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Cervello

La cura del cervello e altri rimedi per diventare più longevi

Il cervello non deve subire traumi, stress e fatiche continue perchè queste condizioni si ripercuotono sul funzionamento dell’intero organismo.

La buona vita di tutti dipende dalla tranquillità, mentre, al contrario, lo stress, l’ansia e il malumore ci conducono fuori dai binari del benessere.

La salute del nostro cervello dipende da noi e dobbiamo essere disposti anche a rinunciare a qualcosa pur di trovare il tempo per purificarlo e per restituirgli le energie perse.

Lo stress e i telomeri

Lo stress purtroppo agisce direttamente sul nostro organismo, provocando gravi problemi, esso riduce le dimensioni dei telomeri ossia le strutture di DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi. Durante il processo di replicazione delle cellule, essi perdono una parte del loro filamento genetico, tanto che la nuova cellula avrà dei telomeri un po’ più corti di quella da cui è stata generata.

La scienza considera la lunghezza dei telomeri, per stabilire la durata della vita di una cellula e del corrispondente organismo. Sappiamo, che telomeri più lunghi sono associati ad una vita più lunga, mentre quelli più corti ad una minore aspettativa di vita.

Il DNA telomerico subisce delle conseguenze negative dopo uno stato di stress cronico, infatti, esso è il principale fattore in grado d’influenzare l’accorciamento di queste terminazioni.

A causa di una vita troppo frenetica, vengono rilasciati nel sangue il cortisolo ed altri ormoni che creano stress ossidativo e infiammazione: queste due condizioni determinano il logoramento accellerato dei telomeri.

Purtroppo, lo stress favorisce l’insorgere di patologie e agisce come un veleno sul nostro organismo, sopratutto in età giovanile. Uno degli studi più noti, sulla relazione tra stress e accorciamento dei telomeri è stato realizzato dalla Bucharest Early Intervention Project, oltre ad esso, tutte le ricerche confermano il fatto che questo tipo di danno cellulare è irreversibile e le conseguenze possono essere attenuate con l’adozione di stili di vita sani: meditazione, buoni rapporti sociali e una buona alimentazione.

Trascurare questi consigli, significa trascurare se stessi, perché una volta che i telomeri si sono accorciati non possono più ritornare come prima, il danno cellulare è definitivo! Impegniamoci, proteggiamo la nostra salute il più possibile, difendiamo il nostro diritto al benessere e alla salute in qualsiasi ambiente!

Tecnostress e stress da lavoro: le conseguenze sul nostro cervello e sul nostro organismo

Tutti i contesti che frequentiamo dovrebbero essere costruiti per permettere alle persone di vivere bene. Sarebbero necessarie ulteriori leggi che regolamentino il lavoro e la vita privata con il fine di tutelare la salute del cittadino.

Attualmente, nella nostra società le forme di stress sono tante: stress da password, stress digitale, ecc. Possiamo utilizzare la parola tecnostress (Craig Brod 1984)per definire lo stress causato dal malfunzionamento delle nuove tecnologie e per spiegare l’insieme delle conseguenze negative che determinano un effetto su attitudini, pensieri, comportamenti e sulla psiche delle persone, causate dalle nuove tecnologie (Weil -Rosen).

Tutti i lavoratori e i cittadini sono stressati a causa dell’enorme carico di impegni che hanno da quando si sono diffuse i nuovi mezzi informatici. Immaginate, soltanto il numero di ore che passiamo di fronte al pc, rispetto al tempo che abbiamo per vivere nell’ambiente naturale in cui siamo nati.

Lo stress è legato alla responsabilità di dover gestire molti dati, rischiando di perdere informazioni personali e di altre persone. Le password possono essere comprese da altri e modificate, con l’intento di danneggiare le nostre attività.

I momenti di svago sono pochi e oggi, anche nelle tavole calde e nei ristoranti ci sono macchine che gestiscono gli ordini e i cassieri passano a volte ore per recuperare un errore generato dal computer.

