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ARGYRIS C., Management and organizational development. The path from XA to YB, New York, McGraw Hill, 1971 ARGYRIS C., Some problems in conceptualizing organizational climate: a case of study of a bank, Administrative Science Quarterly, 1972, (pp. 501-520) BARNARD C.J., Le funzioni del dirigente: organizzazione e direzione, Torino, UTET, 1948, (p.136) BLAUNER R., Alienation and...

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Continuando sulla scia del soggettivismo, nel 1977, comparve un interessante articolo scritto da Lyanne Zucker che rivendicò la necessità di partire, nello studio delle organizzazioni, dal punto di vista dei soggetti. La Zucker prese le distanze, in particolar modo, proprio dal funzionalismo di Parsons e dalla sua tendenza a considerare le organizzazioni come entità esterne e indipendent...

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La dimensione soggettiva e in particolare i processi cognitivi degli individui sono considerati gli elementi che danno senso alla cultura e a qualsiasi realtà esterna secondo il pensiero di Karl Weick. Questo autore, uno dei più importanti del pensiero organizzativo contemporaneo, sostenne, nel 1976, che la realtà è priva di senso se la consideriamo a prescindere dal significato che gli...

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Gli aspetti dell’organizzazione più propriamente legati e dipendenti dagli individui che la compongono si annoverano tra gli elementi centrali del pensiero sociologico di Selznick, come di quello di Amitai Etzioni, presentato nel 1960. L’autore sottolineò, infatti, che i sistemi aziendali si reggono, fondamentalmente, sulla congruenza tra il tipo di controllo organizzativo e l’orient...

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Del contributo di Merton hanno risentito altri due autori funzionalisti: Selznick ed Etzioni. Philip Selznick, tra gli anni ’50 e ’60 evidenziò l’importanza dei fini informali e naturali che si sviluppano, all’interno di ogni organizzazione, parallelamente a quelli formali e razionali. Secondo l’autore, questi obiettivi individuali, che dipendono prevalentemente dagli attori...

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Un approccio diverso fu quello di Robert Merton, assai incentrato sui soggetti e sulle loro caratteristiche personali. Merton, nel 1949, nella sua critica ad alcuni dei postulati del funzionalismo, sottolineò la necessità di non considerare i sistemi sociali come entità paragonabili ad organismi viventi e di considerare invece gli aspetti caratteristici della personalità di coloro che op...

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Ben diversa da quelle dei precedenti autori è la posizione del funzionalista Talcott Parsons, che sembrò dimenticare la centralità dell’individuo, per lasciare spazio all’entità organizzazione. Parsons tra la fine degli anni ’30 e gli inizi degli anni ’60 elaborò la cosiddetta teoria AGIL (Adaptation, Goals, Latency, Integration), secondo la quale ogni sistema sociale, per sopra...

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Anche Piore e Sabel, negli anni ’80, cercarono di sottolineare la pluralità delle forme industriali. Gli autori, si fecero promotori della cosiddetta “specializzazione flessibile”, ovvero di un sistema industriale costituito da piccole e medie imprese specializzate, da contrapporsi alle fabbriche di stampo fordista ricordate tutt’oggi per le mastodontiche dimensioni. Questo t...

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Nel 1964, si colloca il contributo di Robert Blauner, che nasce da un’indagine comparata condotta in quattro diversi settori (grafico, meccanico, tessile, chimico) dell’industria americana, all’interno dei quali l’autore volle osservare il differente grado di alienazione del settore operaio. Il concetto di “alienazione”, così come viene considerato da Blauner, sottolinea...

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Alain Touraine osservò invece l’evoluzione tecnologica da un punto di vista nuovo, propositivo, anziché critico: la considerò non come il presagio di una irreversibile condanna al degrado del lavoro umano, ma come una possibilità di riqualificazione intellettuale: “…l’evoluzione tecnica condanna lo spirito tecnocratico che ad essa immediatamente si richiama…” L...

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