La musicoterapia è una modalità terapeutica atta a favorire la costruzione di relazioni nelle quali vengono messe in gioco, da parte degli operatori attivi nel campo dell’educazione della riabilitazione e della psicoterapia, competenze tecniche, culturali ed umane, mentre da parte di coloro che ricevono viene messa in gioco la disponibilità a farsi conoscere (Postacchini P.L., Ricciotti A., Borghesi M., Musicoterapia, Carocci, 2004, pag. 19).
Più precisamente, vengono attivati processi di interazione empatica che favoriscono la comunicazione verbale e non, la qualità dell’apprendimento e la disponibilità affettiva. Gli operatori dovrebbero cercare di favorire un’armonia interna della persona sintonizzandosi ad essa per consentire, dove la comunicazione si è interrotta, l’istaurarsi una qualche forma di relazione.
Ciò che caratterizza principalmente le diverse arti-terapie è la coesistenza di un processo estetico ed uno rieducativo-terapeutico, è l’evocare e regolare emozioni attraverso l’arte e il costruire le azioni nelle quali può essere chiarita la struttura dell’handicap e ne può essere approfondita la conoscenza.
La parola “musica” viene utilizzata in musicoterapia nel suo significato più ampio di “universo sonoro”. Gli strumenti utilizzati sono infatti non solo quelli complessi o dotati di particolari qualità estetiche ma anche i più semplici come le sonorità corporee, di oggetti o ambientali: si prendono in considerazione tutti i suoni ai quali si possa attribuire un senso riguardo al processo comunicativo.