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Relazioni

Affettività e Sessualità nella Neurodiversità

Il mondo emotivo/affettivo e quello sessuale/erotico sono parte integrante dell’equilibrio e del benessere psicofisico di ogni persona. Affettività e sessualità coinvolgono il rapporto con se stessi e con il prossimo, in relazione uno a uno e nel contesto sociale ed influenzano in modo importante anche tutti gli altri ambiti psicologici . Per tutti coloro il cui sistema neurologico è organizzato secondo il modello della condizione autistica lo sviluppo affettivo e sessuale si struttura su parametri precisi , e l’interazione con la società ed i suoi criteri determina conseguenze particolari , molto diverse nelle sfumature ma del tutto simili nella struttura e nel processo di sviluppo , conseguenze che in alcuni casi a causa dell’impatto con le regole implicite sociali che sono organizzate secondo i soli parametri neurotipici , possono arrivare ad assumere una valenza fortemente disfunzionale . Anche senza arrivare alla situazione di disagio è importante capire quali sono i meccanismi alla base del comportamento e dei processi emotivi e cognitivi che riguardano questi ambiti nella neurodiversità . Tra i molti testi sull’Autismo in ogni sua manifestazione è difficile approfondire questi argomenti che appaiono ancora oggi delicati e , in parte , poco conosciuti . Questo lavoro si pone l’obiettivo di illustrare , attraverso una panoramica ad ampio raggio , le diverse dinamiche di sviluppo e di esperienze comuni alla popolazione neurodiversa , in particolare in riferimento all’Autismo ad Alto Funzionamento e alla Sindrome di Asperger . Si tratta di uno studio basato sull’esperienza diretta , sull’osservazione indiretta e , in aggiunta , sul contributo in prima persona di più di 30 Persone neurodiverse che hanno accettato di portare testimonianza sia attraverso colloquio ( individuale e di gruppo , o di coppia ) sia attraverso la compilazione di un Questionario specifico in 15 domande articolate che riporto alla fine dell’articolo . Il questionario è stato da poco tradotto in inglese e sarebbe bello , nel tempo , poter confrontare i risultati della ricerca italiana con quelli ottenuti all’estero per quantificare il peso della variabile culturale . La prima parte dell’articolo espone in linea generale una presentazione della neurodiversità e dell’incastro tra “Cultura” autistica e “Cultura” tipica ( Attwood , 2006 ) , di seguito è illustrato il processo dello sviluppo degli affetti e la loro influenza nei rapporti sociali estesi , la sessualità in senso stretto , con alcuni argomenti solo accennati , per i cui approfondimenti si rimanda alla bibliografia e , in conclusione , un accenno alle strategie di prevenzione e sostegno con un elenco dei punti chiave per gli interventi educativi , di prevenzione e terapeutici .
Cosa è la Condizione Autistica
La Neurodiversità , nelle sue molteplici manifestazioni , è un tipo di organizzazione neurologica presente in una persona su 100 , o una persona su 60 , a seconda dei criteri di inclusione diagnostici . Il problema principale di questi calcoli è che la maggior parte della popolazione neuro diversa non è diagnosticata, in genere perché “mimetizzata” , perché presenta una sintomatologia subclinica o perché l’adattamento all’ambiente ha trasformato il profilo atipico in uno di altra natura , come la depressione , ad esempio , o , nei casi con manifestazione più bizzarra : psicosi o borderline . Un altro problema di queste statistiche è quello di considerare tutta la neurodiversità come una patologia . I criteri diagnostici infatti si basano sulla misura del disagio e non tengono in considerazione la diversità del sensorio , del sistema percettivo e del processo di pensiero e di apprendimento come caratteristiche fisiologiche o risorse . Alla base di questa percezione della diversità l’idea popolare che la neurodiversità tutta in ogni sua forma sia ALTRO dalla manifestazione di salute e integrità . L’idea di “non normale , non corretto” accomuna infatti tutte le manifestazioni patologiche peculiari dell’organizzazione neurologica tipica alla intera neurodiversità in un unico contenitore ideale : patologia .
Considerare patologico ciò che patologico non è ha conseguenze enormi e concrete nella vita reale di molte persone . In particolare il disagio più profondo è quello che ha ripercussioni nella sfera emotiva , dell’autostima e della comunicazione , che a loro volta determinano una dinamica di sofferenza nello sviluppo e nella struttura degli affetti e della sessualità in tutto il suo insieme di manifestazione della conoscenza , della comunicazione più intima , della serenità e della salute , autoriferita o condivisa , di un essere umano .
L’organizzazione neurologica umana non è uniforme , in assenza di condizione patologica severa essa si manifesta in una moltitudine di forme i cui confini sfumano gli uni negli altri in un metaforico Continuum . Questa distribuzione lungo il Continuum è mediamente omogenea , con picchi di differenze non sensibilmente rilevanti ed una fascia di organizzazione neurologica con sintomatologia subclinica con ogni probabilità decisamente più ampia di quanto comunemente si ritenga . Le manifestazioni patologiche , sia della forma tipica che di quella atipica , sono la minoranza della popolazione totale . Lo stesso vale per la genialità , con l’enorme differenza che la sensibilità percettiva molto raffinata nella forma atipica favorisce e anzi stimola la concentrazione selettiva convogliando la quasi totalità delle risorse in un unico oggetto di interesse . Questo processo quando ben indirizzato permette il raggiungimento di obiettivi a volte importanti e comunque sempre performances eccellenti nel settore di riferimento . Mentre , nella tipicità , l’eccellenza cognitiva spesso si disperde in una indefinita quantità di interessi , a volte anhttp:\\/\\/psicolab.netandosi , altre volte volgendo l’interesse verso l’illecito e l’aggirare le regole proprio utilizzando le elevatissime competenze sociali . Solo nella minoranza dei casi l’utilizzo delle risorse è convogliato in maniera funzionale .
Una delle ragioni della tendenza alla devianza nei casi di genialità della tipicità potrebbe essere la percezione di saturazione precoce dovuta alla peculiarità del sistema percettivo tipico , meno raffinato e che quindi tendenzialmente non registra le sfumature ed i particolari spingendo verso la ricerca di stimoli continui . L’interesse assorbente o attenzione selettiva che caratterizza la diversità neurologica , al contrario , ingenera una continua ricerca di dati diversi e percepiti in ogni sfumatura di singolarità , che riguardino un solo argomento e sono stimolo e gratificazione al contempo . Questo processo non ha obiettivi sociali e rappresenta un interesse del tutto individuale . Il concetto di “Passione” nella percezione tipica funziona in una altro modo : se una passione è talmente importante da assumerne , lungo la vita dell’individuo , il carattere di costanza , questa viene sempre in qualche modo intrecciata e vissuta assieme al complesso sistema sociale che sostiene l’esistenza dell’individuo stesso .
La gratificazione percepita si basa infatti , per la maggior parte della popolazione , non sulla sola passione in senso stretto ma in prevalenza sull’effetto sociale che le si accompagna . Il medesimo meccanismo è alla base della selezione degli affetti e dei partners affettivi sessuali . E’ importante capire questa differenza per capire il collocamento e la gestione degli affetti , delle emozioni sociali e dei sentimenti nella neurodiversità , e per poter comprendere le dinamiche del peso degni impegni presi nelle relazioni e nella tutela e nei criteri selettivi che determinano la scelta del partner . Il non collegamento del segnale e della conseguenza sociale della scelta espone le persone neurodiverse a rischi sociali ed individuali dalle conseguenze sproporzionate .
Il potenziale cognitivo è solo uno degli elementi che determina l’inserimento , più o meno faticoso , delle persone diverse nel tessuto sociale . C’è un altro parametro invece che determina conseguenze sensibilmente diverse nella combinazione “genetica e ambiente” come insieme di concause che si manifesta di volta in volta nella intera popolazione , ed è il genere .
