J. Fodor è dell’idea che la mente non funziona a moduli, che l’architettura cognitiva sia di tipo adattiva (2001). Il nostro sistema cognitivo ha impiegato circa sette milioni di anni di evoluzione per dare i risultati che l’Homo sapiens sapiens riesce a sfruttare così egregiamente. Ci sono voluti circa quattro milioni di anni per raggiungere la posizione eretta, liberando così le mani dalla deambulazione, altri due milioni e ottocentomila anni di industria litica, per perfezionare le abilità costruttive, di progettazione e pianificazioni delle attività nel presente e nel futuro. E altri duecentomila anni per perfezionare le attività simboliche e di comunicazione sociale e personale. L’Homo sapiens sapiens Ha progettato e costruito macchine intelligenti in momenti di contingenza estrema, eventi bellici, allo scopo di decifrare codici e sfruttarne le grandi capacità di calcolo. Ma come avviene anche per l’evoluzione della nostra specie, i risultati di queste acquisizioni sono stati molto più grandi di quello sperato e programmato. Ci vorranno ancora parecchi anni perché l’intelligenza artificiale funzioni come quella della nostra specie. Forse quando abbiamo capito fino in fondo i meccanismi che regolano l’attività cognitiva umana, le macchine intelligenti saranno in grado di trovare il modo di evolversi come noi.