Il modello a 5 fasi di Borkowsky. Ai compiti proposti dalla scuola i bambini rispondono con strategie che non sono già conosciute ma vengono insegnate in ambito scolastico. Una volta applicata la strategia il bambino ottiene un certo risultato, e a seconda del fatto che sia adeguato o meno, questo fornisce un feedback rispetto alla strategia usata, evidenziandone l’adeguatezza. In tal modo il bambino inizia a capire quali strategie sono adeguate a certi compiti.
- mano a mano che si prosegue nel percorso scolastico, la scuola propone compiti sempre più complessi che richiedono di applicare contemporaneamente più strategie; il bambino quindi deve imparare a integrarle armoniosamente per ottenere un risultato adeguato.
- nel momento in cui si ha una sufficiente conoscenza delle strategie metacognitive nasce anche la necessità di scegliere quali mettere in atto e la necessità di controllare come vengono applicate, quindi nasce la componente del controllo metacognitivo.
- a questo punto nella mente del bambino si creano delle convinzioni attribuzionali rispetto all’apprendimento ottenuto grazie all’impegno strategico e alle sue abilità. Impegno strategico e abilità sono componenti dinamiche e proprio per questa dinamicità si crea una sorta di circolo virtuoso nel quale si ritiene che i risultati siano conseguenze delle abilità del soggetto, sempre migliorabili grazie alla conoscenza di molte strategie e al loro opportuno uso reso possibile dall’esercizio.
- è importante che il bambino capisca come le strategie siano fondamentali per svolgere correttamente un compito e come si debbano imparare e stabilizzare con l’esercizio, in modo da essere sempre più abili, si creerà così un atteggiamento nei confronti di compiti scolastici basato sull’impegno strategico e sul miglioramento delle abilità.
Secondo questo modello, insieme alle abilità si sviluppano anche un senso di autostima e di autoefficacia, la visione di sé futuri molteplici e positivi, una generale mentalità secondo la quale se si applicano strategie si è in grado di affrontare ogni situazione proposta ed infine una tendenza a puntare ad obiettivi di padronanza piuttosto che di prestazione. Per questo motivo di contro, ottenere feedback sempre negativi induce a pensare che si posseggano strategie sbagliate, che l’impegno non garantisce il risultato e che si è poco intelligenti (teoria entitaria) e che quindi non si migliorerà mai, il che rende inutile l’impegno e la fatica e porta a ciò che si definisce impotenza appresa. nei bambini, soprattutto in quelli con difficoltà o disturbi dell’apprendimento, è molto importante lavorare da subito sul versante motivazionale, in modo che si generi nel bambino una forte fiducia nell’utilità delle strategie di apprendimento e una fiducia sufficientemente buona nelle sue capacità, in modo che anche se i risultati non sono buoni come quelli dei compagni, si sia in grado di reagire all’insuccesso traendone insegnamenti, nel momento in cui il problema motivazionale diviene preponderante esso può intaccare la capacità di costruire un approccio strategico all’apprendimento.