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Azienda e Organizzazione

Le Risorse Umane come Fonte di Successo

Abstract: Nell’attuale panorama politico ed economico, fatto di equilibri instabili ed ossessiva competizione, le organizzazioni hanno un’unica forza da utilizzare per garantire la propria sopravvivenza ed ottenere successo: le risorse umane.
A causa della crescente instabilità che caratterizza l’attuale panorama politico ed economico, le organizzazioni si trovano impegnate in una continua ricerca di qualcosa che possa garantire loro la superiorità sul mercato.
Nel periodo che va dagli anni ’50 fino ai giorni nostri, numerose teorie organizzative hanno portato a comprendere che il vero vantaggio sui concorrenti può derivare solamente dall’acquisizione di persone competenti, grazie alle quali è garantita la trasmissione di conoscenza e di informazioni. In questo modo è possibile ottenere uno scambio continuo tra l’azienda e l’ambiente circostante, mediante il quale raggiungere più facilmente gli obiettivi di sviluppo prefissati. Un ruolo di primo piano è da attribuirsi quindi alle competenze professionali e comportamentali che l’azienda ricerca negli individui, grazie alle quali essa può ottenere il vantaggio competitivo necessario per la sua sopravvivenza.
Mettendo le persone al centro dell’organizzazione è possibile giungere così alla visione di essa come vero e proprio sistema cognitivo, in quanto appare come risultato dell’interazione di conoscenze di tutti gli individui che ne fanno parte. Le aziende di maggior successo sono infatti quelle che, attraverso il loro potenziale cognitivo, compiono le scelte strategiche giuste, ottenendo così un valore economico maggiore.
Molto importante è che l’azienda capisca quale tipo di persone possono essere di aiuto al suo interno e per fare questo è necessario il contatto con un esperto (interno o esterno all’organizzazione) in grado di contribuire alla stesura di un profilo ideale e capace di attuare in seguito l’intero processo di selezione.
Il primo passo da compiere solitamente consiste nella ricerca tra le persone che già lavorano nell’azienda, per capire se c’è qualcuno con le caratteristiche necessarie per ricoprire il posto vacante. Mediante una selezione interna vengono fornite possibilità di carriera alle persone già impiegate presso l’azienda, stimolando così in loro un impegno maggiore ed una più forte motivazione. Con una ricerca di questo tipo, viene inoltre garantita la conservazione dei valori e della cultura aziendale, fondamentali in situazioni di stabilità. Il rischio in questo caso è però quello di mantenere un’eccessiva rigidità, la quale è estremamente negativa nei contesti in cui è invece forte il cambiamento, in quanto costituisce un freno per il necessario processo di innovazione.
Pensare perciò di scegliere le risorse di cui l’azienda ha bisogno soltanto tra il personale interno non è la cosa migliore poiché in questo modo viene limitata l’entrata di nuove professionalità e nuove idee, essenziali per lo sviluppo dell’organizzazione stessa. Per questo motivo è bene effettuare il reclutamento anche nel mercato esterno del lavoro, soprattutto se mancano all’interno dell’organizzazione le competenze necessarie per ricoprire un ruolo, oppure se le competenze richieste sono altamente specializzate. L’unico svantaggio in questa manovra esterna di acquisizione di risorse è che ci sono però maggiori costi, legati soprattutto alla raccolta ed alla diffusione di informazioni, all’attività di reclutamento, di selezione e all’eventuale successiva formazione.
Ma sia per la ricerca che per la gestione delle risorse inserite, è importante considerare che ogni azienda ha una propria strategia in base alla quale si muove per riuscire ad ottenere i migliori risultati possibili. Ci sono ad esempio tre diversi approcci in base ai quali è possibile comprendere come le diverse organizzazioni creano il rapporto tra struttura, strategia e gestione per inseguire la loro “business idea”.
Il primo approccio è quello “lineare” secondo il quale l’imprenditore stabilisce la strategia che l’azienda deve portare avanti ed in base ad essa modella una struttura aziendale adeguata. Partendo da questi due elementi, con un processo appunto “lineare”, vengono ricercate le risorse umane necessarie per il raggiungimento dei propri scopi. Questo tipo di situazione è solita presentarsi soprattutto in ambienti semplici e stabili, in particolare quando il potere decisionale si trova concentrato al vertice dell’organizzazione e quindi gli altri membri sono visti solamente come uno strumento per il conseguimento degli obiettivi da questo prefissati.
Il secondo approccio è quello “interdipendente”: questo solitamente è tipico dei contesti instabili e complessi, nei quali è necessario creare un’influenza reciproca tra la strategia, la struttura e la gestione delle risorse umane dell’organizzazione. In questo caso il potere decisionale è presente in modo molto più diffuso tra le persone che fanno parte dell’intera azienda, le quali sono maggiormente partecipi dell’evoluzione della stessa.
Il terzo approccio è quello “evolutivo”, il quale sottolinea il fatto che l’azienda è collocata in un vasto contesto e quindi è influenzata dalla continua mutazione delle forme istituzionali, dei mercati e delle tecnologie. Le strategie di cui si parla in questo approccio convergono in un’azione collettiva intelligente, in quanto ci sono soggetti interni ed esterni all’organizzazione che si trovano immersi nei cambiamenti ambientali e tentano in ogni modo di dominarli e sfruttarli per riuscire a generare valore.
Qualunque sia l’approccio preso in considerazione, è opportuno dire che ogni tipo di organizzazione oggi si trova inevitabilmente a dover fare i conti con un difficile ambiente circostante, fatto anche di mutamenti tecnologici e sociali. In esso la risorsa umana è l’unica ricchezza poiché genera valore e conoscenza ed è difficilmente sostituibile. E’ necessario però che questa forza non sia solamente individuale, ma scaturisca dall’interazione con le altre persone, altrimenti la risorsa rischia di diventare fin troppo essenziale per la sopravvivenza dell’azienda e, se decide di abbandonarla, può compromettere l’intero processo di sviluppo della stessa.
Il vero potere delle risorse sta in realtà nella loro corretta gestione, la quale, se viene a mancare può causare la fine dell’organizzazione.

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Cassandra Scalabrelli

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