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Psico Wiki, Relazioni

L’Adult Attachment Interview (AAI)

Autori: George, Kaplan e Main, 1985
Metodo: diretto (intervista)
Destinatari: adulti
Ambito: famiglia nucleare.

L’AAI è un’intervista semistrutturata, inizialmente costruita per studiare le rappresentazioni di attaccamento delle madri di un gruppo di bambini osservati durante la Strange Situation. L’ipotesi alla base dello strumento era quella di rintracciare una connessione o un collegamento fra le esperienze di accudimento vissute dai genitori e le modalità relazionali che si erano instaurate coi figli. A partire da questo, gli autori hanno ipotizzato che il loro schema di codifica dell’intervista permettesse di valutare lo “stato della mente” del genitore relativo all’attaccamento, vale a dire un aspetto parzialmente inconsapevole, ma costitutivo, della modalità dell’adulto di rappresentarsi e di porsi nei confronti delle proprie esperienze di attaccamento. Il sistema di codifica della AAI si limita dunque ad osservare lo “stato della mente” del soggetto relativo all’attaccamento, ovvero un aspetto generale e narrativo del modo di porsi dell’individuo rispetto alla propria esperienza. Raccontare il proprio “stato della mente” è narrare una storia di Modelli Operativi Interni, nei loro aspetti maggiormente consapevoli, ma anche in connessione con vissuti profondi e inconsapevoli, rielaborati, definiti e integrati con modalità differenti dai diversi soggetti. L’intervista affronta diverse tematiche relative all’attaccamento, a partire dall’infanzia del soggetto, attraverso riflessioni generali e valutazioni complessive delle esperienze, ma anche proponendo di definire le relazioni significative tramite aggettivi, cui collegare ricordi ed episodi specifici. Dunque, durante l’intervista, vengono rievocate esperienze passate del soggetto, in cui il contenuto è strettamente collegato agli assunti di riferimento della teoria dell’attaccamento. Le domande sono centrate sulla rievocazione della storia di attaccamento dell’individuo e trattano l’esperienza del soggetto con le figure di riferimento durante l’infanzia, le situazioni di difficoltà in cui l’efficacia e la presenza del genitore sono fondamentali per la protezione e la cura del piccolo. Parallelamente, il soggetto viene invitato a riflettere sulle esperienze passate, alla luce delle sue convinzioni e dei vissuti attuali in quanto adulto. La durata media della prova è di circa un’ora. L’intervista viene audioregistrata e, successivamente, trascritta, parola per parola, al fine di consentirne l’analisi.

La valutazione dell’AAI è composta da due momenti distinti:

prima fase: i contenuti e la forma del testo vengono analizzati tramite l’utilizzo di scale graduate di valutazione. Queste sono di due tipi:
1. Scale dell’Esperienza Soggettiva (5 scale) per valutare le esperienze di attaccamento nell’infanzia del soggetto, così come da lui riportate. L’intento di queste scale è quello di ricostruire la storia di vita della persona e il suo background esperienziale rispetto all’attaccamento.
2. Scale dello Stato della Mente (9 scale) per valutare lo stato della mente del soggetto al momento attuale, in riferimento alle rappresentazioni di esperienze collegate all’attaccamento e all’organizzazione delle informazioni rilevanti rispetto ad esso.

Seconda fase: l’intervista viene nuovamente analizzata nel suo complesso, al fine di assegnare una classificazione finale dell’attaccamento del soggetto. La classificazione finale si basa sull’analisi dell’intervista nel suo complesso, in termini di organizzazione mentale del soggetto rispetto all’attaccamento e la codifica prevede l’assegnazione di una categoria principale di attaccamento, che, analogamente a quanto avviene nell’infanzia, è identificata anche da una sigla, derivante dal suo nome inglese: Sicuro (Free: F), Distanziante (Dismissing: Ds), Preoccupato (Entangled: E), Irrisolto (Unresolved: U), Inclassificabile (Cannot Classify: CC).

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Francesco Albanese