“Date alle donne occasioni adeguate ed esse possono fare tutto. O. Wilde”
E’ proprio da questa frase che parte questo breve viaggio che illustra come la mente femminile sia in grado di negoziare pur che di arrivare.
La Negoziazione è un processo in cui due o più parti in una controversia scambiano offerte, controfferte e concessioni sforzandosi di raggiungere un’ accordo reciprocamente accettabile. Più in generale significa avere un’interazione con un altro soggetto al fine di conseguire i reciproci obiettivi. Difficile, anzi la considererei un’impresa al quanto ardua invece definire la mente in generale, ancora di più definire la mente di una donna. Ma voglio provare in questo intento, che vedrà senza ombra di dubbio tante discordie per una questione non solo scientifica ma soprattutto etico morale.
La mente umana la si può definire solo in astratto come l’insieme delle capacità operative superiori del cervello. Con il termine “insieme” intendo identificare funzioni superiori come la personalità, la coscienza, l’intelligenza, la memoria, l’affettività. Tengo a precisare “in astratto” in quanto in modo concreto non si può ancora affermare http:\\/\\/psicolab.neta (per adesso). Infatti, non è possibile, allo stato delle attuali conoscenze, dare una definizione esatta – cioè sperimentabile, riproducibile e universale – nè della mente e tanto meno delle sue funzioni. Molti sono tutt’ora i biologi, i medici, i filosofi che si cimentano a definire il concetto di mente, studiarne la sua struttura anatomica e comprenderne le sue svariate funzioni, ma ancora non si riesce a trovare un punto d’incontro.
Ma la mente femminile? Recenti studi condotti nei paesi anglosassoni dichiarano che le femmine siano più intelligenti e attive dei maschi in quanto vi è una componente maggiore di corteccia motoria. Ma nel quotidiano è veramente così? Io credo di sì.
Faccio una piccola premessa: in scienza le donne e gli uomini vengono chiamati maschi e femmine. Le femmine per una questione filogenetica sono abituate a pensare, a muoversi, ad agire, sempre più velocemente rispetto al maschio basti pensare al ciclo mestruale che durante questo periodo avvengono modificazioni a carico dell’organismo più precisamente a carico dell’endometrio che passa da una fase proliferativa ad una fase secretiva. La prima fase rigenera lo strato superficiale di endometrio che si era sfaldato con la mestruazione precedente; la seconda è necessaria per creare un ambiente ottimale per l’impianto della blastocisti, qualora fosse avvenuta la fecondazione. Nel caso non avvenga la fecondazione l’endometrio si sfalda a causa di una diminuzione dei livelli di estrogeni e progesterone e si ha la mestruazione. Da questa breve lezione di Ginecologia ci fa dedurre come la femmina sia soggetta ciclicamente a cambiamenti e a disturbi che il ciclo comporta quali (solo per citarne alcuni): tensione premestruale, cefalea mestruale, mastodinia (dolore alle mammelle) e tensione mammaria.
Ma nel quotidiano inserita in un contesto sociale la femmina e la sua mente come si comportano? Scegliendo sempre il meglio per loro, anche se spesso e volentieri le scelte che ci vengono imposte dalla società d’oggi come ad esempio: l’istruzione e il lavoro, due argomenti che a dire il vero andrebbero molto approfonditi, ma vederle solo scritte queste due parole già attiva dentro di noi, situazioni a dir poco insostenibili.
Non c’è solo da oggi una questione femminile, ma da sempre la femmina italiana vive in una situazione di discriminazione permanente, che spesso ha fatto comodo a molte. L’obiettivo delle donne in qualche modo è stato quello di essere considerate uguali agli uomini ed essere tutte uguali, non accontentiamoci del lessico, delle parole che vengono modificate in modo elegante per esempio come quello di chiamare una puttana escort, senza ombra di dubbio è più elegante ma distoglie realmente i fatti.
Niente moralismo, credo assolutamente nella massima libertà dell’autodeterminazione dell’individuo, ma c’è un limite della libertà altrui, questo non può essere il criterio di selezione delle classi dirigenziali, ahimè non solo in politica. Allora mi sono chiesta se : “la carica erotica di una persona dovesse diventare solo ed esclusivamente il metodo per accedere in qualsiasi posto di lavoro al posto di un altro? questo è il limite di libertà?o di chi ha merito?”. La libertà di una vera donna non si deve ridurre ad uno svilimento di un valore e del merito. Se voi donne state leggendo ciò che scrivo, vi chiedo di diventare protagoniste della vita dell’Italia e no di inutili “puttanesimi”.
Poi esiste l’ego femminile: ogni femmina si vuole sentire bella non necessariamente lo deve essere, ma vuole sentirselo dire e qui cambia tutto in quanto il maschio essendo da sempre cacciatore sa come corteggiare e cucinare la preda a puntino, anche se certi maschi, sono ignari che poi la cena diventano loro.
Come arrivare ad essere bella con gli accessori giusti? Sfruttando il maschio (possibilmente se è ricco e se è inserito in un determinato contesto sociale altrimenti, il gioco non ne vale la candela). Si innesca un vero e proprio meccanismo di Negoziazione (io do a te e tu dai a me) quando e solo quando si ha la presunzione e l’ arroganza di arrivare in alto senza fare la così detta gavetta. In questo caso il maschio è così stolto, sempre se la natura segue il suo corso ovvero (maschio si accoppia con femmina) a cadere verso la “tentazione”: l’accoppiamento, c’è chi lo considera solo come una parentesi di bei momenti passati insieme, ma c’è chi come femmina li considera metodi per arrivare.
Il maschio ha una struttura mentale al quanto arcaica, si basa soprattutto nel soddisfare i suoi bisogni primari senza farsi troppe domande di che cosa succederà dopo. Ma le femmine che da sempre hanno dovuto imparare a gestire in primis il proprio corpo, ( per esempio ospitare una vita) sanno sempre quali siano le scelte da fare per la propria salvaguardia. Essere femmina o maschi c’è stato imposto dalla natura, essere donne o uomini può essere imposta solo ed esclusivamente dalla nostra mente.
Per quanto mi riguarda voglio prendere una frase dai Monologhi della vagina di Eve Ensler: “La mia vagina è incazzata nera e da qua non se ne va e non ha intenzione di andarsene”, riferita a tutte le donne che come me non usano la propria vagina per arrivare.