Fare arte, nel senso di impegnarsi in un’attività nuova e creativa, promuove inoltre l’attivazione dell’emisfero destro del cervello, che presiede appunto alle attività creative, alla fantasia, all’intuizione, alla comunicazione e ai segnali corporei (pensiero analogico). Nella nostra società contemporanea, e in particolar modo in quella occidentale, il pensiero analogico viene ritenuto di solito come meno importante rispetto al pensiero logico-razionale dovuto invece all’attività dell’emisfero sinistro. In realtà, invece, come necessitiamo di due gambe per poter camminare correttamente, allo stesso modo abbiamo bisogno dell’attività congiunta dei due emisferi del cervello per poterci adattare adeguatamente alla mutevole realtà. Il così detto “pensiero laterale”, infatti, il cui sviluppo viene promosso dall’attivazione dell’emisfero destro, è fondamentale per arginare i limiti del pensiero logico-formale. Come bene sintetizza il medico psicologo De Bono (Manzelli, Neuroscienze.net), il pensiero laterale permette di riconoscere i criteri e le idee dominanti che di solito polarizzano la percezione di un problema, di cercare dunque modalità nuove di guardare ed operare sulla realtà, e quindi di rendere più flessibile il rigido controllo del pensiero logico-razionale e stimolare lo sviluppo della creatività. L’arteterapia dunque diviene un’importante opportunità per dedicare spazio e tempo, e dunque promuovere e potenziare queste fondamentali capacità.