Prima edizione del testo 26 giugno 2006 -revisionao dalla Redazione 18 maggio 2020
L’ipercinesia è un segno caratteriale e comportamentale che puo’ interessare sia bambini inquieti o “nervosi” sia configurare, passando attraverso moltissime sfumature, quadri patologici che assumono i caratteri dell’autismo ipercinetico.
Le 10 domande e risposte importanti per individuare un bambino o una bambina ipercinetica
1. l’inquadramento nosografico dell’ipercinesia come tipo speciale di autismo, può essere utile?
– isolamento e difficoltà relazionali;
– disordini del comportamento;
– difficoltà nello sviluppo psico-mentale (restrizione di attività e di interessi);
– disturbi del linguaggio
nell’ipercinetico troviamo tutte queste caratteristiche anche se sono prevaricate dall’eccitazione psicomotoria, che puo’ causare come risposta l’isolamento degli altri .
2. L’ipercinesia deve essere sempre riferita ad una malattia, cioè ad una alterazione strutturale del cervello?
L’ipercinesia, in nessuno dei suoi gradi, può essere riferita ad una qualche alterazione del S.N.C. (e neppure dei neurotrasmettitori).
3. Quale è la sintomatologia più specifica e caratteristica dell’autismo ipercinetico?
Nell’ipercinetico o ipercinetica i segni caratteristici sono:
– un egocentrismo che disarticola ogni possibilità di stabilizzare rapporti equidistanti e reciprocamente valorizzanti;
– sensi profondi di inferiorità e di inadeguatezza che impongono l’uso del corpo difficoltà a sviluppare una psicomotricità complessa ed adeguata all’età;
– potenzialità intellettiva spiccata, ma obliterata dalla mancanza di attenzione, di concentrazione, di adattabilità psico-mentale per ottenere buone performances di problem solving.
– chiusura verso le capacità critiche;
– incapacità di accettare le regole come una vera e propria opposizione che, a volte, è anche aggressiva e distruttiva;
4. A che età si può diagnosticare l’a-ipercinetico?
L’età di comparsa dell’ipercinesia è dopo i 3 anni, quando cioè si sono già formati gli oggetti interni ed esterni. Alcune statistiche indicano i 7 anni come età di esordio, quando la scolarizzazione pone il ragazzo di fronte alle proprie difficoltà
5. Possiamo parlare di disordine di personalità?
A 3-4 anni non possiamo parlare ancora di personalità; il bambino è ancora in uno stato di sviluppo psico-affettico e psico-cognitivo e, proprio per questo, è imprescindibile provvedere ad un intervento terapeutico-riabilitativo veramente precoce.
6. Possiamo parlare di identificazione nell’ipercinetico?
Sono presenti difficoltà identificatorie che si adeguano anche alle sensazioni di inefficacia ed inadeguatezza che supportano le violente paure del confronto che sempre si associano all’angoscia di essere abbandonati (se l’altro è più bravo, sarà sempre il preferito).
Lo scontro con l’Altro (padre, compagno, amico, ecc.) porta ad una continua ed insuperabile utilizzazione del corpo come mezzo per imporsi e come ambito dove viene immaginato un “falso sé onnipotente”.
7. Se l’ipercinesia ricopre un arco di 180 gradi tra normale inquieto ed autistico, quali sono gli interventi specifici ed utili per affrontare i diversi quadri?
8. L’autismo ipercinetico è curabile?
L’ipercinetico, tra tutte le forme di autismo, è quello più facilmente curabile proprio perché in questi quadri troviamo una organizzazione degli oggetti già formata (anche se poco utilizzata) che permette di cominciare subito una terapia per lo sviluppo motorio e psico-affettivo.
Anche l’ippoterapia si sta dimostrando una tecnica particolarmente adeguata ad affrontare questa sindrome dal momento che il cavallo, nelle sue dinamiche rappresentative del padre e della madre, permette di sviluppare modelli di intervento variabili, modulabili e complementari.
9. Quali sono i problemi da affrontare per l’inserimento scolastico di un bambino o bambina ipercinetica?
L’inserimento scolastico di un ipercinetico è sempre molto problematico. L’iperattività, l’intolleranza alle regole, il rifiuto sistematico ad accettare di dover rispettare gli altri, insegnanti o compagni, le reazioni violente alla frustrazione ed i sensi di incapacità e di inadeguatezza rendono insopportabile un bambino che, per altro, dimostra di possedere qualità e potenzialità.
Solo i casi in cui l’iperattività è solo un “atteggiamento” (non sostenuto, quindi, da quelle problematiche di sviluppo che indicano un quadro di tipo autistico) possono essere superati con il sostegno dell’insegnante.
10. È possibile un inserimento sociale?
Per evitare le frustrazioni che sono sempre negative, anche l’inserimento nelle attività sociali deve essere sostenuto da un intervento preventivo di tipo terapeutico e riabilitativo.