In parte perché le risorse particolari di maschi e femmine favoriscono queste nelle competenze sociali , o meglio , nella facilità di apprendimento dei criteri di comunicazione e di alleanza e nella imitazione . Per la legge naturale della Parsimonia , “ottenere il massimo del risultato con il minimo sforzo” , i maschi , che sono femmine specializzate con il compito di diffondere e mischiare il DNA , hanno un vantaggio nel non agganciarsi spontaneamente agli stimoli sociali e affettivi più raffinati . Il vantaggio è che quello di non doversi “sganciare” . Non agganciarsi Spontaneamente vuol dire che , se correttamente stimolati , anche i maschi possono sviluppare eccellenti competenze in ambito di socialità e comunicazione , lo stesso potenziale è in genere spontaneamente o più facilmente stimolabile nelle femmine . La Neurodiversità rappresenta probabilmente una ulteriore iperspecializzazione rispetto alla diversità di genere , ed il testosterone sembrerebbe avere un ruolo determinante in questo processo . L’effetto collaterale di questa iperspecializzazione , sia per i maschi che per le femmine sarebbe l’amplificazione del margine e della profondità del potenziale inespresso in ambito relazionale e sociale , la cosiddetta cecità sociale .
A questo quadro biologico si aggiunge da un lato il sistema sensoriale/percettivo , dall’altro l’impatto nel sistema sociale . Il sistema sensoriale determina maggiore sensibilità e difficoltà di comunicazione fisica : percezione del tatto come dolore , soglia degli stimoli acustici , olfattivi e visivi molto bassa , e conseguente attivazione immediata della reazione dell’amigdala del circuito dell’ansia e della paura che arriva ad interferire , se troppo importante , addirittura con lo sviluppo cognitivo nell’autismo a basso funzionamento e sicuramente , anche quando più blanda , con quello emotivo . L’inserimento nel flusso della comunicazione sociale è la variabile ambientale che determina le conseguenze più rilevanti nello sviluppo dell’affettività delle persone neurodiverse ad alto funzionamento .
Inserimento nel tessuto sociale , variabile ambientale per maschi e femmine
Poiché l’organizzazione sociale si basa su criteri di comunicazione e manifestazione caratteristici del processo di pensiero e percezione neurotipici , escludendo elementi accidentali e fattori di rischio di altra natura , tutte le persone neurotipiche sono inserite e accompagnate nella società dallo sviluppo fino all’età adulta incastrandosi in maniera armoniosa nei meccanismi sociali , sfruttandone al meglio le risorse , le risposte e gli elementi di arricchimento . I bambini con struttura diversa , al contrario , risentono sin dall’inizio in maniera proporzionalmente inversa di tutto il sistema che è completamente inadatto e disfunzionale in riferimento alle esigenze della diversità neurologica .
L’incapacità di cogliere il dettaglio , caratteristica fisiologica della maggior parte della popolazione , ha anche la funzione di permettere alla elaborazione cognitiva di “costruire” ponti concettuali tra elementi oggettivamente non associabili . Questi “ponti” costituiscono l’intera rete del “non detto , non esplicitato e letto o inteso tra le righe” che rappresenta il corpo del complesso sistema sociale e comunicativo umano .
Alle persone con sistema neurologico diverso tutto questo sistema e il suo funzionamento sono preclusi . Il collegamento tra elementi che sono comunemente associati non è immediato e nemmeno a volte , comprensibile . In alcuni casi si può imparare come si impara una regola , quasi mai si acquisisce vera padronanza . Questa caratteristica dipende in senso stretto dal sistema percettivo a “maglie strette” , il cui ruolo funzionale nel processo evolutivo pare non sia riconosciuto dall’attuale sistema sociale . La sensibilità percettiva , in proporzione diversa , ha un peso notevole sullo sviluppo emotivo e sulla costruzione di relazioni interpersonali . Più è sensibile il sistema più può essere difficile l’inserimento dell’individuo nella società .
Sin dalla prima infanzia lo sviluppo dell’empatia e degli affetti dipende anche dalla percezione di vantaggio che si associa all’interazione . Molte dolorose esperienze si legano alla cattiva interpretazione dei segnali di disagio dei bambini ipersensibili , spesso le madri o i caregivers più in generale riferiscono di leggere un “rifiuto” nel negarsi al contatto e questa sensazione compromette la serenità e lo sviluppo armonioso del legame affettivo . A volte questo legame incrinato può arrivare a compromettere anche le basi dell’intera competenza comunicativa . La comunicazione con il bambino da parte della figura di riferimento ha un ruolo basilare nello sviluppo emotivo e nell’acquisizione di competenze nella comunicazione degli affetti . Una sequenza di combinazioni non adatte stimola la sensibilizzazione delle connessioni neuronali di difesa , a causa di linguaggio inappropriato il bambino può arrivare a crescere costruendo le basi per un comportamento o per una incompetenza comunicativa che vengono lette come un distacco affettivo , a volte totale , determinando l’emarginazione dell’individuo diverso .
Lo sviluppo dell’empatia è parte fondamentale della formazione del senso sociale e della percezione di gratificazione che deriva dall’interazione sociale . Il ripiegamento su se stessi e sul proprio mondo interiore , che può essere una delle conseguenze di uno sviluppo non armonioso dell’emotività del bambino , si forma anche sulla collezione di esperienze negative che interferisce profondamente con le relazioni affettive e sessuali dell’adulto . Eppure un ruolo altrettanto importante è quello dell’ambiente extra familiare . Anche con le premesse meno facili il ruolo e le aspettative della femmina , rispetto a quelle del maschio , permettono uno sviluppo tardivo , ma comunque efficace di competenze sociali .
Sin dall’età prescolare maschi e femmine vengono stimolati e sostenuti in modo diverso . Questo comportamento , che funziona per favorire lo sviluppo dei bambini neurotipici perché si “appoggia” su alcune loro caratteristiche innate , porta conseguenza diverse nell’evoluzione dei bambini neurodiversi , in particolare nei maschi , che non hanno le suddette caratteristiche . Il primo impatto con il modellamento sul feedback sociale ha una conseguenza su alcuni atteggiamenti e posture che hanno un peso nella comunicazione non verbale : in genere le femmine vengono spinte ad assumere un atteggiamento “accattivante” , mentre i maschi uno più “severo” . Le conseguenze immediate di questi atteggiamenti posturali sono nella risposta dei pari . L’atteggiamento accattivante favorisce l’interazione , anche quando non è spontaneo . L’atteggiamento severo , abbinato alle particolarità comportamentali e alla non lettura e non condivisione dei valori dei pari , favorisce l’emarginazione . Al maschio , anche piccolo , è chiesto un certo livello di competenza o la dimostrazione di alcune competenze , una sorta di dimostrazione di valore . Le femmine , anche se particolari , vengono incluse con maggiore facilità , anche se emarginate hanno facilmente almeno una figura di riferimento affettivo tra i pari . Questa rete sociale , per quanto inefficiente o incompleta si pone come una occasione inestimabile di modello e palestra per lo sviluppo delle abilità sociali . Lo stimolo sociale si pone anche come aggancio per la specializzazione della concentrazione focalizzata e del meccanismo dell’interesse assorbente : l’oggetto di interesse attraverso questo sistema diventa facilmente “la società” stessa con le sue regole e la sua struttura . Raramente questo meccanismo coinvolge i maschi , i cui oggetti di interesse tendono ad escludere le altre persone , il comportamento e la comunicazione , ponendosi come ulteriore ostacolo all’acquisizione di abilità sociali e quindi all’integrazione .
Lo sviluppo di legami affettivi e la presenza di figure di riferimento favorisce nelle femmine l’aggancio e il riconoscimento di alcune modalità di alleanza , alcune delle quali possono anche avere risvolti negativi : il ricatto emotivo , l’impegno rigido per la parola data , l’interesse per l’altro inteso come interesse personale . Inoltre la naturale maggiore capacità di imitare e di apprendere per imitazione , tipica delle femmine , è stimolata da modelli reali , vicini , e diversi da quelli familiari , i quali sono , spesso , gli unici che i maschi invece hanno a disposizione .
