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La Soddisfazione come Atteggiamento

Gli atteggiamenti nei confronti del lavoro possono essere definiti come un pattern coerente di pensieri, sentimenti e comportamenti verso alcuni aspetti del lavoro.
La soddisfazione lavorativa si riferisce a come si percepisce il proprio lavoro, indica l’atteggiamento di piacere/dispiacere che si prova nei confronti del proprio lavoro o particolari aspetti di esso (Cortese, 2001). Fa quindi parte degli atteggiamenti nei confronti del lavoro, laddove si consideri, come comunemente accettato, la definizione di atteggiamento, come un processo cognitivo, usato per strutturare le percezioni sociali, in modo tale che venga evocato un particolare modello di risposta (McGuire, 1985). Inoltre un atteggiamento è inferito dal comportamento e dall’espressione dell’emozione, è “un’idea caricata emozionalmente, che predispone all’azione verso lo stimolo” (Berry, Houston, 1999). La componente cognitiva include le percezioni e le credenze o le opinioni sull’oggetto e la componente affettiva o emozionale è un sentimento positivo o negativo. Come gli altri atteggiamenti, la soddisfazione lavorativa può essere definita nei termini della sua componente affettiva (è soddisfazione quando l’affetto o l’atteggiamento è positivo, è insoddisfazione quando è negativo); in quelli della sua componente cognitiva (come le persone concettualizzano il significato dell’esperienza lavorativa); infine in quelli della sua componente comportamentale o tendenza all’azione (ad esempio, quella di abbandonare un impiego insoddisfacente).
Concettualmente, la soddisfazione non è un sinonimo di coinvolgimento nei confronti del lavoro o morale. Nel 1976 Locke distinse questi tre concetti in questi termini: nonostante la soddisfazione per il lavoro sia una esperienza personale all’esperienza lavorativa, il morale è più orientato verso un concetto esplicativo di una reazione di un gruppo lavorativo ed include il livello generale di soddisfazione e il desiderio complessivo di stare in una determinata organizzazione; il coinvolgimento nei confronti del lavoro si riferisce al grado con cui un lavoratore si sente assorbito dal proprio lavoro, che potrebbe essere soddisfacente o meno a seconda del risultato del coinvolgimento. Oltre alle distinzioni concettuali, soddisfazione e coinvolgimento presentano differenze misurabili, come trovarono Brook, Russel e Price (1988).

Come e quando iniziano a svilupparsi gli atteggiamenti verso il lavoro? Questi possono cambiare?
E’ probabile che gli atteggiamenti degli individui verso il lavoro si formino molto precocemente. C’è chi sostiene addirittura che la predisposizione ad essere soddisfatti possa venire ereditata (Hardey et al., 1989). In generale, secondo la psicologia sociale l’atteggiamento può svilupparsi precocemente, attraverso l’esperienza con l’oggetto dell’atteggiamento (McGuire, 1985): tramite la socializzazione si sviluppano aspettative sul significato che il lavoro avrà per l’individuo, che si riproporranno durante le prime esperienze lavorative. Con l’esperienza diretta si verificherà se le aspettative vengono soddisfatte dal proprio lavoro. Se ne deduce che l’atteggiamento verso il lavoro può cambiare.

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