È diffuso scientificamente dagli addetti ai lavori che modificando in maniera non invasiva l’occlusione dentale si hanno positivi miglioramenti sugli atleti per le prestazioni sportive con un incremento che va dal 20 al 40 % e con riduzione di consumo di ossigeno e di minore produzione di acido lattico nei muscoli. Nella gara l’atleta brucia meno ossigeno e accumula meno acido lattico ,migliora la sua performance con meno problemi di rottura. La comunità scientifica italiana ha sperimentato tra le prime, questo metodo di ricerca mediante un intervento di più discipline mediche : odontoiatria, oculistica, otorino-laringoiatra e ortopedica. Questo tipo di intervento già adottato sui calciatori e giocatori di basket professionisti e valido anche su qualsiasi disciplina sportiva ed è un ottimo rimedio per qualsiasi giovane praticante che voglia aumentare la sua prestazione sportiva. Naturalmente non essendo una metodica invasiva , l’applicazione va a potenziare le strutture preesistenti senza frenare tuttavia l’ attività sportiva.
Negli Stati Uniti d’America questa metodologia è di grande attenzione e in particolare nel gioco del football americano, pertanto un atleta prima di intraprendere un’attività sportiva a livello agonistico professionale e tesserarsi con la società sportiva viene sottoposto all’esame ortodontico per visualizzare se l’articolazione mandibolare si presenta in modo del tutto normale e quindi buone saranno le potenzialità dell’atleta o in caso contrario intervenire con la terapia odontoiatrica .Nel nostro paese questa cultura sta prendendo piede oramai da tempo e alcune società di calcio di serie A ,utilizzano già da molto questa metodologia sul funzionamento del l’articolazione mandibolare e sulla postura dei propri atleti. È Scientificamente accertato che l’articolazione temporo-mandibolare Atm,è completamente coinvolta nei meccanismi di compensazione dovuti alle anomalie della nostra postura ,rappresentando il cardine con la quale la mandibola è collegata al cranio. La postura mandibolare e quella cranio-cervicale e del corpo intero sono direttamente collegate tra loro e vale a dire che ad ogni postura della testa e del corpo corrisponde una precisa posizione della mandibola E viceversa. La conseguenza di uno stress dentale ne scaturisce una errata posizione dell’Atm –articolazione temporo-mandibolare e con ripercussione negative di stress fisico, e non vi è possibilità in cui il nostro corpo possa trovare alcun sollievo. In un arto traumatizzato può essere tenuto in stato di riposo ma non sarà possibile invece lasciare fermo l’articolazione temporo-mandibolare, in quanto i 2000 atti di deglutizione al giorno circa ,cioè ogni qualvolta i nostri denti si incontrano in rapporto occlusale alternato ne scaturisce sempre una situazione da stress.
Nel corso degli anni le patologie come la
cervicalgia, dorsalgia, lombalgia, tendinite la cura dei medici era solo quella di soffermarsi su di esse tirandole fuori dal contesto generale con l’utilizzo di interventi di forma curativa farmacologica e in casi gravi risolta chirurgicamente, inoltre con l’utilizzo di tecniche di manipolazione, dando come risultato finale certamente un beneficio della sintomatologia con la progressiva remissione, ma nel corso del tempo purtroppo si riproponeva di nuovo la sintomatologia algica. Questa domanda ci impone chiederci perché avviene di nuovo la sintomatologia se tutte le terapie sono state effettuate tempestivamente ed efficacemente sull’atleta. Una possibile risposta scientifica ci arriva oggi dalla posturologia,cioè quella scienza che studia la posizione del corpo con riferimento alle diverse situazioni che si hanno tra l’ individuo e l’ambiente in cui vive e si muove dove il principale responsabile è il sistema tonico posturale. il STP ha un ruolo principale per il nostro equilibrio posturale il quale perché sia rinnovato e mantenuto è necessario che i recettori gli occhi,i recettori della cute -propriocettori,dei piedi,e dei denti con l’articolazione temporo-mandibolare sia del tutto integri. Uno studioso medico-ortopedico ha affermato che una postura scorretta è dovuta anche per causa di denti storti, infatti molti paramorfismi (atteggiamenti in scoliosi) causati da una cattiva postura in particolare in età evolutiva(adolescenza)sono in rapporto stretto alla chiusura non corretta dell’arcate dentarie e pertanto la teoria dell’articolazione perfetta è direttamente proporzionata ad una esatta postura e l’uso consigliate dai medici dentisti negli adolescenti delle macchinette per i denti aiutano nel tempo anche a migliorare la postura ; possiamo dire che come si creasse una specie di arco riflesso fra la non esatta chiusura della mandibola con i vizi posturali negli adolescenti con la torsione del rachide. Naturalmente un’articolazione ottimale migliora l’attività sportiva o al contrario se la chiusura dei denti non è perfetta l’atleta corre male, con inevitabili complicazioni muscolari come la tendinopatia cronica agli arti inferiori, la talagia dello sportivo, fascite plantare, o addirittura un’infiammazione della aponeurosi plantare con dolore dovuto a sovraccarico del peso. Nel basket ad esempio è frequente il problema del ginocchio del saltatore con dolore a carico dell’apparato estensore conseguente al sovraccarico del tendine rotuleo(jumper knee).Questo problema spesso si espande ad un numero alto di praticanti dello jogging che accusano quasi sempre di mal di schiena,la lombalgia dello sportivo,causata alla sindrome di rachiadattamento legato al modo di correre o alla corsa sbagliata per enorme sovraccarico che grava eccessivamente sulla cerniera lombosacrale, dovuto ad un sbagliata postura. Oggi parliamo di prevenzione degli infortuni con metodi di allenamento differenziati secondo i vari ruoli dei giocatori , gli sport praticati e l’impegni agonistici di campionato. Questo si rende necessario anche perché si tenta di migliorare sempre di più la prestazione dell’atleta, proprio in virtù delle numerose performances tenute alla settimana , ad esempio nei calendari di calcio un tempo si disputava una partita a settimana di domenica,oggi si pretende sempre di più dai giocatori con anche 2 o 3 incontri settimanali con tempi di riposo ridotti o quasi inesistenti, con presenze in campo anche di 50/60 partite a stagione rispetto alle sole 30 partite di una volta.