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Neuroscienze

La Categorizzazione delle Emozioni nei Pre-Adolescenti

Abstract:

Viene proposto uno studio sulla concettualizzazione delle Emozioni a partire dal modello del prototipo (E. Rosch, 1975) indagando la struttura del linguaggio emozionale attraverso due compiti: uno di produzione spontanea e l’altro basato sugli antecedenti emozionali.

Key words: Prototipo, concettualizzazione, categorizzazione, antecedenti situazionali, produzione spontanea, analisi della varianza.

INTRODUZIONE

Gli studiosi delle emozioni sono concordi nel definire l’emozione come un fenomeno complesso e multicomponenziale, dando avvio a diverse prospettive di indagine, ognuna delle quali ha tentato di comprenderne i vari aspetti (ad es., neurofisiologico, comportamentali e cognitivi). La presente ricerca si inserisce nel filone teorico che affronta lo studio delle emozioni a partire dal linguaggio, assumendo che, pur non essendo il linguaggio isomorfo all’esperienza emotiva, la sua struttura sottintenda una corrispondente organizzazione dei concetti a livello cognitivo. In modo più specifico si ipotizza che i concetti emozionali siano organizzati seguendo il modello del prototipo in sistemi categoriali composti da due dimensioni: una verticale, riguardante la relazione gerarchica tra categorie e una orizzontale riguardante categorie che si pongono sullo stesso livello di inclusività. Seguendo tale modello le emozioni sarebbero organizzate orizzontalmente in categorie dai contorni sfumati, composte da membri accumunati da una “somiglianza di famiglia” con un elemento centrale più tipico (il prototipo), e verticalmente i tre livelli: superordinato, basico e subordinato. L’ottica prototipica ha generato moltissime ricerche che ne hanno verificato e confermato l’applicabilità al dominio emozionale. Lo studio qui presentato si inserisce in questo filone ed ha come obiettivo principale quello di verificare se i soggetti che partecipano allo studio possiedono una conoscenza organizzata secondo i principi sopra esposti e sulla base delle loro caratteristiche socio-culturali. La ricerca indaga la struttura del linguaggio delle emozioni attraverso un compito di produzione spontanea con l’intento di determinare quanti e quali termini conoscono i soggetti e se tra questi ultimi vi sono delle differenze sulla base dell’età e del sesso. Oggi la maggior parte degli autori concorda nel ritenere che le emozioni siano generate, o elicitate, da un evento (reale o immaginato o ricordato) rilevante per il benessere, i moventi, gli scopi dell’individuo, nominato Antecedente situazionale. Diversi studi sugli antecedenti hanno osservato che gli individui possiedono una conoscenza semantica “ingenua” piuttosto vasta ed articolata. Uno degli obiettivi dello studio è quello di determinare se, anche i soggetti (N=297 con età 11-14) che hanno partecipato alla ricerca possiedono una conoscenza semantica in accordo con gli antecedenti utilizzati nei diversi studi che si sono occupati di tale oggetto. 

