La trasformazione del corpo e la scoperta della sessualità
La sessualità in quanto aspetto centrale dell’esistenza umana è costitutiva della vita di ognuno e, per ciò che riguarda l’adolescenza, non ci si può esimere dal trattarla come argomento fondamentale per la crescita e per la costruzione dell’identità. I mutamenti dello stato morfologico e funzionale del pre-adolescente hanno sempre una risonanza psicologica, in particolare, i cambiamenti che si realizzano nel periodo adolescenziale richiedono un certo rimaneggiamento dell’identità corporea dell’individuo in quanto hanno in se stessi delle caratteristiche che possono mettere alla prova la capacità di adattamento psicologico dei ragazzi: sono rapidi (perché si realizzano in un breve arco temporale), molteplici (morfologici, sessuali, organici) profondi, ma soprattutto si compiono in un individuo che, a differenza del bambino, né è spettatore consapevole ed è dunque impegnato in un processo di controllo, contenimento, attribuzione di senso a ciò che gli accade.
L’esperienza di trasformazione corporea suscita un interesse appassionato: il corpo è minuziosamente percepito, studiato, valutato nel desiderio di scoprirlo, conoscerlo, possederlo e plasmarlo. L’aumentata osservazione di se stessi è accompagnata da una accresciuta capacità osservativa nei confronti dei coetanei, con i quali ci si confronta continuamente sopratutto per valutare la propria inadeguatezza ed il proprio valore personale. L’attenzione verso gli altri e le reazioni ai propri mutamenti provoca tuttavia, anche un incremento dell’attenzione verso se stessi.
Lo sviluppo della conoscenza di sé segue un percorso che va dal corporeo allo psicologico: mentre i pre-adolescenti per la descrizione di se stessi pongono l’accento sull’aspetto corporeo e sulle attività fisiche, gli adolescenti fanno sempre più riferimento a concezioni di sé più astratte, più centrate sui tratti di personalità e sui loro modi abituali di essere, pensare ed agire.
Il periodo puberale impone quindi all’adolescente una ridefinizione del rapporto con il proprio corpo sessuato, configurandosi di conseguenza come un momento critico per il consolidamento dell’identità di genere. Il corpo incomincia ad allungarsi sensibilmente, i muscoli si rassodano, il peso aumenta notevolmente, si sviluppano le caratteristiche sessuali primarie e secondarie, le gonadi entrano in funzione e, nello stesso tempo, si registra un relativo aumento delle ghiandole endocrine. Questi cambiamenti corporei durante il periodo della pubertà sono provocati dall’azione degli ormoni, che sono sostanze prodotte da differenti ghiandole del corpo. La pubertà comincia dunque quando il cervello inizia a produrre alcuni ormoni speciali che, attraverso il sangue, arrivano agli organi sessuali, ovaie e testicoli, attivando il loro funzionamento rispettivamente nelle ragazze e nei ragazzi. Questi ormoni stimolano lo sviluppo degli organi sessuali e provocano cambiamenti nel corpo e nel suo funzionamento.
L’adolescente, a causa di questi mutamenti, non riesce ad individuare punti di riferimento, che in precedenza erano relativamente statici; egli sperimenta, così, una situazione mista tra l’attesa e la paura. In questa fase dell’età evolutiva il corpo non può più essere rappresentato com’era in precedenza. Si trasforma, crescendo a sbalzi e in maniera disarmonica. A volte il suo Io si sente quasi scisso dal corpo ed assume comportamenti inadeguati. Le modificazioni biologiche, l’incremento della sensibilità, le accresciute pulsioni sessuali fanno in modo che il mondo circostante gli appaia sotto un nuovo aspetto e che non può controllare; l’adolescente diventa goffo fisicamente, cessando d’essere armonioso: i gesti e i comportamenti rivelano una mancanza di coordinazione.
Nell’adolescenza, secondo Freud, compare, nello sviluppo dell’affettività e della sessualità, lo stadio genitale. In tale fase, gli impulsi sessuali riemergono prorompenti e sono indirizzati verso soggetti dell’altro sesso. Il piacere è concepito in modo più completo, è spogliato del narcisismo delle altre fasi ed è volto all’amore verso gli altri. L’Io adolescenziale non sempre riesce a controllare l’aumento della pressione istintiva; spesso riemergono, in tale età, le pulsioni sessuali infantili e, quindi, si sviluppano conflitti e paure sulla propria identità sessuale. La sessualità, nell’età adolescenziale, si riflette sull’intera personalità di un individuo. L’adolescente, infatti, nello stesso momento in cui riorganizza la propria vita affettiva, a causa dei continui tentativi per liberarsi dalla dipendenza dei genitori, ha difficoltà a comprendere e a controllare le istanze sessuali e la realtà circostante. Egli, perciò, coltiva intensamente le amicizie fino ad idealizzarle. L’esigenza d’indipendenza ed il distacco psicologico dall’ambiente familiare, da un lato, avviano l’adolescente verso la maturità e, dall’altro, lo avviano, rendendolo emotivamente insicuro, verso una situazione di conflitto emotivo e d’ambivalenza psicologica.