Nel 2007 lo stress tecnologico è stato riconosciuto ufficialmente, come malattia professionale anche in Italia. Questo problema ormai coinvolge non solo il lavoro, ma vari aspetti della nostra vita. Tra i sintomi dello stress ricordiamo:

  • affaticamento della vista,
  • mal di schiena,
  • mal di collo,
  • mal di testa,
  • tensione muscolare,
  • disturbi gastrointestinali,
  • disturbi dell’apparato cardiocircolatorio,
  • insonnia,
  • stanchezza cronica,
  • depressione,
  • ipertensione,
  • irritabilità,
  • isolamento sociale,
  • stato confusionale,
  • sovraccarico informativo.

Oltre alle conseguenze già citate vorrei ricordare il fatto che la privazione di sonno dovuto ad un’intensa attività lavorativa, danneggia le capacità cognitive, aumenta l’irritabilità e riduce la creatività. Il sonno è fondamentale per il funzionamento ottimale del cervello.

Per poter vivere bene e a lungo dobbiamo imparare ad amarci e a prenderci cura di noi stessi, riposando il più possibile per recuperare le energie perse. Purtroppo gli orari che attualmente i lavoratori hanno non permettono a tutti di riposare abbastanza, il sonno invece riduce lo stress.

Molti operai si alzano alla 5:00 di mattina e lavorano molte ore senza mai fermarsi, compiendo operazioni ripetitive. Purtroppo, è ancora molto diffusa la mentalità secondo la quale è necessario alzarsi all’alba per produrre di più, ma in realtà la qualità del lavoro si riduce notevolmente a causa di questi orari.

Arianna Huffington nel suo libro The Sleep Revolution prende in considerazione un paradosso: pur sacrificando il riposo in nome della produttività, i lavoratori subiscono una perdita dell’efficienza lavorativa proprio a causa del sonno.

Sacrifichiamo il sonno in nome della produttività, ma ironicamente, la perdita del sonno può costare circa 11 giorni di produttività in un anno per ogni lavoratore ( si parla di circa di 2280 dollari all’anno persi). Come nazione, invece, si parla di 252 giorni totali e 63 miliardi persi.

Il sonno non è solo importante per il riposo fisico ma anche per esercitare le principali funzioni del cervello. Tra le principali ricordiamo la pulizia da tossine dannose come il peptide beta-amiloide, associato all’Alzheimer.

Numerose aziende, motivano i propri dipendenti a spingersi oltre i propri limiti, portandoli a terminare il proprio lavoro fino a notte fonda, distruggendoli dalla fatica.

Questo fenomeno viene definito hustle culture e pone gli obiettivi professionali sopra ogni altra esigenza umana, compresi gli affetti personali, il tempo libero e la salute mentale. Esso descrive una cultura lavorativa incentrata sull’idea che il successo personale e professionale si ottenga solo con un continuo impegno, lavoro incessante ed eccessivo.

Per poter vivere bene e a lungo dobbiamo imparare ad amarci e a prenderci cura del nostro cervello. Impariamo a dedicarci alla nostra salute meditando, dedicando almeno un’ora al giorno ad uno sport o ad una passeggiata, ascoltando la musica e prestando una particolare attenzione alla nostra alimentazione, scegliendo i cibi che ci possono aiutare a recuperare le energie.

Il nostro cervello ha bisogno di un apporto costante di importanti nutrienti: glucosio, omega 3, antiossidanti, vitamina D, minerali e proteine. La musica è un utile rimedio per modificare le nostre emozioni. Essa se ascoltata a basso volume agisce in modo molto veloce a livello fisico, biologico, affettivo, cognitivo e spirituale. La musica è una delle principali attività che riducono lo stress e ci permettono di modificare la nostra visione del mondo.

Il professore Levitin ha studiato come la musica regola le variazioni chimiche di alcuni ormoni come la dopamina gli oppioidi, il cortisolo, la serotonina e l’ossitocina. In sintesi, per stare bene dobbiamo imparare ad amarci e ad ascoltare il nostro corpo, cercando di curare sempre la nostra mente e la nostra salute, proteggendoci dalle incursioni nemiche dello stress causato dalla società tecnologica.

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Maria Cristina Lorusso

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