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Origini e Definizioni di Focus Group

Esaminando la letteratura, non è possibile dare una definizione univoca di focus group. La sua ideazione risale agli anni Quaranta, quando Robert K. Merton propose una nuova tecnica di rilevazione degli atteggiamenti e delle opinioni, poi denominata “intervista focalizzata”. Tuttavia la traduzione di questo termine in focus group è recente e non attribuibile all’autore. Lo stesso Merton (1987) rifiuta la paternità del focus group, sostenendo che tra le due tecniche ci può essere una continuità intellettuale, ma non storica. Questa sua posizione deriva dal fatto che nel corso del tempo i ricercatori non hanno rispettato tutte le regole procedurali indicate da Merton, introducendo via via dei cambiamenti in funzione dei loro obiettivi. In questo modo hanno dato vita a numerose varianti dell’intervista focalizzata, generando confusione sull’uso del termine.
Per limitare la confusione terminologica, si possono elencare alcune caratteristiche fondanti del focus group:
• è una tecnica di rilevazione per la ricerca sociale;
• è una tecnica basata sul gruppo;
• è eterocentrato, nel senso che l’attenzione non è focalizzata sulle dinamiche del gruppo stesso, ma sullo specifico argomento proposto dal ricercatore;
• è una tecnica che sollecita l’interazione di gruppo al fine di approfondire le tematiche che interessano la ricerca;
• è una tecnica che prevede la presenza di uno o più moderatori.
Alcuni autori (Bellenger et al. 1976) aggiungerebbero all’elenco la designazione di focus group come una tecnica qualitativa, in contrapposizione alle tecniche quantitative. Tuttavia, il significato attribuito a tale dicotomia viene spesso lasciato implicito, lasciando spazio a critiche:
1) in ogni atto di indagine coesistono sempre aspetti qualitativi e quantitativi (Campelli, 1996);
2) il fatto che solitamente l’obiettivo del focus group sia quello di indagare un argomento in profondità e non di produrre risultati generalizzabili all’intera popolazione, non esclude la possibilità dell’uso della statistica. In questo caso si sottopone il materiale informativo ad una codifica e in seguito si inseriscono i dati in una matrice per procedere ad una analisi statistica (Corrao, 2000).
In conclusione, sarebbe preferibile distinguere le varie tecniche di ricerca tra tecniche prevalentemente qualitative e tecniche prevalentemente quantitative, oppure tra tecniche che privilegiano un’indagine profonda e quelle che consentono di rilevare la distribuzione di determinate caratteristiche in una popolazione (ibidem, 2000).

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