Il CES-D è stato realizzato dal Center for Epidemilogical Studies del National Institute of Mental Health dall’autrice L.Radloff. La data della pubblicazione risale al 1981. L’edizione italiana è stata curata da G.A. Fava ed ha come destinatari pazienti psichiatrici e psicosomatici.
Essendo uno strumento epidemiologico risulta essere particolarmente breve, infatti la somministrazione richiede circa dieci minuti. Per queste caratteristiche di brevità, facilità d’uso e moderata intrusività viene frequentemente utilizzato nella routine clinica e nello screennig nella popolazione anziana, istituzionalizzata o con particolari disabilità.
I 20 item di cui è composto il test esaminano pensieri e comportamenti collegabili a disagi sia di natura organica che psicologica, e si riferiscono alle seguenti aree: umore depresso, sentimenti di colpa e inutilità, senso di disperazione (hopelessness) e senso di impotenza (helplessness).
Il test è costruito sulla base dei due costrutti di hopelessness e helplessness, elaborati da Seligman all’interno della sua teoria del senso di impotenza appreso del 1974 (learned helplessness theory).
All’interno di questo lavoro l’autore ipotizza che gli uomini al pari degli animali, a seguito di esperienze negative o traumi che non sono riusciti a gestire e controllare apprendono un sentimento di impotenza che può sfociare in depressione.
Secondo l’autore tali sentimenti autosvalutativi tendono ad influire sulle prestazioni dei soggetti anche in situazioni dove lo stress può essere gestito. Sembra che gli uomini perdano la motivazione ad apprendere strategie efficaci per rispondere in maniera adeguata agli stimoli stressogeni. Si alimenta così il circolo vizioso che porterà all’insorgenza della sindrome depressiva.
Il CES-D è infatti uno strumento utilizzato per la valutazione dei sintomi depressivi. Dei 20 item di cui è composto il test, 16 si riferiscono a sintomi ed i restanti 4 a sentimenti positivi. Il punteggio complessivo si ottiene sommando i valori attribuiti alle risposte date dal soggetto. La soglia di allarme clinico è individuata nel punteggio cut-off di 24. Punteggi superiori a tale valore necessitano di un approfondimento psicodiagnostico.
I limiti del questionario sono sostanzialmente due: in primo luogo tende a sovrastimare la depressione, ed in secondo luogo ha un basso potere discriminativo tra depressione e sindromi che rientrano all’interno della sfera dei disturbi d’ansia.
2 Comments
Michela
Buongiorno, sarei interessata ad utilizzare la versione italiana del CES-D nel progetto di ricerca per la mia tesi magistrale in Psicologia. Dove posso trovarla?
Grazie e saluti
Caffeone
Buongiorno, non saperemmo come aiutarla, se vuole darci maggiori dettagli e a cosa si riferisce come articolo cerchiamo di fornirle il materiale che chiede.