La preadolescenza e l’adolescenza , in misura diversa a seconda del tipo di manifestazione comportamentale o di contesto ambientale , sono per le femmine una fase di apprendimento sociale e per i maschi l’inizio di una solitudine e di una carenza di modelli , rete e riferimenti che speso porta a conseguenze comportamentali ed emotive importanti . I maschi non solo si scontrano con la società di pari che li contrasta , a volte ferocemente , ma quasi sempre crescono affrontando questi contrasti senza il supporto di una rete sociale e senza affetti al di fuori di quelli familiari , spesso anche loro in qualche misura contrastanti .
Attraverso la possibilità di vedere e sperimentare e favorite dall’interesse stimolato dall’argomento , le femmine crescono utilizzando il sostegno sociale , seppure minimo , nello sviluppo degli affetti ed apprendono competenze nel riconoscimento della modalità di comunicazione degli affetti e delle emozioni . Questo dato si accompagna quasi sempre ad una certa difficoltà permanente nel riconoscimento della emozioni , che a volte possono continuare a confondere a lungo o lungo tutta la vita . Il tentativo di padroneggiare la comunicazione degli stati emotivi e degli affetti , per quando maldestro , risulta meglio gradito dell’assenza di tentativo di comunicazione , con conseguenze più favorevoli . L’intera struttura degli affetti , nella comunicazione tipica , si basa sulla comunicazione degli stessi , non sulla loro effettiva presenza . L’assenza di comunicazione viene letta come assenza delle emozioni e dell’interesse e questo impedisce la percezione favorevole e il processo di inclusione spontanea di chi non comunica .
Il successo dell’integrazione per ogni persona dipende da una serie di concause che si intersecano tra loro . Alcune , se presenti , sono sempre determinanti per il successo o il fallimento . L’incapacità , o meglio , l’incomprensione del peso che la comunicazione del mondo emotivo ha nello stabilirsi delle alleanze sociali è alla base del fallimento . La maggiore tolleranza delle stranezze femminili ha anche un risvolto negativo : se la femmina sembra non progredire nel processo di acquisizione delle modalità di comunicazione pretese dal complesso sistema anche le altre femmine la emarginano . A quel punto il successo dell’inserimento sociale dipende da alcuni fattori diversi : l’aspetto fisico e la flessibilità , anche se acquisita e dipendente spesso dalla spinta motivazionale dell’interesse per l’interazione . Malgrado la caratteristica non fluida di questa presenza nella vita delle femmine , il fatto che altre persone , in misura più o meno rilevante le tollerino , pare che basti per fare la differenza con i maschi , che , allo stesso stadio di sviluppo vengono forzati in una condizione di isolamento che li costringe ad una involuzione , in genere con peggioramento della sintomatologia comportamentale e sviluppo di comportamenti problematici e di disagio a volte profondissimo .
Il ruolo della sessualità come strumento sociale
Quando la sessualità entra a far parte in maniera non traumatica o abusante nella vita di ogni adolescente la possibilità di sperimentare l’interazione sociale attraverso il canale sessuale si pone spesso come ulteriore territorio di scoperta e di modellamento . In questa fase non è solo determinante il genere della persona neuro diversa , ma anche quello del partner . Anche i maschi interessati all’interazione sessuale e affettiva con maschi hanno maggiore possibilità di sperimentare le modalità di interazione sociale . Quando la sessualità è vissuta come una modalità di socializzazione l’esposizione al rischio di abuso o a tutte le conseguenze che derivano dalla sessualità senza tutelata è enorme , sia per i maschi che per le femmine . Poiché in genere nella neurodiversità non vi è percezione delle conseguenze sociali delle proprie scelte un partner sessuale non necessariamente aderisce a parametri corrispondenti ad un solo profilo o gruppo di persone . La rigidità degli schemi di catalogazione dei parametri sociali corrisponde paradossalmente ad una grande flessibilità dei criteri selettivi per la scelta del partner sessuale e affettivo . E’ interessante osservare che , tendenzialmente , i ragazzi maschi neurodiversi che hanno una marcata preferenza per partner maschi pare siano più propensi a manifestare eventuali disturbi del comportamento più simili a quelli del profilo depressivo , come le femmine , che a quello psicotico , come per i maschi etero o prevalentemente etero . Questo accade probabilmente perché l’occasione di fare esperienze sessuali con partner maschi è , in genere , più facile rispetto al contrario . Le femmine eterosessuali neurotipiche in cerca di un partner infatti hanno criteri selettivi molto più rigidi rispetto ai maschi . Quindi i maschi neurodiversi eterosessuali con sintomatologia comportamentale rilevante clinicamente sono quasi sempre esclusi dalla rosa dei candidati per un rapporto sessuale , e anche per una relazione affettiva . Di contro , i maschi neurodiversi con sintomatologia subclinica sembrano meglio tollerati e meglio inseriti o scelti come partner per relazioni affettive stabili e matrimoni rispetto alle femmine nella stessa condizione . La rigidità di alcuni principi e l’affidabilità sembrano compensare le bizzarrie e le atipicità del comportamento , mentre le femmine tendono ad avere più esperienze ma sono meno tollerate come affetti stabili e come mogli e , una volta adulte , anche da sposate e madri hanno una rete sociale più carente .
Una distinzione va fatta anche tra le femmine , la discriminante è il grado eccitabilità sensoriale . Tra le ragazze però quelle che non tollerano il contatto fisico e la sessualità intesa anche come interazione più intima tra due persone , se paragonate ai maschi hanno comunque una , seppur esile , rete sociale , in genere una o più amiche intime spesso di età differente , o pochi ma determinanti affetti con cui confrontare idee e pensieri per evitare che si attorciglino in spirali e ripiegamenti come invece capita a chi non frequenta nessuno e non si confronta con nessuno . La difficoltà maggiore riferita dalle donne non interessate all’intimità fisica è la sensazione di estraneità da alcuni circuiti di comunicazione e da tutti i discorsi allusivi . Altri fattori che possono ridurre la spinta che porta a scegliere le ragazze come partner sessuali ed affettive sono : l’ostentazione del sapere , che alcune imparano a dissimulare o a relegare in alcuni ambienti di competenza , e la scarsa mimica accattivante , inclusa quella inappropriata . Le ragazze che rientrano in questi parametri comunque non hanno difficoltà ad avere , se lo desiderano , esperienze sessuali , esperienze che vanno a costituire un bagaglio importante per l’apprendimento di alcune delle abilità sociali di base . Se al contrario hanno appreso abilità mimiche accattivanti la sessualità potrebbe arrivare ad essere la stessa vita sociale in toto . Ossia : l’interagire con i pari diventa un interagire con costanza di contenuti , comportamenti e consumo di attività sessuali , il che però non corrisponde sempre con una gratificazione erotica percepita . L’attività gratificante erotica , in questi casi , può essere quella autogestita . Interagire , anche se durante l’attività sessuale, impegna molti canali cognitivi ed interferisce con l’attenzione alle esigenze personali .
