fbpx

Miglioramento

Applicazione del Gestalt Counseling in Ambito Sportivo e Organizzativo

Lo sport è sempre un momento di grande tensione emotiva. Il counseling entra in sinergia con lo sport nell’allenamento tecnico, nella fase organizzativa e nella fase gestionale per ottimizzare le forze e l’efficacia mirando al raggiungimento del risultato, al buon funzionamento dell’organizzazione, al successo. La difficoltà di mantenere coerente la percezione di se stessi e del mondo circostante rende il nostro equilibrio precario e le relazioni instabili. Lavorare sulla nostra emotività e sui nostri meccanismi caratteriali ci aiuta ad affrontare le sfide in modo più consapevole, equilibrato e responsabile, con più possibilità di raggiungere il successo.
Lo sport, professionistico e amatoriale, è un momento di grande tensione e condivisione emotiva. Atleti, sportivi, allenatori, dirigenti, autorità e tutti quanti partecipano alla realizzazione di un evento sportivo, sono coinvolti operativamente ma anche emotivamente. La figura del gestalt-counselor interviene per aiutare, a diversi livelli, le numerose figure coinvolte nell’evento, là dove ci sono delle problematiche emotive e/o di relazione.
Il counseling entra in sinergia con lo sport nell’allenamento tecnico, nella fase organizzativa e nella fase gestionale per ottimizzare le forze e l’efficacia mirando al raggiungimento del risultato, al buon funzionamento dell’organizzazione, al successo.
Oggi, la difficoltà di mantenere coerente la percezione di se stessi e del mondo circostante rende il nostro equilibrio precario e le relazioni instabili. L’oggettività è sempre e comunque frutto della soggettività ma è anche l’unico modo di condivisione dello spazio. Tutti noi viviamo nello stesso territorio ma ognuno di noi utilizza una mappa personale. È necessario allora creare una mappa convenzionale condivisa che possiamo immaginare come un qualcosa di artificialmente oggettivo. Lo strumento migliore che possiamo usare per muoverci in questo complesso mondo è “se stessi”. La consapevolezza di se stessi e la crescita professionistico attraverso la formazione tecnica e mentale, aiutano a riconoscere più abilmente l’inganno della percezione.
La percezione di sé scorre su diversi binari e tutti vanno ascoltati:
 la percezione che io ho di me stesso,
 la percezione che l’altro ha di me,
 la percezione io vorrei l’altro avesse di me,
 la percezione che io immagino l’altro ha di me.
Il modo più sano sarebbe quello di far coincidere tutte queste percezioni in una unica figura ma è difficile, non si può essere atleta, mamma, sorella, amica e collega allo stesso modo e bisogna saper passare continuamente da un ruolo all’altro, senza però perdere la coerenza di se stessi. L’atleta, ad esempio, un momento va in pista come campione, un momento va in conferenza stampa come esponente di una squadra, un momento va in televisione come oggetto per le sponsorizzazioni, un momento può essere papà, marito, amico e molto altro. Spesso in questo vortice di percezioni che cercano di costruire una realtà oggettiva condivisa, nasce un senso di frustrazione e qualche incomprensione. In questa confusione il gestalt-counselor è un valido supporto per ritrovare e mantenere un sano equilibrio.
In generale, è molto importante lavorare sulla consapevolezza, responsabilità e metodologia nella gestione del potere. La capacità di leadership di una persona è strettamente correlata all’uso che la stessa fa del potere. Infatti un uso sbagliato del potere, ad esempio l’uso di un potere gerarchico piuttosto che collaborativo, può portare ad una leadership di tipo negativa.
La leadership è possibile acquisirla ma con notevole sforzo poiché risponde ad un criterio di coerenza molto forte, dove il detto e il non detto dicono le stesse cose; il fisico e l’emotivo trasferiscono le stesse sensazioni, il condiviso e il personale coincidono. Questo tipo di coerenza è molto difficile da acquisire, prevede un’alta consapevolezza, capacità di accettazione e gestione della responsabilità e una buona tendenza alla relazione umana.
Il feedback è un momento molto importante nella relazione tra due persone, specie se impegnate entrambe nella stessa organizzazione, nello stesso evento e con lo stesso obiettivo finale. E’ un momento di condivisione, di supervisione, di apertura e di analisi che serve a fortificare la relazione dell’atleta con il coach, con il dirigente e, di conseguenza, con l’organizzazione di appartenenza. Il coinvolgimento degli atleti, nelle analisi, pianificazioni, e nelle valutazioni dei training e dei campionati, da loro un senso di partecipazione completo rendendoli più responsabili e consapevoli. Il Feedback è un processo strutturato di crescita condivisa, il compito del coach/dirigente sportivo è quello di organizzare la sessione e di guidarla verso obiettivi stabiliti, mantenendola all’interno dell’oggetto presentato. L’abilità nel saper gestire il feedback è, oggi, un elemento fondamentale per il coach/dirigente sportivo di successo.
In generale, la modalità di intervento del gestalt-counselor prevede, in 7 fasi principali:
 Presa di coscienza che c’è una difficoltà.
 Consapevolezza della tipologia del disagio.
 Analisi del bisogno, dell’obiettivo da raggiungere e programmazione per un’azione riparativa.
 Messa in atto dell’azione riparativa stabilita.
 Valutazione dell’obiettivo raggiunto.
 Pausa di soddisfazione per il lavoro fatto.
 Ritorno al vuoto fertile in attesa di altre necessità emergenti

Picture of Silvia Corridoni

Silvia Corridoni

Aggiungi commento

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.