Il primo settore della psicologia del lavoro, in ordine di tempo, e per il quale si è venuta definendo anche l’immagine dello psicologo del lavoro, è quello della selezione del personale. Si tratta di un campo di applicazione e di ricerca nella gestione delle risorse umane che ha sempre goduto di un certo credito presso il mondo imprenditoriale. Ha stimolato lo sviluppo di metodi e procedure assai sofisticati ed è stato spesso oggetto di critiche e controversie (sia scientifiche che deontologiche) che hanno contribuito a definirne i limiti sul piano teorico e su quello operativo.
Scegliere ed assumere la persona più adatta per un lavoro è un processo di raccolta di dati e di presa di decisioni piuttosto complesso che non deriva da un lampo di genio.
La selezione del personale si struttura in tre fasi fondamentali: per assumere la persona giusta per un lavoro si deve studiare il tipo di lavoro da assegnare, è quindi necessaria un’analisi del lavoro, si devono conoscere le caratteristiche di quel lavoro e tutte le capacità necessarie per svolgerlo; fatto ciò bisogna far conoscere le caratteristiche del ruolo ricercato in modo tale da reclutare un certo numero di candidati che presentano quelle qualità (o hanno una probabilità ragionevole di svilupparle) infine è importante scegliere il migliore dal gruppo degli aspiranti.
La selezione efficace implica una serie di valutazioni ed è principalmente un processo di riduzione progressiva del numero degli aspiranti.