Peculiarità Percettive
La discriminante della intolleranza al contatto fisico e all’interazione più intima sembrerebbe anche essere la variabile che permette alle persone neurodiverse che non hanno una vita sessuale condivisa di non sviluppare pensieri e comportamenti di tipo aggressivo . Non tollerare o non gradire il contatto fisico non significa non gradire la sessualità . L’erotismo , il sesso , in ogni suo aspetto , da quello estetico a quello fisico a quello concettuale se vissuti volontariamente in maniera autonoma , ossia non condivisa , risultano molto gratificanti . Se , al contrario , l’autoerotismo è vissuto come una forzatura , una conseguenza del rifiuto di potenziali partners , allora la conseguenza sarà sempre il pensiero o il comportamento aggressivo , in misura diversa a seconda delle diverse circostanze . Non vi sono al momento dati attendibili per determinare se la percentuale di adulti non interessati o non coinvolti in nessuna misura in argomenti relativi al sesso e alla sessualità sia diversa tra la popolazione tipica e quella diversa . Un dato che , al contrario , sembra comune nella neurodiversità , in particolare per le femmine , è la reazione di disagio , a volte di paura o panico , all’orgasmo . Alcuni maschi riferiscono lo stesso disorientamento , ma , probabilmente a causa del’irreversibilità dell’orgasmo maschile , la desensibilizzazione e la fissazione del piacere in sostituzione dell’ansia sono più facili . Nelle femmine il riflesso orgasmico può essere interrotto e impedito , e lo stato emotivo ha un ruolo importante in questo , senza interrompere l’atto sessuale . Alcune donne neurodiverse dichiarano di sentirsi o di essersi sentite a disagio a lungo , per anni , a causa dell’orgasmo , qualcuna lo definisce persino “disturbante/fastidioso” . Altre , superato l’impatto iniziale riferiscono di sentirsi avvantaggiate dalla grande sensibilità , perché possono godere appieno della gratificazione erotica , sia condivisa che autonoma . Sia la preferenza del raggiungimento dell’orgasmo che quella del mantenimento dello stato di eccitazione costante possono dipendere dalla stessa struttura percettiva .
L’ipersensibilità tattile però , nella prima fase dell’infanzia , è la potenziale causa dei maggiori fraintendimenti comunicativi tra il bambino e il caregiver . La relazione di legame , il bonding , è un processo delicato , che si fora su una serie di stimoli emessi in parte dal caregiver ( in genere la madre ) , in parte dal bambino . La reazione di fastidio al tatto e alla manipolazione tipica dei bambini sensibili oppure l’intolleranza al distacco fisico dalla madre e al contatto con terzi e la risposta di disagio della madre possono incrinare il rapporto e avere conseguenze a catena nello sviluppo dell’emotività . La diagnosi precoce potrebbe essere un utile sostegno per i genitori , anche per evitare la sofferenza di un “rifiuto percepito” da parte della madre . Le continue esperienze di non accoglienza che i bambini diversi accumulano nel corso della crescita li espone , una volta adolescenti e adulti , al rischio enorme di ritrovarsi non tutelati dal pericolo e dai danni di relazioni abusanti . Il ricatto psicologico , rinforzato dall’interpretazione letterale del verbale e dalla non lettura del non verbale , a volte si traduce in vere e proprie condanne o vincoli a persone abusanti o violente o comunque relazioni non libere e non rispettose . La diversa percezione sensoriale , in assenza di tutela e di rete sociale efficace , sposta la soglia di percezione del dolore come “pericolo” e , anche se sente dolore fisico , la persona neuro diversa tende a tollerarlo , a non allarmarsi , a non considerarlo un elemento di preoccupazione . Alcune prestazioni erotiche , ottenute attraverso raggiro , o sfruttando l’interpretazione letterale e la rigidità del concetto di “impegno preso” , possono essere anche molto dolorose , ma l’adattamento al dolore viene interpretato dal partner come un atteggiamento consenziente .
I parametri di competenze neurotipici hanno la caratteristica di essere costanti in ogni ambito . Con un margine di oscillazione minimo il rendimento in un ambito può dare una idea attendibile del rendimento generale . La misura delle performances della neurodiversità , con lo stesso metro , risulta al contrario disomogenea . Picchi di competenza si alternano a baratri di incompetenza . Utilizzando lo stesso parametro per tutta la popolazione indistintamente però , chi ha a disposizione un rendimento in un settore può facilmente avere l’idea errata che quel dato sia una misura mediamente attendibile di tutto il resto . E’ quindi difficile , oggettivamente , capire che una persona neurodiversa possa reagire in maniera decisa ad uno stimolo minimo come lo sfioramento e restare impassibile al dolore . Questo va chiarito per non cadere nell’errore di pensare che tutti coloro che fraintendono la comunicazione diversa siano in malafede . Quando però lo sono l’esito della relazione è drammatico .
La totale non percezione della mimica e della postura come canale di comunicazione è all’origine della maggior parte dei malintesi nelle relazioni di affetto . Le relazioni tipiche sono estremamente flessibili , hanno molteplici regole non scritte e le alleanze vanno continuamente riconfermate . Questo processo risulta incomprensibile , non intuibile spontaneamente , e sicuramente faticoso da apprendere e da mettere in atto , determinando conseguenze importanti nella risposta affettiva che , in genere , viene negata . I legami femminili , comunque , tendono ad essere più costanti , per questo una figura di riferimento affettiva è quasi sempre presente nella vita delle femmine . Raramente il legame femminile resta stabile se la sessualità entra a far parte della vita della ragazza . Le dinamiche delle relazioni di amicizia , molto complesse e delicate , la difficoltà nel comprendere come adattare e quando e come rendere flessibili le regole , complica ulteriormente le relazioni di amicizia . In genere per un lungo periodo di tempo , circa un decennio , è solo la sessualità il canale attraverso il quale le ragazze neurodiverse sperimentano una vita sociale . Quando si instaura un legame importante questo può essere un vantaggio , ma , se il legame non è sano , può diventare una trappola senza vie di fuga , condannando la dona ad una vita di infelicità .
I legami affettivi
Una nota importante meritano i legami speciali . Gli affetti , anche quelli che non implicano il sesso , assumono facilmente un ruolo nel ventaglio degli interessi assorbenti e l’opinione di una persona che occupa un posto speciale tende ad essere percepita come addirittura amplificata rispetto al già complesso sistema di lettura delle comunicazioni . Nella interpretazione letterale delle comunicazioni un suggerimento è accolto come un imperativo categorico , e quella che sembra una scelta a volte , spesso , è un’adesione ad un principio rigido ed inflessibile . Un modello di comportamento viene seguito alla lettera , senza percezione delle possibili conseguenze . Se il modello è corretto le conseguenze saranno vantaggiose , se è scorretto o abusante non vi è in genere tutela , sia perché non c’è percezione di svantaggio , sia perché , il più delle volte , non esiste possibilità di confronto e sostegno sociale .
Fraintendimenti nella comunicazione
Non cogliere le conseguenze sociali di un input è un altro fattore di rischio . Un abbigliamento che ha successo sociale perché eroticamente stimolante può essere preso come un “abbigliamento corretto” e causare non solo malintesi nella comunicazione tra pari , ma esporre a rischi . E’ facile che una ragazza si vesta in modo provocante credendo di fare una cosa giusta e gradita , ritrovandosi poi a sfiorare , quando non a vivere , esperienze di abuso o di violenza . Anche senza arrivare all’abuso l’apprezzamento di una parte dei pari , apprezzamento di tipo erotico che inserisce la ragazza in un contesto socialmente negativo , sembra comunque una gratificazione più attendibile e sempre maggiore rispetto all’essere a mala pena tollerate in ambienti sociali non erotici , ma che hanno regole complesse . La risposta sessuale viene letta come parametro attendibile del comportamento dell’interlocutore . Le regole sessuali sono più immediatamente comprensibili , i modelli più “facili” da seguire e l’erezione o comunque l’accettazione dimostrata del contatto , dalla ricerca , dall’accoglienza di alcuni aspetti , anche se ristrette ad alcuni ambiti , si contrappongono al http:\\/\\/psicolab.neta , al vuoto a volte totale sul fronte della socialità non erotica . Un altro dei problemi , oltre a tutti i rischi della sessualità non tutelata , è l’incapacità di leggere i segnali sociali e capire come e perché un atteggiamento sessualmente libero debba essere “nascosto” . Se ad esempio una ragazza crede che il modello di comportamento corretto socialmente sia quello presentato dalla pornografia , e se una parte dei pari le conferma che è giusto gratificandola con l’accettazione sessuale , la ragazza molto difficilmente capirà che quel modello non va proposto in ogni contesto sociale , con conseguenze immaginabili .
