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Comportamento

Cenni di Marketing Territoriale

Il Marketing Territoriale propriamente è “l’insieme degli strumenti per la promozione del prodotto territorio attraverso una comunicazione capace di valorizzarne le potenzialità di sviluppo, le caratteristiche socio-economiche e ambientali, e di incentivare l´imprenditorialità locale, nazionale ed estera”.
Non bisogna dimenticare che il vino e i prodotti alimentari tradizionali e tipici simboleggiano l’italian lifestyle: sono una sorta di marca nazionale con cui siamo identificati nel mondo. Sono diventati quindi una risorsa di marketing, in grado di attirare l’interesse dei visitatori e dei media, generando nuova ricchezza sul territorio: è grazie proprio al loro (imprescindibile) legame con esso che diventano un medium turistico.
In Toscana poi questo è, se possibile, ancora più vero: il mix di valori composto dalle straordinarie ricchezze culturali, dall’ambiente e il paesaggio e dai prodotti della nostra enogastronomia di qualità costituisce l’identità della nostra regione e può diventare un elemento di forte attrazione turistica.
Uno dei futuri possibili del nostro turismo, al di fuori dei flussi più noti, è perciò perseguire la salvaguardia della specificità dei singoli territori che, in un’era di globalizzazione come la nostra, acquista sempre più valore: solo i territori dotati di specificità, anche enogastronomica, potranno quindi giocare un ruolo da protagonisti.
Il turismo enogastronomico è tradizionalmente un modo di essere: un viaggiare lento, assaporando il tragitto e non il punto di arrivo, immersi nei profumi e nei sapori di un tempo, attenti ai particolari, al di fuori dei circuiti di massa, fermandosi nelle pievi romaniche e nelle cantine trecentesche, nei castelli medievali e nelle botteghe ad assaggiare i prodotti locali: una riscoperta anche di un modo di vivere sempre più distante, almeno per i cittadini, dalla realtà quotidiana.
L´Italia però, che quanto a ricchezze e a possibilità di presentare itinerari enogastronomici di livello assoluto non è seconda a nessuno, ha sempre considerato fino a pochi anni fa il fenomeno come un settore di nicchia, limitato a pochi appassionati. Ma i numeri contraddicono questa impostazione mentale.
Proprio il successo dell´agriturismo e delle vacanze al di fuori dei flussi più rilevanti ha iniziato a far mutare l´atteggiamento nei confronti del turismo impropriamente definito minore. Mancando indicazioni a livello istituzionale gli sforzi sono stati affidati all´entusiasmo e alla lungimiranza dei singoli che hanno iniziato a darsi da fare per offrire qualcosa di diverso.
Fra gli aspetti positivi poi non va dimenticato che il turismo enogastronomico è per sua natura di basso impatto, rispettoso dell´ambiente, abbastanza destagionalizzato in grado di incrementare, se le scelte di marketing pubbliche e private, le strutture e l´organizzazione sono di alto livello, il flusso dei visitatori nei territori ad alta vocazione non solo vinicola.
Tutto passa attraverso la capacità degli abitanti e degli operatori di interagire con il nuovo che ogni turista porta con sé, il che rende necessaria la formazione per gli operatori del settore in modo da far crescere la consapevolezza per tutti gli abitanti che il turismo è fonte di crescita economica e arricchimento culturale.

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