Il ruolo del selezionatore è finalizzato alla valutazione corretta, approfondita ed attendibile delle persone candidate a rivestire un certo ruolo internamente all´organizzazione. Si è cominciato con un approccio “nasometrico”, nel senso che si valutavano le persone un po´ a naso, esclusivamente sulla base di una impressione soggettiva, e si è poi passati ad un approccio scientifico, che si avvale di una serie di strumenti specifici. Col tempo ci si è resi conto, infatti, che le opinioni tra gli osservatori spesso divergono. Comunque, si tratta pur sempre di una persona che ne valuta un´altra, per cui anche la valutazione che si fa in selezione sarà sempre una valutazione soggettiva.
La cosa difficile è individuare le sfumature, perché valutare le cime e gli inadeguati totali è semplice: ma quanto è adeguata quella persona media, e quanto è più adeguata di quell´altra persona media? Non è tanto rilevante il giudizio espresso in assoluto, quanto il giudizio che consenta di cogliere in quale misura un soggetto differisca da un altro, e la misura di questa differenza. I selezionatori però non devono interpretare.
Che caratteristiche deve avere il selezionatore? Certamente l´empatia è una di queste. E´ necessario superare la resistenza del candidato, ma anche avere rispetto ed attenzione per la persona. La resistenza è inevitabile: voi come vi comportereste in una situazione in cui c´è uno dall´altra parte che voi sapete che è lì per giudicarvi, per capire se siete adatti a fare una cosa che voi siete molto motivati a fare, e che per voi è importante? Per questo motivo i momenti più proficui per la valutazione sono proprio i momenti iniziali dell´incontro, specialmente se si svolgono al di fuori del setting di valutazione (p.es., all´ingresso della sala). Se in quei primi momenti si riesce rompere il ghiaccio e, grazie all´ausilio di quattro chiacchiere informali prima del colloquio, ad instaurare un rapporto tra il selezionatore ed il candidato, sarà più probabile che questi si apra e consenta al primo di eseguire una valutazione più seria ed attendibile. Quanto più il selezionatore è abile ed è capace di mettere a suo agio il candidato, tanto più dati avrà per poterlo valutare. Come dovrebbe essere, dunque, il selezionatore? Comunicativo, anzitutto; la capacità di creare un rapporto è fondamentale: bisogna creare un rapporto tra il selezionatore e il candidato, altrimenti le informazioni non passano. Altra caratteristica importante del selezionatore è la capacità di valutare, in maniera imparziale, le caratteristiche, le doti, le capacità, i difetti, del candidato. In ambito di selezione ciò che conta di più non è tanto la tecnica, quanto l´atteggiamento; ed è necessario avere profondo rispetto per l´altro anche se ci sta antipatico. Quindi il selezionatore dovrebbe essere prima di ogni cosa obiettivo, cioè avere consapevolezza dei propri limiti e dei propri pregiudizi, che sono inevitabili. Anche gli errori sono inevitabili, e bisogna imparare a sfruttare la propria capacità di errore: se sbaglio sempre in un certo modo, un motivo c´è. Il selezionatore è un professionista che deve prendere decisioni importanti sulla vita di altre persone. Quindi una sua caratteristica fondamentale è il coraggio. Egli si immedesima con l’altro, inevitabilmente, quindi dispiace renderlo non idoneo; ma non bisogna lasciarsi prendere da falsi buonismi.