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Spiritualità

La Sincronicità nei Fenomeni Fisici

Sebbene concettualmente limitata alla filosofia e alla metafisica, la sincronicità trova ampio spazio anche nella scienza attraverso le relazioni strette che allaccia con la meccanica quantistica, principalmente grazie a Wolfgang Pauli. Pauli, premio nobel per la fisica, fu il padre fondatore della meccanica quantistica grazie al suo principio di esclusione. Questo postula che i fermioni identici (ovvero protoni, neutroni ed elettroni, cioè tutte le particelle costituenti la materia) non possono occupare il medesimo stato quantico (con stato quantico si intende la disposizione in termini probabilistici di una particella all’interno dell’atomo). L’astronomia si fa il più spettacolare esempio di questo fenomeno, nella forma di piccole stelle (le nane bianche) e stelle compatte costituite da ammassi di neutroni. Infatti in questi corpi astrali, le strutture atomiche sono distrutte da una enorme forza gravitazionale, che lascia queste stelle in balia della sola “pressione di degenerazione” che viene prodotta e supportata dal principio di esclusione. Applicabile a tanti altri fenomeni, è stato in grado di rivoluzionare oltre alla fisica, anche l’approccio razionalistico all’esistenza. I fermioni elementari infatti obbediscono a questa legge poiché è loro noto lo stato quantico occupato dalle altre particelle, pur in assenza di una forza agente, senza vie di comunicazione diretta e senza influenzarsi l’una con l’altra, semplicemente per “conoscenza” dello stato degli altri fermioni. Ma come è possibile questo? Esiste forse una trasmissione di informazioni che opera a livello subquantistico? Esiste una organizzazione nascosta e ordinatissima che permette a fenomeni come questi di verificarsi puntualmente e senza errori e ad andare a costituire una organizzazione di fondo precisa, simile ad una sinfonia, che agisce sulle particelle più elementari non sono della materia organica, ma anche inorganica? E se sì, di che natura è questa forza, da dove proviene e dove termina, e quanti altri fenomeni più o meno manifesti condiziona? E infine, ciò che avviene nel micro e macrocosmo può avere una rappresentazione nella nostra realtà?
Si può affermare che il principio di esclusione di Pauli dimostra in modo inappellabile l’esistenza di un ordine che trascende la nostra comprensione e permette di risalire ad un substrato generatore di materia e azione; introduce una mente che orchestra questa organizzazione nascosta e complessa, di cui noi non solo non comprendiamo l’agire, ma nemmeno ne percepiamo l’esistenza. Il principio di esclusione di Pauli interferendo con la nostra quotidianità costituisce il presupposto di una affascinante ricerca che apre scenari di spiritualità.

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Silvia Serio

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