I processi produttivi non sono identici per tutti i mezzi di comunicazione di massa, ma presentano delle differenze legate al mezzo specifico. La natura del mezzo influisce sugli argomenti di volta in volta selezionati e sulla loro trattazione.
«Il giornale è l’archetipo e il prototipo di tutti i mezzi di comunicazione di massa moderni», sostiene McQuail in Sociologia dei Media.
L’operazione principale delle redazioni dei giornali è quella di selezionare dall’enorme quantità di fatti che si registrano ogni giorno quelli che presentano le potenzialità per diventare notizie, per essere ciò sottoposti ai processi di lavorazione redazionale e venire infine pubblicati.
L’operazione di selezione viene affidata ai cosiddetti gatekeepers, cioè figure professionali che hanno il potere di decidere quali informazioni rendere note e quali invece bloccare.
Per ottimizzare l’efficacia del lavoro si individuano alcune caratteristiche oggettive che permettano la suddivisione degli argomenti in categorie, schemi prefissati che si accordino alle logiche produttive dei mass media; questo insieme di caratteristiche determina la “notiziabilità” di un evento, cioè la sua probabilità di essere trasformato in notizia, anche e soprattutto a favore di una pratica di routinizzazione all’interno della catena produttiva che renda il lavoro più automatico e quindi più facile.
Insomma, il fatto che ha più probabilità di diventare notizia è quello che può essere lavorato senza alterare in maniera rilevante il normale ciclo produttivo.
Una componente essenziale della notiziabilità è costituita dai cosiddetti valori-notizia, i quali funzionano da linee guida sia durante la selezione che lungo il processo di trasformazione dell’evento in articolo; i valori-notizia sono sostanzialmente i criteri di rilevanza che guidano le scelte dei giornalisti nella ricostruzione della realtà.
I principali valori notizia riguardano il contenuto (importanza e interesse della notizia), il prodotto (disponibilità del materiale e caratteri specifici del formato informativo), il mezzo (un’informazione supportata da buon materiale visivo sarà preferita dalla tv piuttosto che dai quotidiani), il pubblico e la concorrenza.
I valori-notizia servono ai giornalisti per adattare alla logica produttiva della testata materiali che sono stati prodotti da altri, come i comunicati stampa delle fonti istituzionali, che spesso sono già preconfezionati in funzione di valutazioni sui criteri di notiziabilità. Gli uffici stampa costruiscono gli eventi con criteri e modalità che li renderanno sicuramente appetibili per i media, e vengono redatti con linguaggi e formati che faranno diventare minimo il processo di rielaborazione a carico della redazione. L’omogeneizzazione delle fonti rende perciò improbabile trovare autentici scoop, e il rischio maggiore che si corre è di trovare in edicola giornali tutti uguali.
La differenziazione allora si gioca non sul cosa dire, ma sul come dirlo: i giornali si distinguono per l’ordine di priorità dato agli avvenimenti, il rilievo accordato ai vari protagonisti, le opinioni espresse dagli esperti (in gergo giornalistico chiamati “firme”, cioè giornalisti di grande notorietà e visibilità), le interviste in esclusiva, la modalità di presentazione grafica delle notizie.
Altra caratteristica dell’informazione stampata rispetto agli altri mass media è la cosiddetta spazializzazione, cioè il recupero della mancanza di tempo con l’occupazione dello spazio, attraverso la riduzione dei testi e l’ampliamento del corredo grafico (fotografie, diagrammi, vignette, etc.).
L’importanza di un evento, quindi, più che dall’approfondimento della notizia è data dallo spazio occupato all’interno del giornale.