Una delle problematiche che sia managers sia consulenti si trovano frequentemente a dover affrontare è decidere la modalità di aiuto più efficace in situazioni che permettono la scelta tra:
1. fornire consigli, indicando ad altri cosa fare;
2. aiutare i lavoratori a trovare da sé la soluzione, facilitandone i ragionamenti di ricerca, anche se ciò significa non svelare subito una soluzione (Schein, 1987).
Scegliere la seconda alternativa significa trasferire un metodo, una competenza, il cui utilizzo non si limiterà alla situazione contingente, ma potrà essere attuato anche in futuro, diventando parte della cultura dell’organizzazione.
Una figura esperta a cui si rivolgono i manager è il formatore, solitamente descritto come un operatore culturale, un agente di cambiamento e portatore di innovazione. In questo senso, la formazione è funzionale sia allo sviluppo delle organizzazioni sia alla crescita professionale, culturale e personale dei suoi destinatari. La formazione è quindi “ un lavoro di tipo psicosociale avente l’obiettivo di rendere gli atteggiamenti, le capacità ed i comportamenti delle persone che svolgono i differenti ruoli organizzativi più funzionali sia rispetto agli obiettivi dell’ Organizzazione, sia rispetto alla qualità della vita in essa” (Bellotto &Trentini, 1988).
Per agevolare la risoluzione di una situazione problematica o il conseguimento di obiettivi è utile approfondire la comprensione degli eventi circostanti da parte sia dell’esperto (consulente o formatore), sia dei manager, sia del resto dei membri dell’organizzazione. A questo scopo, esistono tecniche basate sull’interazione di gruppo, vantaggiose per tempi e costi rispetto all’osservazione diretta della vita organizzativa (flusso di lavoro, riunioni formali e informali, azioni umane tra i membri, ecc.). Esse non solo sostituiscono l’osservazione della vita lavorativa, facendo emergere aspetti del lavoro significativi in ordine all’argomento di ricerca, ma spesso fanno parte di un programma di formazione volto a “sviluppare delle tendenze comportamentali tali da permettere ai formandi di reagire in maniera corretta quando vengono a contatto, sul lavoro, con situazioni simili a quelle presentate in aula” (Gagne, 1977). Il consulente/formatore adotterà una tecnica, piuttosto che un’ altra, in base a obiettivi, domande di ricerca e risorse. Una di queste tecniche è il focus group, strumento di ricerca utilizzato per questa indagine di tipo esplorativo all’interno di una parte della realtà lavorativa di una Società Finanziaria (che ha richiesto l’anonimato).