Un’illuminazione prolungata dei bastoncelli rende satura la risposta alla luce; un’ulteriore illuminazione non provoca più un’iperpolarizzazione. Perciò durante il giorno la visione dipende interamente dai coni i cui fotopigmenti per attivarsi sopportano, e necessitano di, una maggiore quantità di energia.
Il processo di fototrasduzione dei coni è virtualmente lo stesso di quello dei bastoncelli; l’unica grande differenza consiste nel tipo di opsina dei dischi membranosi dei segmenti esterni dei coni. I coni della retina contengono 3 opsine che conferiscono sensibilità spettrali diverse:
1) coni “blu” attivati con luce di lunghezza d’onda pari a circa 430 nm
2) coni “verdi”, 530 nm
3) coni “rossi”, 560 nm.