Tutte le nozioni, notizie e informazioni di base. Una eciclopedia della Psicologia e del mondo psicologico annesso.
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L’attaccamento, introdotto da Bowlby (1969), indica una classe di comportamenti rivolti a provocare e mantenere la vicinanza della madre o della persona che si prende cura del bambino ed è un processo che si sviluppa indipendentemente dalla soddisfazione dei bisogni fisiologici, in quanto fornisce protezione dal pericolo e sicurezza. Al processo di attaccamento è legato lo sviluppo af...
Già nel neonato è presente il bisogno di contatto e di cura, oltre che di essere sfamato, come ha dimostrato l’esperimento sui cuccioli di scimmia rhesus che tra una madre artificiale nutritiva ma metallica preferivano una madre artificiale di stoffa calda e morbida che offriva conforto. Le più recenti ricerche hanno evidenziato che fin da subito il piccolo ha le competenze per impegnarsi in...
Le ricerche sullo sviluppo emotivo hanno affrontato diversi aspetti: il riconoscimento delle emozioni inteso come la capacità di distinguere le diverse espressione facciali quindi anche la diversa emozione. Gli esperimenti dimostrano che i bambini piccolissimi si accorgono del diverso atteggiamento del viso e riescono, se pur in modo primitivo, a comprenderne il contenuto. La comprensi...
Per quanto concerne lo studio dello sviluppo emotivo incontriamo diverse teorie: quella della differenziazione elaborata da Sroufe (1979) considera il neonato inconsapevole delle emozioni, nonostante la presenza di un sorriso endogeno, indice di benessere interno piuttosto che di un’emozione vera e propria. L’interazione con le persone e col mondo permette al bambino di sviluppare il sorriso s...
Esse si dividono in: anterograde accusate da chi ha subìto un trauma e non riesce ad acquisire nuove informazioni dopo tale evento e retrograde, accusate da chi ha subìto un trauma e non riesce a ricordare ciò che lo precede. L’origine dell’amnesia può essere organica (solitamente si tratta di amnesie anterograde) oppure psicogena (in questo caso si tratta in prevalenza di amnesie retrogra...
Con memoria a breve termine intendiamo una forma di conservazione delle informazioni che dura poche decine di secondi, dopodiché le informazioni sono perse a meno che non vengano trasferite nella memoria a lungo termine. Secondo il modello di Atkinson e Shiffrin, esistono tre memorie: il registro sensoriale dove lo stimolo persiste in forma grezza per pochi decimi di secondo...
La Nelson ritiene che memoria episodica e memoria semantica siano collegate da schemi particolari, gli script, rappresentazioni di sequenze di azioni che si ripetono regolarmente e che sono caratterizzate da ruoli e contesti socialmente condivisi (come giocare a carte, ordinare al ristorante, andare a scuola). Inizialmente i bambini costruiscono gli script come normali episodi per poi astra...
Le strategie mnestiche facilitano la strutturazione della memoria in “pacchetti” (Bartlett 1932) che riuniscono conoscenze su oggetti, persone, situazioni, grazie ai quali possiamo comprendere il mondo. È importante distinguere tra memoria episodica, che si riferisce a fatti, eventi, oggetti legati ad esperienze dirette, e memoria semantica, che contiene le rappresentazioni dei...
È interessante l’esperimento di Flavell, Miller e Miller (1993), in cui a bambini di 5 anni venivano mostrate delle figure familiari, tre delle quali venivano indicate dallo sperimentatore in ordine casuale. Ai partecipanti si diceva che avrebbero dovuto indicare le figure nello stesso ordine; l’intervallo era di 15 secondi, durante i quali si osservavano eventuali indizi di ripetizione. Quei...
Le capacità mnestiche si ampliano moltissimo nel corso dell’età prescolare; inizialmente i bambini ricordano elementi concreti ed eventi emotivamente significativi della vita reale, ma se guardiamo alla rapida espansione del vocabolario dal secondo anno in poi, notiamo che essi possono ricordare anche materiale astratto: memoria, sviluppo linguistico e concettuale sono legati e inscindibili...