Parallelamente i maschi della stessa età , a meno che non abbiano partner maschili adulti , il che implica conseguenze leggermente diverse , vivono del tutto emarginati , senza modelli e con l’unico riferimento affettivo della madre . La figura materna , nella vita del maschio neuro diverso , arriva ad assumere nel contesto culturale latino , una connotazione ingombrante e spesso disfunzionale . Da un lato è comprensibile che , essendo spesso l’unico , o quasi , essere umano con il quale il ragazzo si relaziona , sia anche la detentrice di tutte le confidenze e i timori o le fantasie , ma dall’altro la relazione con la madre assume in questo modo termini di disfunzionalità che hanno conseguenze anche importanti . Il ruolo dei genitori nella gestione degli affetti tra pari e della sessualità nella neurodiversità assume spesso connotazioni scomode . La sessualità dei maschi viene percepita come ”urgente” ma le soluzioni proposte restano nell’illecito piuttosto che passare attraverso l’educazione , oppure sono gestite , anche nelle fasi più delicate , dai genitori stessi causando disordini nel processo di distacco e autonomia e imbarazzi che costringono a rafforzare la condizione di isolamento . Dal canto loro i ragazzi amplificano la frustrazione e il senso di rifiuto , nutrendo la reazione aggressiva di rabbia che a volte viene auto diretta o convogliata contro oggetti , solo raramente verso altre persone , altre volte cresce ripiegandosi su se stessa dando origine a catene di pensieri tremendi che purtroppo tendono a fissarsi , a manifestarsi e che portano spesso a diagnosi errate nell’ordine delle psicosi e alla conseguente terapia farmacologica con antipsicotici .
La sessualità condivisa sperimentata e vissuta delle femmine , anche quando non tutelata , si pone come opportunità migliore rispetto alla emarginazione coatta . Tra i rischi però va sottolineato che ve ne sono di peculiari , oltre a quelli comuni a tutte le ragazza del mondo che sono : gravidanze , malattie , traumi emotivi , esposizione ad abusi . I rischi per le ragazze neurodiverse sono prevalentemente relativi alla particolarità della struttura neurologica diversa . La socialità , il comportamento umano e le regole della comunicazione non sono i soli elementi che possono agganciarsi alla dinamica degli interessi assorbenti , può capitare facilmente , in modo molto spontaneo , che anche il sesso stesso diventi un interesse ossessivo , oppure , complicando il quadro comportamentale , l’attenzione alla forma fisica , all’alimentazione , al cibo e al conteggio delle calorie con conseguente sviluppi di disturbi dell’alimentazione quasi sempre tenaci e in forma importante . In queste fasi è difficile distinguere il comportamento delle ragazze tipiche da quelle diverse , un elemento di valutazione è sicuramente la durata e l’intensità dell’attività di interesse ristretto e ripetitivo nell’arco della giornata per tutti i giorni con costanza , e ovviamente il convogliamento dell’interesse e delle attività che ne riguardano lo studio e la messa in pratica in un unico argomento di interesse o in pochi .
Ogni persona al mondo è unica e irripetibile e la combinazione dei molti elementi ambientali ha effetti diversi in ogni situazione , generalmente però una percentuale significativa di giovani neurodiversi si trova a dovere far fronte a situazioni e difficoltà simili . Le caratteristiche atipiche però non sono , come potrebbe sembrare , solo un insieme di deficit che espone a rischi e conseguenze anche terribili . Paradossalmente la percezione della realtà e del comportamento umano e l’attenzione al particolare , insieme alla coerenza di fondo tipica degli aspetti solidi della rigidità si pongono anche come elementi di tutela in caso si abuso . Statisticamente le persone neurodiverse che subiscono abusi reagiscono meglio rispetto alle persone neurotipiche , la razionalizzazione sembrerebbe infatti essere un normale processo di pensiero e non un atteggiamento di difesa . Alle domande nelle interviste sull’argomento le persone neurodiverse tendono a rispondere illustrando interpretazioni e processi di pensiero in modo simile a quello delle persone che crescono senza diritti , i reduci di catastrofi umanitarie , ad esempio . Anche in questo caso la reazione ai piccoli e ai grandi insulti esperenziali è invertita rispetto alla media della popolazione , e i grandi traumi vengono in genere gestiti meglio rispetto ai piccoli cambiamenti . Inoltre i processi di ritorsione e rivendicazione pare abbiano meccanismi diversi e sembra più comune per le persone neurodiverse che hanno subito abusi riuscire a non fare dell’esperienza di abuso un fattore determinante per il non conseguimento degli obiettivi individuali . Questo http:\\/\\/psicolab.neta toglie alla profondità della sofferenza e alla gravità di situazioni di abuso e violenza . Strategie adeguate di prevenzione e di sostegno possono modificare del tutto il rischio di esposizione a questa tendenza a subire abusi e utilizzare al meglio tutte le risorse .
Igiene personale e cura del corpo
La sessualità condivisa , in misura maggiore rispetto all’autoerotismo , tende a favorire la gestione dell’igiene personale e favorisce la desensibilizzazione al contatto , facilitando l’inclusione . Gli odori personali hanno infatti conseguenze enormi nell’integrazione . Spesso la gestione dell’igiene è un problema : il passaggio di stato , i cambiamenti , la pressione sensoriale , sono tutti elementi che intralciano in alcuni casi la causa dell’igiene , altre volte i rituali di pulizia diventano routine rassicuranti . Sono manifestazioni diametralmente opposte di una modalità di percezione simile , rigida , che non ama i cambiamenti . Una certa flessibilità è , seppure acquisita in modo rischioso o non rispettoso , una risorsa nel bagaglio di esperienze della crescita . Un ragazzo emarginato che ha anche una cattiva gestione dell’igiene amplifica il comportamento di derisione e rifiuto da parte dei pari . L’assenza di una sessualità condivisa può porsi come elemento di fissazione delle cattive abitudini relative alla cura personale , fissando anche la condizione di emarginazione . Raramente nelle femmine si presenta la stessa situazione , la presenza di una amica , o di una figura di riferimento affettivo , a volte di età maggiore , o la pratica della sessualità favorisce l’apprendimento o la motivazione alla soluzione del problema . Vi sono anche argomenti , che riguardano l’igiene , che sono considerati culturalmente un tabù. Quasi mai si parla di mestruazioni , e quando lo si fa si utilizzano informazioni estremamente generiche e molto tecniche , oppure si lascia gran parte dell’informazione al “non detto” . Per alcune ragazze gestire l’igiene durante il flusso può essere problematico . Anche questo argomento andrebbe esplicitato in ogni aspetto .
L’olfatto sembra avere un importanza maggiore rispetto al resto della popolazione totale nella scelta del partner , va precisato però che , durante il primo periodo di esperienze , a meno che la ragazza non sia particolarmente tutelata , oppure agganciata ad un affetto dominante ( rispettoso o abusante ) i parametri selettivi sono contrastati dalla dispercezione del significato reale della comunicazione . Quando possono scegliere liberamente una particolarità nei criteri selettivi è l’interferenza che i dettagli possono avere in quanto elementi disturbanti . Più spesso però la ragazze si trovano a subire rapporti per fraintendimenti e a pagare conseguenze sproporzionate nel sociale e nella vita in generale . A favore degli agenti di questi rapporti va specificato che spesso il fraintendimento è reale . I messaggi inconsapevoli non verbali possono facilmente venire letti come comunicazioni con significati di accoglienza precisi . E’ possibile infatti che un rifiuto verbale sia accompagnato da segnali come sorrisi o abbracci e solo perché questi segnali non vengono emessi con una consapevolezza della lettura dell’interlocutore . Enormi conseguenze e incomprensioni sociali , con eco nelle relazioni interpersonali , hanno questi fraintendimenti quando capita che una ragazza possa non arrivare a comprendere che accettare di unirsi a partner impegnati e riferirlo senza remore non è un comportamento accettato . La società in genere non riconosce la sincera incapacità di lettura dei comportamenti di promiscuità che vengono letti invece come maliziosi e intenzionali , anche perché , in genere , a questa totale incompetenza nella lettura delle comunicazioni e del loro peso nell’equilibrio della alleanze si accompagna a competenze cognitive a volte eccellenti in altri settori . Alle persone neurodiverse ad alto funzionamento viene costantemente associata e rimproverata una sorta di intenzionalità . Questa idea che la persona stimola su di se condiziona il comportamento che la società mette in atto nei confronti della persona stessa , in genere in modo negativo . La comunicazione della verità o i maldestri tentativi di menzogna , poiché non si incastrano nei criteri credibili o accettabili infrangendo le regole implicite della struttura sociale sono una ulteriore interferenza . Parlare di argomenti intimi senza intercettare i confini o gli spazi adatti e senza cogliere i segnali di dissenso è un altro dei fattori di potenziale emarginazione , come il parlare di sesso senza remore o in modo inadeguato : In pubblico , in privato , senza filtri senza consapevolezza , con troppa , eccessiva consapevolezza oppure , in alcuni casi , con timore . Lo schema rigido è più comune in alcuni maschi e dipende in senso stretto dall’interpretazione letterale di alcune istruzioni restrittive sulla gestione della sessualità e dalla mancanza di desensibilizzazione .