 IL METODO

La ricerca è stata condotta con 297 (175 maschi e 122 femmine) alunni di due scuole medie del Nord-est italiano, di un’età compresa tra gli 11 e i 14 anni (con due soggetti di 15 anni). Ai soggetti è stato somministrato un questionario diviso in due parti e composto (A e B) da tre compiti: I primi due compiti, appartenenti alla parte A del questionario, erano una produzione spontanea di termini appartenenti alla categoria animali (prova di fluenza) e a quella delle emozioni in ordine alternato. Il terzo compito (parte B) ha invece l’obiettivo di indagare la come è organizzata la conoscenza semantica che i soggetti hanno degli eventi causali dell’emozione ed è composto da 32 episodi riferiti ad antecedenti emozionali, costruiti a partire da 9 nuclei tematici appartenenti a: – sei nuclei corrispondenti alle emozioni di “base”: felicità, amore, paura, tristezza, rabbia e sorpresa; – Tre nuclei riferiti ad emozioni sociali: vergogna/imbarazzo, gelosia/invidia e senso di colpa. Analisi dei dati della parte A: I termini raccolti con la produzione spontanea sono stati raggruppati sulla base della loro radice comune e della somiglianza semantica, sulla base di accorpamenti già presenti in letteratura in: – termini indicatori tipi di emozioni (o emozioni); – termini affini (TA); – componenti dell’emozione (componenti); Da tale suddivisione il dato più interessante è che, nei termini indicatori tipi di emozioni, le parole che sono state prodotte dal 30% dei soggetti sono tutti termini che vanno a disporsi sul livello si categorizzazione intermedio, e che sono presenti nella letteratura di riferimento. Per ottenere dati maggiormente precisi è stata effettuata un’analisi della varianza con i fattori Età e Sesso. I risultati mostrano come, nonostante vi siano delle differenze significative nei termini affini e nelle condizioni cognitive nella fascia di età dei più grandi, la produzione è stata decisamente omogenea per entrambi i fattori. Successivamente i termini prodotti sono stati ulteriormente suddivisi sulla base delle classificazioni maggiormente comuni in letteratura in: – Emozioni di base; – Emozioni sociali; – Emozioni complesse; Distinguendo tali tipologie in base alla prima classificazioni in: termini indicatori tipi di emozioni e termini affini. Anche su tali dati sono state effettuate delle analisi della varianza a sue fattori: Età e Sesso. In generale l’effetto maggiore è stato della variabile Sesso, infatti le femmine hanno prodotto più termini di base (in generale), mentre per ciò che riguarda l’Età, la differenza resta sempre tra la fascia dei ragazzi più grandi che hanno prodotto più termini di basici ma appartenenti alla categoria dei termini affini. In generale anche questa analisi mostra quanto la produzione sia stata omogenea. Per poter determinare quali ragazzi potessero o meno svolgere il questionario, nella prima parte era presente (in posizioni diverse in base al tipo di questionario) una prova di fluenza solitamente utilizzata nei test neuropsicologici, ma in questo ambito con nessuna pretesa diagnostica. La presenza di tale prova in diverse posizioni nel questionario non ha prodotto differenze significative, mostrando che la posizione non ha un’influenza sulla prestazione. Per determinare che la produzione degli animali e quella delle emozioni fosse relata, è stata effettuata una correlazione, la quale è risultata essere positiva. Possiamo quindi dire che la produzione della categoria animali può essere utilizzata come indice per la competenza lessicale. Infine come ultima analisi sulla produzione spontanea sono state divise le emozioni a valenza positiva da quelle a valenza negative per determinare se vi fossero delle differenze di produzione sempre sulla base dei fattori, Sesso e Età. I risultati di questa analisi hanno mostrato nuovamente l’omogeneità dei termini prodotti dai soggetti. Analisi dei risultati della parte B: Il compito della seconda parte, che come abbiamo visto prima si compone di 32 episodi, era quello di leggere un episodio alla volta e riportare accanto ad esso che cosa prova il protagonista dell’episodio (nella condizione impersonale Egli) o che cosa proverebbe il soggetto se fosse il protagonista degli episodi (condizione Tu). I termini così prodotti sono stati raggruppati all’interno di tabelle di contingenza (emozione per episodio) che sono state successivamente sottoposte all’analisi delle corrispondenze. Da tale corpus di dati sono state estrapolate 3 dimensioni di peso: 1- Discrimina le emozioni a valenza positiva da quelle a valenza negativa; 2- Discrimina le emozioni attivanti da quelle de-attivanti; 3- Evidenzia le emozioni sociali; I risultati mostrano che il compito è stato svolto facilmente dai soggetti ed evidenziano che gli episodi costruiti partendo da 9 nuclei tematici, nonostante vi siano delle sovrapposizioni (già messe in luce in letteratura) che avvalorano la sfuocatezza del concetto di emozione, hanno elicitato le emozioni per i quali sono stati costruiti. Per quanto riguarda i pronomi personali con i quali sono stati costruiti gli episodi (“tu” ed “egli), l’analisi delle corrispondenze ha messo in luce che, per i soggetti presi in esame, non vi sono differenze significative.

CONCLUSIONI

Potremmo per tanto concludere dicendo che la “conoscenza delle emozioni” nei soggetti presi in esame è ricca ed articolata, essi hanno mostrato di conoscere un gran numero di termini che ruotano attorno al concetto d’emozione. Tuttavia non sono ancora presenti, per quel che riguarda la produzione spontanea, differenze dovute all’età e al sesso, dato già presente in letteratura nella fascia di età fra i 13 e i 19 anni(Zammuner e Galli, 2001). Per quanto riguarda gli episodi della parte B del questionario possiamo dire che i soggetti hanno svolto il compito con facilità, rispondendo agli episodi somministrati con precisione e mettendo in evidenza i nuclei tematici che li hanno elicitati dimostrando che, anche nella fascia di età indagata, i soggetti possiedono una conoscenza semantica ingenua piuttosto vasta e confermando la validità degli antecedenti che si sono distinti meglio, dato già presente nella letteratura al riguardo (Conway e Bekerian, 1987; Matarazzo, 2001). In generale i risultati hanno mostrato come il concetto di emozione (per entrambi i compiti) è strutturato secondo il modello del prototipo: osservando che i termini con una maggiore frequenza sono gli stessi che nella letteratura si pongono sul livello basico di categorizzazione e notando come i nuclei semantici, nel secondo compito, non abbiano dei confini fissi e rigidi.

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Gennaro Romagnoli

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