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Neuroscienze

Alfeo si riprende la Superba

In ogni istante della nostra vita, la mente è chiamata a prendere delle decisioni, decisioni date dal pensiero ovvero quel processo cognitivo , che consente all’uomo di interagire con l’ambiente circostante mettendo in moto i meccanismi percettivi, ma anche di raccogliere dati che possono essere modificati, comunemente chiamati processi mnestici.
Il pensiero svolge tre funzioni cardine della mente: reasoning, decision-making (scegliere alternative per risolvere il problema) e problem–solving (risoluzione del problema).
Prendere una decisione, significa scegliere alternative in un dato contesto (intervallo di tempo)all’interno di un fattore contestuale avendo rappresentazioni alternative da parte del soggetto. Esiste anche il dilemma decisionale che viene suddiviso in tre fasi: raccogliere le informazioni, valutare le informazioni, esprimere una decisione. E’ vero anche che nella scienza delle decisioni si hanno due tipi di approcci: Approccio Normativo che spiega il comportamento dell’uomo a partire dal concetto di razionalità olimpica. Si parte dal presupposto che qualsiasi individuo posto d’innanzi ad un dilemma decisionale conosca tutte le opzioni e le conseguenze con certezza,l’Approccio Descrittivo invece parte dal concetto di razionalità limitata (Simon 1952);parte dalla descrizione dei comportamenti reali degli individui e da questi costruisce in modo induttivo le sue teorie. Prendere una scelta comporta dei rischi: il concetto di rischio è legato sia alla capacità di calcolare la probabilità che un evento pericoloso accada e alla capacità di definire il danno provocato. Per valutare concretamente un rischio,è sufficiente conoscere:
il pericolo;
stimare attentamente il valore esposto, cioè i beni presenti sul territorio che possono essere coinvolti da un evento;
Il rischio quindi è traducibile nella formula: R = P x V x E
P = Pericolosità: la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un certo periodo di tempo, in una data area.
V = Vulnerabilità: la vulnerabilità di un elemento (persone, edifici, infrastrutture, attività economiche) è la propensione a subire danneggiamenti in conseguenza delle sollecitazioni indotte da un evento di una certa intensità.
E = Esposizione o Valore esposto: è il numero di unità (o “valore”) di ognuno degli elementi a rischio presenti in una data area, come le vite umane o gli insediamenti.
Gli effetti delle nostre decisioni difficilmente rimangono localizzate all’interno della sfera di interessi di un singolo individuo, ma in qualche modo si propagheranno nella rete sociale in cui è inserito.La mente del singolo individuo si è sviluppata al fine di consentire il mantenimento della vita di gruppo. E la vita di gruppo ha favorito lo sviluppo dell’uomo, così come della sua intelligenza.
Zajonc ha dimostrato come la performance di un gruppo può essere peggiore di una performance individuale, ciò soprattutto in compiti complessi. La sola presenza di altre persone può influenzare le performance anche di un singolo decisore. Le dinamiche di gruppo possono portare a sottostimare l’importanza del singolo contributo, così come diminuire l’iniziativa individuale. Così lavorare in gruppo può costituire un pericolo da un punto di vista tanto cognitivo quanto motivazionale.
Questi parametri sopra citati vengono violati, quando la presenza di distorsioni nella decisione collettiva, è collegata alla presenza e all’azione di fattori di diverso ordine quali: le dimensione dei gruppi; la forza dei bias individuali; la localizzazione e definizione dei bias ; la natura dei processi che si generano all’interno del gruppo. Per evitare di incombere nei dilemmi decisionali, esistono diverse comparazioni di formule,ma alla fine bisogna utilizzare solo l’intelligenza da non confondere con la furbizia.

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Marialessia Musumeci