a Fontana per poi portarsi all’estremo del pensiero dell’artista e trasformarsi in quattro vere e proprie sculture giganti.
Come accade per gli spiriti che il Poeta incontra nel Cielo di Giove, i corpi dei danzatori formano le lettere dell’alfabeto componendo la frase che il pubblico deve leggere: “Amate le giustizia, voi che giudicate il mondo”. Corpi angelici si librano nell’aria per mezzo di palloni trasparenti, ruotando incessantemente attorno ad una sola sfera, simbolo della perfezione. Dietro ogni scena si nasconde un concetto, un’idea che lo spettatore potrà cogliere attraverso la simbologia o la semplice intuizione estetica.
Fa da sfondo al mondo astratto del Paradiso la musica classica contemporanea ed elettronica avantgarde tratta dalle suggestioni dei più famosi autori moderni: Ligeti, Terry Riley, Alvo Noto, Philip Glass, Cage, Nono, Berio, Grossi, Sciarrino, Stockhausen, Schoenberg, Scelsi, Brian Eno, Kraftwerk, Autechre, Steve Reich.
Emiliano Pellisari
Dagli studi sul teatro ellenistico al teatro fantastico rinascimentale e le invenzioni meccaniche seicentesche, nasce lo stile di Emiliano Pellisari: studi in filosofia, autore teatrale (finalista Ricer Ater Tondelli 1999, vincitore Enzimi 2000), background nel cinema (organizzatore, regista e sceneggiatore), organizzatore teatrale (Attori&tecnici a Roma, Teatro della Tosse di Genova), regista teatrale, coreografo sui generis ed infine produttore di se stesso.
Brevemente: artigiano teatrale. Ha realizzato i seguenti spettacoli: Daimon all’International Performance Art Center di Mosca (2005), Nogravity a Milano e poi in tournée (2005-06), Comix al Teatro Parioli di Roma (2006), Blutango al Teatro Vittoria di Roma (2008), Inferno in tournée in Italia e all’estero dal 2007 al 2011, Cantica II (2010), secondo episodio della trilogia sulla Divina Commedia in tournée per il 2010-11.
Fra gli eventi: Daimon Project (Fiera Internazionale Mobile, Milano 2005), Paraolimpiadi (Cerimonia finale, Torino 2006), Johnson&Johnson (Musée De Bercy, Parigi 2006), Orfeo+Euridice (Notte Bianca, Roma 2007).
Gli spettacoli di Emiliano Pellisari nascono dagli studi sulle macchinerie sceniche antiche e le ricerche tecnologiche dei giorni nostri. Il rapporto uomo-macchina trasforma lo spazio sensoriale imponendo nuove tecniche coreografiche che sono state sviluppate negli anni e che oggi rappresentano il segno distintivo artistico e sicuramente più innovativo della Compagnia. Emiliano Pellisari Studio è uno spazio teatrale/atelier dove vive l’artista e dove si allena la compagnia di danza. Qui vengono sviluppate le macchine teatrali e di concerto le coreografie.
al Teatro Olimpico dall’11 al 22 aprile.
www.emilianopellisari.it