Fin dalla nascita, in famiglia, in società e via via nelle varie istituzioni, consolidati modelli educativi ci pervadono giornalmente con pullulanti e sistemiche informazioni che viziano le nostre scelte e comportamenti indirizzandoci verso una forma rappresentativa del maschile-femminile non propriamente equa.
L’ampio libero arbitrio che le donne hanno in società nella scelta e gestione della loro immagine ha sostanzialmente solo limiti giuridici, oppure limiti personali scelti sulla base delle proprie ideologie o di opportuni compromessi. Codesta lecita conquista libertaria intrinsecamente accettata dalla collettività ha sicuramente arricchito fisicamente e psicologicamente le donne, inducendo e rafforzando in loro positive peculiarità fra le quali evince sicuramente l’autostima, gradualmente somatizzata più o meno consciamente durante la crescita, la partecipazione ed il confronto in società.
Paradossalmente questo innegabile ed oggettivo scenario non viene percepito e considerato dalle donne come un “Reale, Importante e Degno Traguardo”, bensì come ineluttabile, naturale, scontato e trascurabile fenomeno femminile, quindi alienato e dissociato dai significativi successi politici e qual si voglia dissertazione socio-culturale ; “un macroscopico ossimoro contemporaneo”.
Per meglio comprendere le molteplici ragioni dellíaffermazione e mettere in giusta evidenza l’ampia libertà d’immagine delle donne, è indispensabile contrapporre e pensare con obiettività alla minimizzata libertà d’immagine degli uomini, vincolati e confinati nel ruolo di pseudo virile interezza da taciturne quanto coercitive norme sociali, al fine d’evitare false interpretazioni e per onestà intellettuale, va ammesso e dichiarato che la libertà di gestione d’immagine delle donne è una fondata e gradevole realtà, tuttavia, con altrettanta onestà sarebbe giusto riconoscere apertamente che, tale copiosa libertà, dovrebbe essere disponibile anche per gli uomini, ma oggi non è così…
La libertà di gestione d’immagine delle donne si manifesta quotidianamente in piacevoli espressioni supportate dal collegiale tacito consenso, alimentata ed enfatizzata dalle massiccie impostazioni educative, mediatiche e produttive che condizionano sublimano, autorizzano e ne consentono concretamente la quasi unilaterale evoluzione ed espansione; l’incurante superficialità di tali impostazioni è foriera di numerosi paradigmi pregni d’insidiosi effetti collaterali, tra i quali svetta, pressoché inosservata, la discriminazione di libertà d’immagine tra le identità di genere.
Tratto dall’introduzione del libro L’inconsapevole… e Silente Potere delle Donne di Lucretia Serthra
Il libro, “scevro da misoginia e misandria” è un’analisi semiologica, esclusivamente contemporanea, vissuta e redatta da una Transgender di Torino, la quale estrinseca, interpreta e dipana la complessità delle controverse convenzioni sociali con dettagliate descrizioni, esempi e sillogismi che, a poco a poco, appalesano una realtà difforme da quella usualmente percepita…
Le dissertazioni del libro sono mirate allo svelamento della scaturigine dei problemi, relativi soprattutto alla libertà di gestione d’immagine fra le identità di genere, nonché alle innumerevoli ed insospettabili influenze sociali che essi generano…
Autrice : Lucretia Serthra
Titolo : L’inconsapevole… e Silente Potere delle Donne
ISBN 978-1-4452-4311-5
sito web: http://ilpoteredelledonne.ilcannocchiale.it