I valori educativi dei genitori restano relativamente costanti nel tempo, ma le pratiche specifiche si dovrebbero adattare alle mutevoli esigenze dei figli, alle loro fasi di sviluppo. I genitori però hanno anche preconcetti relativamente stabili, formulano teorie circa la natura dei figli, le forze responsabili del loro sviluppo e circa il proprio ruolo. La funzione parentale può essere compresa andando oltre l’osservazione, verso il sentire, sperare e pensare dei genitori; i sistemi di credenza parentali determinano le attività pratiche dei genitori, che influenzano lo sviluppo comportamentale dei figli e anche i loro sistemi di credenze. Ci sono genitori che attribuiscono importanza ai processi di maturazione, altri a quelli di apprendimento, altri alle capacità di iniziativa, in ogni caso molti hanno precise convinzioni che considerano verità assolute ed ovvie e che sono direttamente rintracciabili nel loro comportamento. Un valore genitoriale non si trasmette solo attraverso le azioni, ma tramite una storia complessiva di interazioni con il bambino, ed è a questo livello che i sistemi di credenze genitoriali esercitano un’azione di guida. Quando le manifestazioni comportamentali dei genitori risultano dannose, come il rifiuto, la trascuratezza, la ridicolizzazione, la denigrazione o la scelta di obiettivi non realistici, si può parlare di abuso psicologico. comprendere le cause di un comportamento patologico nella funzione genitoriale significa passare attraverso:
le risorse e le caratteristiche individuali dei genitori;
le caratteristiche del bambino, che hanno un ruolo importanze nell’influenzare la funzione genitoriale; alcuni bambini sono più difficili di altri e il pattern di interazione può facilmente risultare asincrono, generando nel genitore scarsa autostima, sentimenti di inadeguatezza, frustrazione, depressione, sentimenti aggressivi che possono inficiare la relazione
il contesto sociale, il grado di inserimento della famiglia nelle strutture sociali, il sostegno emotivo che ne riceve.