Potenziali rischi
Se mal gestita la sessualità vissuta come canale sociale può essere alla base di una vita adulta solitaria . Sbagliare senza sapere e senza vedere dove e come e subire conseguenze sproporzionate come l’esclusione e l’emarginazione come “punizione” sociale e come annientamento della persona , questi i potenziali risultati dei tentativi di inserimento su simili basi .
L’esposizione probabile a rischi per la salute è maggiore , rispetto alla media della popolazione totale . La diversità percettiva e sensoriale tende a camuffare la risposta emotiva e non riesce ad attivare la soglia di allarme . La facilità di subire manipolazione , caratteristica dei primi decenni di sviluppo dovuta ad un atteggiamenti di fiducia e di attribuzione di valore letterale delle informazioni , facilita legami potenzialmente inappropriati e la paura del rifiuto spinge ad accettare compromessi cedendo anche a richieste sgradevoli senza aver strumenti per prendere consapevolezza o per comunicare dissenso. Lo scambio erotico , che dovrebbe essere una comunicazione dei bisogni più intimi e personali e che dovrebbe nascere da una consapevolezza di se e dalla capacità , stimolata reciprocamente , di usufruire del sostegno del partner in un percorso di conoscenza e scoperta nasce in modo diverso . In genere senza conoscenza di se o consapevolezza , nemmeno lontana , dei propri bisogni . Si accettano comunemente rapporti anali , o orali , o senza tutela . perché non si sa come evitarli , o perché non si sa che sia possibile l’opzione “no” , oppure per timore di perdere accettazione e conferme o la figura di riferimento che pone la richiesta come un ricatto morale . Di contro , se l’atto richiesto è stato appreso in una determinata sequenza , ad esempio da un documento pornografico , la persona lo agirà mimando piacere , esattamente come lo ha imparato , e non perché provi piacere , ingenerando una spirale di fraintendimenti . La comunicazione non è bilanciata , e a volte non vi è nemmeno coscienza del reale significato dei gesti appresi , spesso meccanicamente . La capacità di imitazione maschera il divario tra livello di esecuzione e comprensione del valore del gesto erotico o dell’atteggiamento/frase/postura . Subire il rapporto non interferisce però con l’esperienza sociale dell’atto sessuale . Molte femmine superano l’impatto negativo iniziale grazie alla desensibilizzazione delle molte esperienze . Questo non accade nel maschio che , se inibito nei primi rapporti attivi eterosessuali non riesce a portare avanti lo scambio e difficilmente ha altre occasioni per superare il disagio , che anzi , a causa della scarsa probabilità di essere scelto come partner o di essere accettato ( anche per la goffaggine e percepita inadeguatezza delle proposte ) tende a fissare la risposta d’ansia all’evento . Il calo della libido nel maschio etero impedisce il rapporto e genera conseguenze a catena e ansia da prestazione , confusione e rabbia e amplificazione dell’isolamento . In parte la diversità biologica e in parte la cultura portano a pensare che l’atto sessuale sia vincolato alla libido del maschio attivo e questo concetto scorretto ostacola le esperienze in condizioni di fraintendimento . Al maschio viene lasciata comunemente anche la gestione dei metodi di barriera , che è complessa per tutti i giovani di tutto il mondo a prescindere dalla organizzazione neurologica , ma che , quando le competenze prassiche sono ridotte si amplifica . Il ruolo della femmina ne risulta coinvolto in maniera diversa ed ha risvolti opposti . La sessualità femminile può essere attiva anche senza partecipazione emotiva . Lo scambio erotico , quando praticato in questo modo , diventa un vero e proprio linguaggio sociale , altro dalla sessualità , altro dall’erotismo in senso stretto . Il tatto come canale di scambio comunicativo può impegnare totalmente l’attenzione , spostandola da se al punto da impedire il riconoscimento e addirittura la percezione stessa di una risposta emotiva e sessuale . Molte donne riferiscono di sentirsi “distratte” da partner al punto da riuscire a rilassarsi ed avere gratificazione dall’erotismo solo da sole o con persone alle quali non sono legate emotivamente . L’impatto sensoriale può essere intenso e a volte è necessaria una pratica di anni per arrivare a capire cosa arriva al’altro . Il fatto che vi sia un aspetto di facilitazione dovuto al margine di tolleranza sociale maggiore durante l’atto sessuale pone interrogativi etici di spessore . L’unico terreno sociale entro il quale sono tollerate le diversità è quello erotico , e quasi sempre non condiviso . La società , ritengo , dovrebbe porsi degli interrogativi e rivedere la funzionalità di alcuni valori dichiarati . Molte donne imparano a mimare il piacere non per mentire , ma perché convinte che si debba fare così . Meno di frequente se il legame affettivo è stabile e sano , ma l’eventualità è minore . Spesso il piacere e il sesso condivisi sono realtà separate . Questa particolarità è meno frequente nei giovani maschi che hanno rapporti sessuali con altri maschi perché nella sessualità maschile l’eiaculazione è un segno che non può essere “recitato” . Il legame che si stabilisce quindi con il partner può essere più coinvolgente e , se vissuto clandestinamente o spezzato causare forte destabilizzazione . L’omosessualità e la bisessualità sono statisticamente più frequenti : i criteri di scelta e i passaggi da una comunità all’altra più flessibili . Iniziale percezione di accoglienza nel gruppo di etero sessuali o di omosessuali ingenera spesso confusione tra accettazione e identità sessuale . Spesso è dolorosa e incomprensibile la gestione del rifiuto in caso di nuovo passaggio da una comunità all’altra .
Per le femmine che hanno rapporti e legami sentimentali , erotici e affettivi con altre femmine le dinamiche possono essere diverse . I legami emotivi sono più forti di quelli erotici e la tendenza all’isolamento nella coppia è molto simile al vissuto delle donne che non hanno una vita sessuale . La compagna , in genere stabile , diventa il riferimento , il modello e la guida . Questo tipo di relazione tende ad avere carattere di maggiore stabilità , ma a volte può compromettere significativamente lo sviluppo dell’autostima e dell’indipendenza . Il legame con un unico partner tutela però dai rischi legati alla promiscuità . Sia una forma che l’altra possono e dovrebbero essere prevenute a monte da una efficace rete di sostegno e da un programma educativo adeguato . Questa eventualità è presente nella minoranza dei casi .
Le cause dell’insuccesso educativo
L’educazione inadeguata non dipende da cattive intenzioni . Il funzionamento del metodo educativo generico sulla affettività , i rapporti sociali e la sessualità si basa completamente sulla percezione dell’implicito sostenuta da complesse comunicazioni non verbali . Tutto questo sistema è inarrivabile per le persone neurodiverse che restano letteralmente tagliate fuori dai circuiti culturali . Questa privazione culturale determina l’aumento esponenziale del rischio da abuso . Nella formazione specifica andrebbe esplicitato ogni particolare . Molti restano sorpresi , spesso increduli , nel prendere consapevolezza del fatto che per alcune persone può non essere intuibile il legame tra una “passaggio in auto” ed un abuso , e non è individuabile al punto che può capitare che accettino ancora il passaggio in auto o che si aspettino di essere accompagnati anche dopo aver sventato l’aggressione . E’ necessario esplicitare tutto . Tra i pari nella società neurotipica la comunicazione delle performances è un metro di valore , va esplicitata la modalità di lettura di queste comunicazioni che potrebbero essere lette come indicazioni reali , oppure potrebbero apparire inarrivabili aumentando il senso di frustrazione e di rabbia e la chiusura in se stessi .
