Spike Lee: un regista per l'appunto!
Notte degli Oscar, il regista Spike Lee viene premiato per il miglior adattamento e sale sul palco vestito totalmente di viola: cappello viola, occhiali viola, abito viola, cravatta viola con sopra una lunga collana, scarpe dorate ed anelli a tutte le dita di entrambe le mani.
Il New York Times titola: “Spike Lee vince un Oscar e legge il suo discorso. Spike Lee finalmente ha vinto il suo primo Oscar ed il discorso di ringraziamento è stato una vera chicca.”
Il noto regista afro americano chiede ai produttori di non interrompere il suo discorso usando un vocabolario scurrile che viene coperto dai beep ed estrae dalla tasca 4 pagine di appunti scritti su fogli di carta ingiallita e spiegazzata che legge riverso sul microfono come se stesse per dare di stomaco.
I suoi collaboratori ed i presentatori sono sul palco accanto a lui ed accennano sorrisi imbarazzati.
“Il mondo oggi è ‘ironico’. La data, 24. Il mese, febbraio, sembra essere il mese più corto dell’anno ed è anche il mese della Storia Nera. L’anno 2019. L’anno 1619. Storia. La sua storia. 1619. 2019. 400 anni.”
Il discorso ripercorre la storia dei neri e quella personale del regista che conclude esortando l’audience a prendere posizione: “le elezioni presidenziali del 2020 sono dietro l’angolo. Attiviamoci tutti! Stiamo dalla parte giusta della storia, scegliamo l’amore sull’odio, facciamo la cosa giusta” (auto citazione del titolo del film ‘do The right thing’ diretto nel 1989).
Trump e gli appunti
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump commenta su Twitter: “Sarebbe stato bello se Spike Lee avesse potuto leggere i propri appunti, o meglio ancora non avesse avuto alcun appunto, mentre faceva il suo attacco razzista nei confronti del vostro Presidente, che ha fatto di più per gli afroamericani rispetto ad ogni altro presidente!”
(leggi il tweet)
Fuori la politica e dentro l'analisi della comunicazione
Provando a distanziarsi dal contenuto della polemica, è interessante sia che un Regista candidato all’Oscar del cinema abbia avuto bisogno di affrontare il palcoscenico aggrappandosi a dei fogli di carta, sia che il controverso Presidente Trump abbia usato proprio quegli appunti per deriderlo.
Nel mio libro Elevator Pitch, manuale per startup ricordo che le slide in Power Point, Keynote o le lavagne sono soltanto supporti, uno strumento, un mezzo; non devono diventare i vostri sostituti, né tantomeno appunti da leggere.
La presentazione siete voi!
È un momento di relazione, d’interazione nel quale dovrete riuscire a trasmettere emozioni, passione ed entusiasmo, ciascuno con il proprio stile.
Talvolta gli appunti si considerano una sorta di copertina di Linus che ci può aiutare come un suggeritore teatrale.
– Se sentite la necessità di leggere significa, o quantomeno può sembrare, che non conosciate a fondo il materiale e rischiate di perdere il contatto visivo con la platea che invece è fondamentale per creare empatia e risultare credibili.
Pensateci: quando state parlando con qualcuno che non vi sembra sincero cosa gli chiedete?
Guardami negli occhi
il contatto visivo è considerato sinonimo di onestà.
Parlando si è liberi di divagare, modificare, aggiungere e ci possiamo permettere un lessico più naturale sebbene sempre educato e composto.
Sfruttare l’occasione di un proprio successo per fare propaganda politica non credo sia una buona idea, ma eventualmente abbiate almeno l’eleganza di farlo a braccio, senza leggere.
Valentina Maltagliati autrice tra gli articoli più letti su psicolab.net
Sesso e Genere
Il sesso, il genere, il rapporto tra sesso e genere. E successivamente il Ruolo, l’identità di genere e l’età evolutiva. Un testo breve ed intenso passando da Stoller, a Freud e Muller. I libri della dottoressa Maltagliati.