Termine etologico, utilizzato da Bowlby per descrivere la tendenza a stabilire un legame di attaccamento verso una figura preferenziale, generalmente la madre. L’idea di Bowlby fu in origine stimolata dagli studi di Lorenz sull’imprinting.
In realtà, l’attaccamento nell’uomo non è monotropico, ma piuttosto gerarchico, con un elenco ordinato di agenti di cura preferiti, all’interno del quale i genitori figurano generalmente al primo posto.