Parlare di sesso ha regole diverse rispetto al parlare di altri argomenti , queste regole vanno esplicitate , individuando almeno alcuni tra i molti segnali di orientamento , ma facendo attenzione a non stimolare un atteggiamento rigido . I ragazzi tipici intuiscono il messaggio implicito del “non assumere atteggiamenti erotici in luoghi e situazioni inappropriate” , i ragazzi neurodiversi estendono il tabù sull’argomento anche a se stessi ostacolando il percorso di consapevolezza e lo sviluppo sereno .
Il concetto di “regola” e quello idi “impegno” e di “seguire le istruzioni alla lettera” e il non percepire il limite tra “lecito ed illecito” nelle relazioni favorisce il fraintendimento delle proposte ( frasi come : “vorrei vedere la tua collana” non vengono riconosciute come un tentativo di approccio al seno ) , la richiesta di tacere la relazione e l’isolamento e nei casi più gravi la totale complicità negli abusi domestici . Di contro la risposta sociale è sempre quella di colpevolizzazione , non si percepisce possibile la non consapevolezza di alcuni aspetti e le vittime di abusi , specie se neurodiverse , vengono accusate di intenzionalità e consapevolezza .
Anche l’autoerotismo a volte , se non correttamente supportato da informazioni adeguate , con intensità direttamente proporzionale alla manifestazione di severità della sintomatologia comportamentale può ingenerare una reazione di forte disagio . La reazione alle emozioni e reazioni del corpo , l’eccitazione , i pensieri che possono assumere caratteristiche ossessive sessuali , il senso di colpa e persino la confusione sensoriale , causata ad esempio dalla sovrapposizione dei segnali tra la percezione della mano e quella dei genitali , l’utilizzo di oggetti e/o supporti visivi adeguati , ogni aspetto della sessualità anche non condivisa andrebbe affrontato precocemente e facilitato in modo sereno adattando la formazione ad ogni singola esigenza perché la sessualità serena ha un peso enorme nel benessere generale di ogni persona . Va ricordato che quando la sessualità è già parte integrante attiva della vita di un ragazzo il ruolo di educatore o guida non può più essere del genitore . Per questo è importante che il genitore prepari il ragazzo in anticipo , con metodi e termini adeguati ed informazioni chiare . In un secondo momento , per i dubbi o per i chiarimenti , sarebbe opportuno individuare delle figure di riferimento fuori dall’ambito familiare .
L’enorme problema della carenza di figure di riferimento e di una rete sociale amplifica , nei casi di abuso e di disagio , le conseguenze negative che sono numerose ad hanno tutte ripercussioni sulla qualità della vita . Il racconto o la denuncia dell’abuso , della molestie e persino dello stupro non hanno accoglimento o riconoscimento di credibilità . Il problema principale dipende dal contrasto tra la comunicazione espressa verbalmente e , come spesso accade , l’inadeguatezza nella comunicazione non verbale , che nella percezione tipica ha maggiore peso poiché compensa la minore raffinatezza sensoriale . La mancanza di sostegno sociale stimola , per etogramma , le altre persone all’esclusione : è come se la conferma del valore di un individuo da parte dell’accettazione di altri individui fosse una garanzia attenibile . Mancando questa “garanzia” le persone emarginate sono sempre più emarginate “anche a causa della emarginazione stessa” . Anche la comunicazione di quotidiano disagio nella coppia viene inteso “a carico” del neuro diverso . Non vi è spazio alcuno per l’accoglienza della denuncia da parte di maschi , l’abuso , la molestia o lo stupro ai danni dei maschi restano un tabù molto solido .
La Coppia, dinamiche funzionali e disfunzionali
Spesso , se la coppia è solida e ufficiale , il partner è l’unico riferimento sociale in assoluto . Altre volte , al contrario , la coppia inserisce la persona neurodiversa in un contesto sociale complicato al quale la persona sia forza di adattarsi per tutta la vita . Questi profili sono , di frequente , quelli che vengono confusi con il profilo della depressione . Nella relazione di coppia le emozioni e i sentimenti e il valore dei segnali e della comunicazione degli stati emotivi dei due partners ha valenze diverse che possono determinare incomprensioni e , a volte , infelicità . Il disagio maggiore riferito è la confusione rispetto al non attenersi agli impegni in modo letterale , la difficoltà di lettura del significato dei gesti di affetto , il disagio nelle emozioni e situazioni “contrastanti” poco chiare , l’utilizzo della sessualità come strumento di pacificazione , sono elementi che portano la persona neuro diversa alla percezione di non essere “vista” . Il controllo dello scambio fisico può essere logorante . Le coppie formate da persone entrambe neurodiverse hanno maggiore sintonia e denunciano meno stress e la gratificazione sessuale risulta essere più facilmente reciproca .
L’innamoramento quasi sempre assume la caratteristica di sovrapporsi o integrare l’interesse assorbente . Lo stesso può accadere con le relazioni di affetto non erotiche , le amicizie ad esempio , o i rapporti percepiti come tali . L’affetto compensa l’assenza e riempie i buchi emotivi e spesso la figura di riferimento assume un ruolo determinante nella percezione del benessere individuale . Il sentirsi al sicuro , l’attenuazione dell’ansia costante sono valenze positive percepite e vissute e riconosciute come vitali , ma spesso la comunicazione di queste emozioni e sensazioni viene fraintesa e causa distacco o un peggioramento della relazione . L’aspetto potenzialmente rischioso della fine di un legame è quello di vivere la fine della relazione come uno strappo , una perdita nella perdita . L’affidamento emotivo tende ad essere totale . Un altro elemento di forte stress è l’incoerenza con l’impegno e la lettura della comunicazione “per sempre” . L’adattamento a questi cambiamenti è molto faticoso . Eppure il legame affettivo importante spesso interferisce con la gratificazione erotica . A volte il coinvolgimento di terzi ( esplicitato , agito o solo sospettato ) ha una azione rilassante perché il peso del benessere del partner non è percepito come completamente a carico personale , ma distribuito . Non vi è spazio per la comprensione di questi meccanismi , che non possono essere condivisi e quando lo sono causano conseguenze negative . Anche le relazioni multiple che dipendono dal matrimonio sono un impegno molto faticoso : suoceri , figli , cognati , colleghi del partner , costituiscono micro gruppi con regole di volta in volta diverse e complesse , a volte incomprensibili .
Molto spesso lo stress denunciato , in particolare dalle donne neurodiverse con partner neurotipico , è il timore che la minaccia di allontanamento dei figli si concretizzi . Nella quasi totalità dei casi questo ricatto tiene sotto scacco le madri spaventate che non hanno tutela sociale e supporto da parte della famiglia di origine e dalle strutture statali . Un altro elemento di disagio è il timore di cambiamento , e di restare completamente sole . Quando la coppia è disfunzionale vi può essere confusione anche nella gestione della sessualità nella pratica . Le aspettative reciproche sono divergenti e la tendenza a preferire dinamiche sadomaso e di dominanza spesso favorisce la lettura dei segnali , ma poi confonde quando le stesse regole non sempre di ritrovano al di fuori del sesso o quando diventano strumento di abuso psicologico . Questo valore diverso attribuito alle stesse cose è una delle cause di maggiore disagio nella coppia .