Il ruolo educativo dell’adulto
Qual è dunque il ruolo di genitori e adulti di fronte a questi eventi tanto significativi quanto intimi e personali, nei quali l’adolescente sembra in parte volerli implicitamente coinvolgere, salvo poi aver bisogno dei propri spazi di autonomia per sperimentare in prima persona esperienze di crescita tanto importanti? Non è possibile mantenere il completo controllo sui movimenti del ragazzo, sulle sue azioni e nemmeno sui rischi che corre, pena il pericolo di bloccare la sua crescita.
Un atteggiamento presente e disponibile ma discreto e rispettoso degli spazi privati dell’adolescente, gli consentirà di continuare a percepire nell’adulto, specie nel genitore, quel porto sicuro, quella base indispensabile alla quale tornare nel momento del bisogno, nel caso in cui le tempeste e i dolori della crescita si facciano minacciosi per poter essere affrontati da soli. Educare alla cultura della salute sessuale può significare aiutare i ragazzi a coniugare la dimensione del piacere con quella relazionale ed emozionale, abilitandoli a scegliere con responsabilità, a seconda dei personali orientamenti, il proprio progetto di vita e a confrontarlo costruttivamente con il patrimonio culturale e l’insieme dei valori che le generazioni precedenti hanno trasmesso. In altre parole, motivare gli adolescenti a prendersi cura di sé, del proprio corpo, a conoscere e sviluppare il desiderio, il piacere, la relazione con l’altro, è un impegno che gli adulti devono assumersi poiché la scelta del silenzio diventa per i ragazzi impossibilità di essere accompagnati nel loro sviluppo psicosessuale.
Parlare di sessualità non significa “addestrare”, ma allenare a pensare, a ragionare, a comunicare e a mettersi in relazione con gli altri. Ai ragazzi vanno forniti strumenti che consentano una migliore interpretazione delle situazioni relative alla sessualità, che consentano di colmare l’inadeguatezza e il vuoto tra l’aspetto fisico e quello psicologico. Un’educazione sessuale corretta dovrebbe prescindere dal retaggio dell’antico atteggiamento secondo il quale parlare del piacere e della sessualità rappresenta una vera e propria “istigazione a delinquere”, bensì dire ciò che si ritiene utile e rispondere a quello che i ragazzi chiedono. In questo modo, il vantaggio è di facilitare le condizioni favorevoli all’acquisizione di informazioni integrandole con le componenti cognitiva ed emotiva-motivazionale individuali. Educare con serenità ad una cultura della salute sessuale può significare aiutare gli adolescenti a coniugare la dimensione del piacere con quella relazionale ed emozionale, occorre accompagnarli in una costruzione responsabile del proprio progetto di vita e a confrontarlo costruttivamente con il patrimonio culturale e l’insieme dei valori che le generazioni precedenti hanno trasmesso. Significa anche far fronte ai temi della delusione e della frustrazione.
Troppo spesso il dolore e l’incapacità di contenerlo porta ad agire contro di sé o contro l’altro non riuscendo ad esempio a sostenere l’evento critico del tradimento, dell’abbandono o della perdita. Solo un sereno confronto sulla sessualità intesa come valore e come benessere permetterà di identificare paure e pericoli e insegnerà ad avere fiducia nelle proprie sensazioni, trovare le parole per raccontare le proprie esperienze sapendo di poter contare su adulti che sanno ascoltare ed intervenire in maniera efficace e condivisa.
Bibliografia di riferimento
Monografia
-Castro Espìn M. (2008), “Cosa succede nella pubertà?”, Giunti Edizioni,Firenze;
Di Giuseppe L. ( 2005), “ L’adolescenza. Conoscere e capire i giovani di oggi”, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (Chieti);
– Pietropolli Charmet G., Cirillo L. (2010), “Adolescienza. Manuale per genitori e figli sull’orlo di una crisi di nervi”, Edizioni San Paolo S.r.l., Milano.
Sitografia
-Caffari ( n.d. ), “Adolescenti e sessualità” in http//:www.iissweb.it;
-Manuale operativo per insegnanti “Adolescenza e sessualità” (2009), in http://www.istruzioneferrara.it.