Programmi educativi , di prevenzione , sostegno , terapia
In assenza di manifestazione sintomatologica severa , e cioè tale da essere interferente con lo sviluppo di altre aree , nella maggior parte di espressione le forme della neurodiversità hanno integrità cognitiva . Un programma di educazione e prevenzione adeguato si pone quindi come risorsa essenziale per la tutela e la prevenzione dei disagi dovuti all’impatto “culturale” tra percezione autistica e percezione tipica . Poiché la diversità andrebbe intessa come un arricchimento della società il cambiamento dovrebbe essere reciproco e questo vuol dire che i bambini diversi vanni educati e favoriti per l’inserimento e l’integrazione , ma anche alla società neurotipica tutta andrebbero messe a disposizione informazioni ed educazione adeguate . Nel sostegno alla coppia ad esempio , in controtendenza rispetto a quello che si è fatto fino a tempi scandalosamente recenti , non si può pensare di modellare il comportamento del partner neuro diverso adeguandolo alle sole esigenze dell’altro . L’adattamento e la comprensione devono essere reciproci . Alla coppia , specialmente la coppia mista , vanno fornite chiavi di lettura dei segnali e valori condivisi . L’utilizzo di accordi scritti risulta essere molto efficace per la soluzione dei conflitti .
Per l’educazione di bambini e giovani i criteri principali sono : stabilire regole chiare , precise e coerenti , con alternative sostenibili specificando quando e come metterle in atto , fornire un elenco esplicito dei fattori di rischio individuabili e fornire una alternativa sostenibile in caso di individuazione dei suddetti fattori di rischio , individuare almeno tre figure di riferimento adulte in ambiti diversi ( famiglia , scuola , sanità ) , fornire informazioni corrette e dettagliate . Alle famiglie va offerto un supporto emotivo e strumenti per comprendere e non trarre conclusioni scorrette . Attraverso le scuole e società sportive vanno offerti ai pari incentivi per l’integrazione e informazioni corrette sulla neurodiversità e sulla non univocità della lettura del reale .
Nello specifico la strategia più funzionale è quella di abbinare al percorso di crescita la figura preparata del Compagno Adulto , associata ad un percorso educativo cognitivo comportamentale . Gli obiettivi del percorso educativo sono principalmente : evitare che il sesso diventi un interesse assorbente , evitare che la pornografia e i pensieri ristretti assumano carattere di ossessività ed evitare che vengano interpretati alla lettera , evitare che il fraintendimento esponga al rischio di abusi e violenze o che la sessualità diventi un canale sociale , evitare il fallimento delle relazioni causato da fraintendimenti nella struttura della stessa impedendo quindi le conseguenze amplificate del senso di frustrazione e di inadeguatezza , il panico e la depressione . Il ruolo del Compagno Adulto va stabilito entro termini chiari e accordi etici , va stabilito ogni aspetto di responsabilità in caso di eventuali situazioni negative come malattie , gravidanze e sofferenza .
Ulteriori obiettivi del percorso educativo sono : apprendere il riconoscimento e la comunicazione del bisogno , Educazione e sensibilizzazione reciproca , gestione dei controlli sanitari e delle conseguenze indesiderate emotive e fisiche della sessualità , fornire strumenti per la tutela emotiva sia propria che degli altri , Stabilire un sistema di regole esplicite per permettere l’orientamento e il riconoscimento di intenzioni non chiare e stabilire che il non detto è non lecito , fornire funzionali strumenti di tutela da contatti in rete e formare scuola e famiglia sui rischi dell’esposizione non mediata .
Un supporto educativo importante , nell’autoerotismo , potrebbe evitare anche di fraintendere il vissuto emotivo . Alcuni ragazzi dichiarano di sentirsi “obbligati” a guardare materiale stimolante , oppure tendono a ripiegarsi su se stessi in fantasie ricorrenti e non condivisibili . Altre volte la masturbazione può diventare compulsiva e focalizzarsi su particolari non reperibili nella realtà contribuendo ad impedire una evoluzione dello sviluppo sociale . Nelle manifestazioni ad alto funzionamento in fatti , a causa della rigidità dei processi cognitivi , la fissazione feticista può essere un ulteriore ostacolo alla socializzazione e alla sessualità condivisa . Per le femmine uno degli aspetti problematici può essere la compensazione disfunzionale del disagio o l’attuazione di strategie di problem solving inadeguate .
Una cura particolare andrebbe riservata alla lettura delle fantasie erotiche/amorose e alla interpretazione dei segnali da parte dell’oggetto dell’attenzione , in modo da prevenire il rischio di stalking , sia come agenti che come vittime . Nei casi di neurodiversità infatti lo stalking non è mai intenzionalmente mirato al tormento o all’abuso , ma determinato da una disfunzionale decodifica delle percezioni emotive individuali e dei segnali di rifiuto e di accoglienza . Di contro , nel ruolo di vittima , facilmente si confonde la molestia con l’interesse e l’accettazione . Anche senza arrivare all’eccesso della molestia è possibile che , specialmente senza un confronto con terzi , le regole sociali siano fraintese , il segno si confonda con la sostanza , oppure si può crescere con la convinzione di avere sempre torto e questo è causa di enorme sofferenza . Una preparazione adeguata , nella fase sensibile dello sviluppo può evitare e prevenire tutta questa sofferenza .
Questionario indagine sulla sessualità :
Grazie per aver deciso di contribuire a questa indagine .
L’argomento è molto personale ed è garantito l’anonimato e la diffusione delle informazioni per il solo scopo didattico .
Se ritieni che alcune domande siano troppo intime o se ti mettono a disagio sentiti assolutamente libero/a di non rispondere .
DOMANDE :
1. Come definiresti la tua sessualità ? ( normale , anomala , traumatica , inesistente , difficile , soddisfacente , serena , complessa … o altro : specificare e se possibile motivare la risposta con una breve spiegazione )
2. Le emozioni e gli affetti in che misura interagiscono o interferiscono con la tua sessualità ?
3. Come vivi il tuo autoerotismo ? ( serenamente , con disagio , non hai una attività autoerotica , con gratificazione , con vergogna , con soddisfazione e condividendo con un partner … o altro : specificare e se possibile motivare la risposta con una breve spiegazione )
4. La sensibilità o la particolarità percettiva interferiscono con la sessualità ? Se si , in che modo ?
5. Hai subito esperienze di abuso ? Se si , descrivere brevemente l’esperienza o le esperienze associando uno stato d’animo all’evento e uno stato d’animo al ricordo dell’evento . Se hai subito abusi o molestie ed hai cercato di parlarne qual è stata le reazione al tuo racconto ?
6. Hai o hai avuto esperienze e/o pensieri a sfondo erotico affettivo sessuale nei confronti di persone del tuo stesso sesso ?
7. Utilizzi oggetti per l’autoerotismo ? Se si di che tipo ? Se no , perché ?
8. Come ti fa sentire parlare dei sesso ?
9. Hai mai avuto esperienze o pensieri a fondo erotico pensando ad animali non umani ?
10. Cosa provi quando sesso e affetto sono vissuti insieme ? E cosa quando sono separati ?
11. Quanto i tuoi pensieri o interessi assorbenti interferiscono o influenzano la tua attività sessuale ?
12. Hai mai vissuto momenti di imbarazzo a causa di un malinteso relativo alla sessualità ? ( se possibile fai un esempio )
13. Hai mai comunicato ad altri le tue esperienze prima di adesso ? Se no , perché ? Se si , quale è stato l’effetto della comunicazione ?
14. Puoi fare un esempio di un fraintendimento nella comunicazione che ti ha messo in una situazione sessualmente imbarazzante o a rischio di abuso ?
15. In che misura gli altri ( genitori , parenti , amici , partner , società intesa come insieme di educazione , credenze e paure ) interferiscono con la tua sessualità ?
NELLO SPAZIO SOTTOSTANTE PUOI AGGIUNGERE QUALCOSA CHE RITIENI IMPORTANTE RELATIVA ALLA TUA SESSUALITà SE LO DESIDERI .
Le risposte del questionario , in molti casi , sono state integrate attraverso colloquio o corrispondenza privata .
Bibliografia
Per ulteriori approfondimenti anche sulle strategie educative e terapeutiche si consiglia la lettura di
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Luisa Di Biagio